-Nicole! Svegliati! Sono le otto e tu non sei ancora alzata! -
La mamma gridava dal piano di sotto.
- Hmmm ancora un minuto dai! – risposi afferrando il cuscino e portandolo alle orecchie.
- Come sarebbe a dire ancora un minuto? Dobbiamo prendere la Passaporta per andare a Dragon Ally! Oddio ... detto a voce alta è davvero strano.
Strattonai via il cuscino e mi alzai col bust
- O dei, è vero! Mi preparo e scendo subito! E COMUNQUE SI DICE DIAGON ALLEY! – le gridai di rimando.
- Oh si, quello che è! - rispose seccata la mamma.
Silente ci aveva spiegato che avremmo dovuto prendere una Passaporta per arrivare nella Londra parallela e, arrivati li, saremmo dovuti andare a Diagon Alley per comprare le cose che mi sarebbero servite per il mio primo anno ad Hogwarts. Non vi dico la reazione di mia madre e mio padre quando sentirono la parola "Passaporta". Penso che abbiano paura, beh credo che avere paura sia normale, ma io sentivo solo ed esclusivamente eccitazione. Beh si, ero anche agitata, lo ammetto.
Mio fratello invece si limitò a saltellare e a dire "Che figo!"
Mi alzai in fretta e furia e mi vestii. Di solito perdevo un bel po' di tempo per decidere cosa mettere, ma ero cosi eccitata che non badai nemmeno all'abbinamento degli abiti che presi. Per mia fortuna mamma metteva sempre insieme i vestiti che andavano abbinati.
Andai in cucina dove un profumo di latte e cioccolato, pancarré bruciato e caffè mi travolse, sul tavolo c'era un po' di tutto ma io presi il solito, pane tostato con marmellata e un bicchiere di succo. Mentre facevamo colazione avvertii un'atmosfera d'inquietudine. Mi venne da ridere al pensiero dei miei genitori che usavano la Passaporta, inoltre mia madre aveva già avuto modo di conoscerla, dato che aveva visto i film insieme a me qualche volta.
Arrivarono le 8 e mezzo e io e i miei genitori uscimmo di casa e ci avviammo al centro di Londra.
In una piccola e buia via ci aspettava Silente, che non appena ci vide fece cenno di avvicinarci.
Ai suoi piedi si trovava una un libro grosso e logoro..
- E quello a cosa servirebbe? - disse mio fratello.
- Questa è la Passaporta che ci porterà nella Londra parallela! Si azionerà tra pochi secondi quindi.. siete tutti pronti?"
- Uhm ... in realtà io ... - balbettò mi madre, ma non riuscì a finire la frase che il libro incominciò a luccicare.
- Presto! Aggrappatevi tutti a libro! Si parte!
Senza pensarci due volte io e la mia famiglia afferrammo il libro e un attimo dopo giravamo a tutta forza nell'aria. Non si riusciva a distinguere il paesaggio, fu come essere dentro un vortice d'aria.
"Mollate!" gridò Silente.
Senza farcelo ripetere ci staccammo dal libro e atterrammo su una piccola collinetta fuori città.
Ero tutta indolenzita, come d'altro canto lo erano tutti, tranne Silente che aveva toccato terra con tutti i due i piedi a differenza nostra, che ci schiantammo al suolo come dei sassi lanciati all'aria.
- Beh è andato tutto bene – disse Silente scotolando la veste
- Si, davvero molto bene.- ironizzò mio padre alzandosi da terra.
Mia madre e mio fratello si limitarono ad alzare gli occhi al cielo.
Anche se io mi ero fatta sicuramente più male di loro, non riuscivo a non divertirmi guardandoli.
- Bene, se volete seguirmi - disse Silente. Anche lui sembrava parecchio divertito.
Ci incamminammo verso est e nell'arco di dieci minuti arrivammo alla periferia di Londra. Continuammo a camminare fino a quando non arrivammo al centro, poi entrammo in un cunicolo buio che portava ad una parte del paese meno affollata di quella centrale. Era piena di negozi di tutti i generi. Silente riprese a camminare e noi lo seguimmo.
- Ricordo questo posto, l'ho visto nel film quando Hagrid portava Harry al Paiolo Magico!
- Infatti il paiolo magico è proprio qui! - mi rispose Silente sorridendo.
Girammo un angolo e la vidi. Attaccata al muro c'era un insegna con rappresentata la sagoma di una vecchia strega che mescola qualcosa in un calderone, di lato la scritta "Paiolo Magico" appariva arrugginita e sporca.
Rimasi senza parole, quello era davvero il Paiolo Magico? Se si, volevo entrarci subito, ma sembrava che i miei piedi fossero attaccati al pavimento.
- Oh dei dell'Olimpo! – sgranai gli occhi.
- Già! – Silente si rivolse ai miei genitori
- Il Paiolo Magico è un pub/hotel per streghe e maghi. Inoltre è uno dei passaggi che conduce a Diagon Alley.
- Ma ... è esposto all'attenzione di tutti. Non capita mai che qualche persona normale ...
- Babbano – lo corresse mio fratello
- Uhm, non capita mai che qualche "babbano" entri pensando sia un normalissimo pub? - chiese mio padre.
In quel momento ripresi la parola e mi affrettai a rispondere. Volevo subito andare a Diagon Alley.
- No papà, questo locale non viene notato dai babbani, ci passano davanti senza nemmeno accorgersene.
Mio padre assunse un aria confusa
- Ma ... -
- E dai papà! E' cosi e basta! Adesso possiamo andare? - mi rivolsi a Silente
- Certo! - sorrideva, doveva essere divertente ascoltare una persona che non vedeva l'ora di vedere ciò che aveva relativamente già visto e conosciuto. - Vuoi entrare per prima? – mi chiese
- Oh, va bene - ma prima di alzare piede mi bloccai. E se lì dentro avrei incontrato Quirrel? Tutti i pensieri negativi di quell'anno ad Hogwarts balenarono nella mia mente. Avevo paura di incontrare il futuro professore di difesa contro le arti oscure, ma dovevo imparare a contenermi, perché durante la mia permanenza ad Hogwarts avrei incontrato di tutto e di più.
Adesso però, entrare per prima non mi esaltava poi così tanto.
"Uhm ... adesso che ci penso è meglio se entri prima lei signor Silente"
Silente mi guardò sorpreso e incuriosito, ma non disse niente sulla mia improvvisa decisione.
"E va bene, come vuole lei"
Entrò. Io, mio fratello e i miei genitori lo seguimmo a ruota. Una volta dentro, l'oscurità mi invase. La grande differenza che c'era da fuori a dentro era enorme. Non avevo mai visto un locale così buio. Il pub dava un'aria di tristezza, dentro non c'era quasi nessuno, e non c'era traccia di Quirrel. Al bancone si trovava Tom, il proprietario del posto, che appena ci vide si affrettò ad accendere le luci.
Il lampadario gigante sopra di noi ci illuminò di un'intensa luce gialla, adesso si che si vedeva tutto davvero bene.
Era un locale molto grande con diversi piani e moltissime porte. C'erano diversi tavoli, tutti stile antico, che occupavano quasi tutto lo spazio. Al centro si estendeva un tavolo molto più lungo e grande degli altri. C'erano delle cameriere sedute su delle sedie raggruppate in un angolo, e una pila di libri posata su un altro tavolo.
Mi girai per guardare le facce dei miei genitori e di mio fratello. Mamma e papà avevano delle facce perplesse e guardinghe, mentre mio fratello osservava tutto divertito.
- Oh! Silente vecchio mio! Che bel piacere vederti! Posso aiutarti? Oh! -esclamò alla nostra vista - quelli sono babbani! -
- Sto accompagnando questa famiglia e la loro figlia a Diagon Alley
- Una nuova maghetta in famiglia eh? Bene bene, andate pure.
Silente fece cenno di seguirlo.
Arrivammo davanti a una porta. Silente la aprì. La porta si affacciava ad una parete di pietre.
- Un muro? Fatemi indovinare, è qualche altro passaggio segreto vero? -disse divertita la mamma. Ormai aveva visto cosi tante cose strane, che un passaggio segreto a forma di muro adesso la divertiva.
- Precisamente - le rispose Silente.
Si avvicinò al muro e poi mi guardò.
- Tu sai cosa bisogna fare adesso, vero?
- Tre colpi di bacchetta ... - boccheggiai insicura
Mi sorrise. Sfilò la bacchetta e la batté tre volte su tre mattonelle in pietra diverse.
Il muro incominciò a diradarsi, prima una fessura, poi un buco e infine un'arcata.
Davanti a noi si estendeva la familiare strada di pietre che finiva dritta alla Gringott.
Di fronte a me, Diagon Alley.
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Hogwarts esiste.
Fiksi PenggemarSono Nicole, ho undici anni e vi racconterò la storia di come il mio sogno più grande si è stranamente avverato.