Capitolo 4

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"Tanti anni fa, una giovane fanciulla di Ilang si ritrovò in una situazione alquanto spiacevole, poiché tutto il popolo la riteneva un'ibrida. Suo padre, infatti, originario di Ilang da generazioni e generazioni, aveva sposato una contadina di una terra vicina. I due si erano innamorati a tal punto da sposarsi e da avere una figlia bella ed umile come nessuna donna al tempo. La fanciulla nacque e crebbe ad Ilang, ma ciò non era valente agli occhi del popolo, il quale la riteneva uno sporco incrocio. La bambina, però, non seppe mai nulla fino al giorno in cui dei ragazzi le fecero un brutale scherzo. La portarono sul punto più alto di una collinetta fuori dalle mura della città, con la scusa di fare un gioco. Non appena si avvicinarono al precipizio, iniziarono a spaventarla e a strattonarla.
<< Sei una lurida ibrida, non meriti di stare ad Ilang. Nemmeno sulla terra!>> le fragorose risate dei giovani, facevano sentire la povera ragazza come una vittima sacrificale.
<< Perché mi fate questo? Cosa vi ho mai fatto?>>
<<Ti puniamo per quello che tuo padre ha fatto alla città sposando quella schifosa donna di tua madre.>>
<<Non ti azzardare a parlare di mia madre, bastardo>> La fanciulla puntò il dito verso uno dei giovani; la fronte corrucciata e le labbra serrate erano indice del fatto che adesso era arrabbiata.
<< Perché sennò che cosa fai?>> Le disse un altro giovane, spingendola giù dal dirupo. La fanciulla cadde nel vuoto e ad un tratto la terra si aprì. Sprofondò nelle viscere del sottosuolo, cullata da una soffice nuvola grigia. Quando la ragazza capì di essere viva, si guardò intorno e la piccola nuvola si trasformò in un uomo. Alto, possente e dalla pelle d'orata. 
<< Stai bene?>>
<< Chi sei tu? E dove mi trovo?>>
<<Ciao, io sono Kokou. Ti trovi nel sottosuolo, l'anticamera degli inferi.>>
<<O santo cielo, sono morta! E sono andata dritta all'inferno! Ma non ho commesso nessun peccato. Com'è possibile?>> la ragazza iniziò a fare avanti e indietro terrorizzata.
<< Calmati, non sei morta. Ti ho salvato e ti ho portata qui affinché quei bastardi capissero la gravità dell'azione che hanno commesso. Nella mia testa mi sono detto: se la vedono sparire, penseranno che sia morta. Quando, però, la vedranno tornare magari avranno paura di te e ti rispetteranno. In ogni caso, ti aiuto io a vendicarti.>>
<<Ti ringrazio, ma ho una domanda.>> la ragazza guardò negli occhi l'uomo che aveva difronte. << Se tu sei stato capace di aprire la terra e di portarmi qui, chi sei realmente?>>
<< Io sono un dio, il dio della guerra se dobbiamo essere onesti. Mio padre, ha diviso il regno dei cieli e dei morti in parti uguali tra i suoi figli e io, dal momento che sono sempre stato il più turbolento dei tre, mi ha affidato il regno degli inferi. Ancora non mi sono abituato a tutte queste anime che chiedono il perdono, ma mi è toccato questo. Mio fratello Ifà ha avuto la meglio: il regno dei cieli.>> Kokou strinse i pugni così forte, che le nocche diventarono colore del fuoco. La fanciulla si spaventò e quando il dio se ne accorse, allentò la presa e sorrise.
<<Non sono cattivo, tranquilla>>
<< Grazie per avermi aiutata.>>
<<Ah, una sciocchezza. Allora, come ci vendichiamo di quelli?>>
..

I ragazzi, successivamente all'evento, iniziarono ad avere paura non solo della ragazza ma persino di tutta la sua famiglia poiché li ritenevano capaci di stregoneria e magia oscura. In realtà, era stato un dio a salvarla e, una volta raccontata la storia ai suoi genitori, ella ebbe il permesso di poter trascorrere il suo tempo con Kokou. Quest'ultimo, dal canto suo, si stava innamorando della fanciulla ed era ben lieto di vederla presente nel suo androne infernale. La ragazza cresceva in bellezza e in salute; stava diventando una donna bellissima ma nessuno in città la chiedeva in sposa per via degli avvenimenti accaduti precedentemente. Tuttavia, sembrava che non le importasse; le bastava semplicemente avere un amico e quell'amico era proprio Kokou. Il problema, di fatti, era proprio questo; lei non provava nessun sentimento per il dio degli inferi e quest'ultimo, ignaro, continuava a sognare che qualcosa tra loro potesse nascere un giorno.

ILANG: Navir e l'eredità del dio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora