CAPITOLO 16.

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"Che cosa è successo?"
"Vuoi dirmi che tu non c'entri nulla?"
"No Navir, te lo giuro."
"Come faccio a crederti? Lo stesso giorno in cui appari tu, mia zia viene accoltellata!"
"Certo, effettivamente non puoi credermi ma io posso dimostrarti che non c'entro nulla." Il vecchio si avvicinò al corpo della donna che ora giaceva disteso e con le mani appoggiate sull'addome. Si accostò al volto della donna, protese il dito indice verso la sua fronte e incominciò a fare dei piccoli cerchietti prima in senso orario e poi in senso antiorario.
Sussurrava qualcosa di incomprensibile.
"Cosa stai facendo?"
"Vedrai." Dalla fronte di Oyà fuoriuscirono delle piccole immagini; le teneva tra le mani, facendole roteare come se stesse accarezzando una palla di cristallo, di quelle che si usano per predire il futuro.
Lanciò il tutto verso una delle pareti bianche della sala ed immediatamente vennero proiettate innumerevoli immagini, come le scene di un film muto. 
"Che cosa è tutto questo?"
"Questi sono gli ultimi momenti vissuti da tua zia, ecco chi è stato." Indicò una figura piccola e alata.
"Non è possibile, Aput non l'avrebbe mai fatto."
La scena mostrava la figura di Aput che si avvicinava alla donna per poi colpirla.
"A quanto pare si." Toccò il collo della donna con due dita, cercando di sentire il battito. Nessuno.
"Devi fare qualcosa Rao."
"Non posso fare nulla, adesso."
"Allora non verrò con te, domani."
Il vecchio emise un sospiro affranto.
"Io ho bisogno di te! Mi avevi dato la tua parola." La voce era apparentemente calma ma si capiva che quell'uomo stava per perdere la pazienza.
"LEI, quella donna che è sdraiata lì, era una delle tre persone che avrei portato con me!"
"Ma io non ho colpe, lo capisci o no questo? Te la stai prendendo con me come se fossi stata io ad ucciderla!"
"Tu non vuoi aiutarmi!"
"Io non voglio aiutarti? Tu forse non hai capito cosa c'è in gioco bambina. Io ti ho offerto la soluzione per vincere la battaglia! Questo è stato uno spiacevole evento ma, ora come ora, non sono in grado di fare nulla."
Navir scoppiò in lacrime; voleva vendetta, voleva uccidere Aput con le sue stesse mani. 

Navir stai calma, pensa con lucidità.

La lucidità in quel momento era l'unica cosa che le mancava. Dentro di sé, un turbinio di emozioni dava vita a pensieri prima malvagi, poi tristi, poi crudeli. 
L'unica cosa che avrebbe voluto era uno dei consigli di Oyà, ma adesso non ci sarebbe stato nessuno ad aiutarla, abbracciarla, consolarla e rincuorarla. 
Sentì una stretta alla gola, come se la sua trachea si fosse annodata, e il dolore di quel lutto pervase ogni fibra del suo essere. 
Bussarono alla porta.
"Navir, possiamo entrare?" La voce di Aria, fu un getto d'acqua fredda in viso. 
Impiegò qualche manciata di minuti per emettere un suono simile ad un "si", ma che dava più l'impressione di un rantolo. 
Aria aprì la porta e non appena vide il corpo di Oyà privo di vita, le lacrime sgorgarono dai suoi occhi; abbracciò l'amica e insieme piansero ancora. 
Solo dopo che l'abbracciò si sciolse, Navir si accorse che dentro la stanza c'era anche Akram intento a parlare con Rao.
"Ciao Akram, grazie di essere qui."
"Ci sarò sempre." Le andò vicino e per la prima volta Navir sentì il profumo della sua pelle ed il calore delle sue braccia strette intorno al suo corpo. La stava sostenendo, reggendo, consolando.
Entrambi i suoi amici erano lì per aiutarla. E se fosse stata sua zia a mandarli da lei? 
Capì, dunque, che era a loro che doveva chiedere aiuto. 
Spiegò la situazione partendo dall'incontro con Rao e finendo con l'ultima discussione; entrambi i ragazzi si girarono verso di lui, il quale per tutta risposta, capendone il motivo, mantenne una espressione vaga ma in modo flebile e insicuro. 
Akram destò l'attenzione di Navir, sfiorandole una spalla. 
"Ascolta, se quell'uomo è un mago ed è stato in grado di riportare alla vita uno stregone magari potrebbe fare la stessa cosa con tua zia."
"Ha ragione, Navir! E' tuo il sangue che completa il rito, giusto? Perché non dovrebbe funzionare con lei?"
"Si.. forse avete ragione." Navir alzò lo sguardo verso l'uomo barbuto che aveva di fronte, incalzò a grandi passi verso di lui e si fermò a pochi millimetri dal suo naso arcuato.
"Verrò con te, ma quando la battaglia sarà finita, a prescindere dal fatto che io viva o muoia, tu salverai mia zia. La riporterai in vita. Affare fatto?" Protese la mano destra verso di lui, aspettando che quell'uomo la stringesse. Lui, dal canto suo, esitò. 
"D'accordo." Le strinse la mano e dall'unione delle due, si crearono delle piccole scintille come se qualcosa fosse andato in cortocircuito.  
"Cosa era?" 
"Il nostro accordo. Guarda la mano."
Navir aveva sul palmo incisa una iniziale: "R".
"Io ho la lettera "N"; quando l'accordo sarà stato mantenuto le cicatrici svaniranno."
"Ottimo. Partiamo?" Navir guardò fuori dalla finestra; era già l'alba e con tutto quel trambusto, non era nemmeno riuscita a sentire il canto del gallo.
"Prima di andare, devo conservare il corpo di tua zia." Il mago iniziò a recitare quello che sembrava un incantesimo ed il corpo, ormai cadaverico di Oyà, venne ricoperto da una bolla di vetro. 
"Questo manterrà il corpo intatto, proteggendolo dal tempo e dai possibili attacchi."
"Ciao zia, ti voglio bene." Ancora una lacrima rigò il volto della giovane guerriera, ormai pronta ad affrontare il suo destino. 
Uscirono dalla porta della clinica, lasciandosi alle spalle il dolore e marciando verso quella che sarebbe stata più di una semplice avventura.

OLIMPO.
"Aput, ben fatto! Ora quella stupida ragazzina si ritroverà senza alcun appoggio. Sarà sola con le sue paure e i suoi incubi." Sorrise malizioso e fiero. "A nulla le serviranno i suoi due amichetti o quel mago da strapazzo. Che legga pure il libro, sarò io a vincere." Gli occhi di Kokou diventarono rossi come il fuoco dell'inferno, presagendo quella che sarebbe stata la battaglia più cruenta che Ilang e tutte le terre avrebbero mai visto.  
"Sto arrivando, piccina.. sto arrivando." 
Una risata fragorosa, tuonò per tutto l'Olimpo.
E se Kokou, avesse trovato il modo per vincere? 

ILANG: Navir e l'eredità del dio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora