Light (capit. 3)

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KAT'S POV.

Ieri sera è stata una serata tremenda. Non mi sono divertita affatto, ho avuto un incontro ravvicinato con un pedofilo e sono tornata a casa all'una.

Nonostante ciò, non riesco a smettere di pensare a quegli occhi color smeraldo, che tanto mi hanno fatto paura. Se magari non avesse fatto lo stolker, una possibilità per conoscerci e diventare amici, se tutto sarebbe andato bene, gliel'avrei data volentieri. Che poi, non me ne dovrebbe neanche interessare, probabilmente ora è ancora su quel divano a farsi una bionda - spero non Zoey - per smaltire la sbornia.

Sono ancora distesa sul letto tra le bianche lenzuola profumate. Questa mattina mi sono svegliata senza lo stridulo e fastidioso suono della sveglia del cellulare, dovrebbe suonare tra pochi minuti. Mi alzo, nonostante sia molto presto e mi dirigo in cucina per preparata un'abbondante colazione, oggi sarà una giornata molto lunga, ho bisogno di forze o non arriverò neanche a mezzogiorno.

HARRY'S POV.

Quella festa è stata qualcosa di.. wow. Beh, tralasciando le varie scopate, piacevoli ma senza alcun sentimento o emozione. Nel parcheggio, quando ho incontrato.. Kat? Non lo so, quando incrociai i miei occhi nei suoi blu cristallino, non capii più nulla.

Sicuramente è la sbornia che sta via via diminuendo, a parlare. Harry Styles, non può provare qualcosa per una ragazza.

Non potrei mai. È contro la mia regola numero uno.

1. Mai innamorarsi.

Ho bisogno di una fottuta doccia, credo stia delirando, non possono neanche fottutamente lontanamente passare per l'anticamera del cervello questi pensieri. È fuori discussione. Eppure, dio quegli occhi, mi persi all'interno, affogando.

Scrollo la testa come per mandare via quei pensieri dalla mia mente, non posso credere che la mia mente stia elaborando certe cose. Non è di sua natura. Esco dall'involucro caloroso che avevo formato attorno a me dalle lenzuola del mio letto, e raggiunsi il bagno, pronto per una fredda doccia estiva.

Oggi è un giorno speciale: ultimo giorno di scuola.

Louis è stato un genio ad organizzare quella festa a casa sua per la fine dell'anno scolastico. A settembre andrò al terzo anno di università ad Oxford, ma ancora ho intenzione di tenermi la mia bella casa qui a Londra e stare nei dormitori della scuola durante i nove mesi invernali.

L'acqua gelida scorre su tutto il mio corpo, sciogliendomi i nervi e rilassandomi, svuotandomi la testa da pensieri e preoccupazioni. Oggi mi devo vestire bene, è l'ultimo giorno di scuola. L'unico giorno in cui ho di mia spontanea volontà, voglia di andare in quel bordello e sedermi su quel banco. Tecnicamente non facciamo niente per cinque ore consecutive.

Prendo l'asciugamano appeso alla porta del bagno e lo avvolgo tutt'intorno alla vita, tornando in camera per scegliere i vestiti per l'ultimo giorno scolastico. Una semplice maglia nera a maniche corte, jeans stretti neri e delle Converse bianche basse.

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Salgo sulla mia Mustang appena lucidata e fresca di carrozziere per raggiungere Starbucks, dove ogni mattina faccio la mia salutare colazione.

"Un cappuccino." Ordino alla cameriera una volta seduto sullo sgabello del banco.

"Arriva subito." Si allontana.

Lancio un'occhiata disattenta fuori dalla grande parete vetrata. Una ragazza sta armeggiando con il suo zaino che, a quanto pare, è sganciato sulla parte comunicante tra la bretella e lo schienale.

"Ecco a te." Dice la cameriera porgendomi la mia colazione.

"Grazie." Sfilo i soldi e glieli do con nonchalance e mi dirigo fuori.

Conosco quella ragazza.

Un ghigno si dipinge sul mio volto mentre la raggiungo.

Mi posiziono davanti all'entrata del bar e mi appoggio al muro riscaldato dai raggi del sole, lei, che è esattamente davanti a me, non ha ancora notato la mia presenza.

"Bellezza." Faccio un sorso del mio cappuccino.

Tira un piccolo urlo portandosi una mano sul cuore. Quando riconosce la mia faccia e la associa al bel ragazzo che le ha fatto un regalino sul collo ieri sera, mi fulmina con lo sguardo.

"Ancora tu?" Quasi urla portando le mani all'aria.

"Ancora io." Sorrido.

"Ugh. Lasciami in pace." Inizia a camminare, armeggiando ancora con lo zaino.

"Da qua." Ignoro la sua richiesta e le prendo lo zaino dalle mani.

Non era molto difficile da aggiustare, si era solo sganciata l'allacciatura. Quasi rido al pensiero che lei non ce l'ha fatta a sistemare un problema così semplice.

Mi lascia fare, sfilandomelo per poi metterselo sulle spalle, sussurra un "grazie" e si incammina verso la mia stessa direzione.

Era alla festa di ieri sera dove era invitata tutta la nostra scuola, temo che la mia, sia la stessa sua meta. Bene.

"Non ti ho mai visto a scuola." La affianco.

"Senti," si ferma dal camminare. "se vuoi farmi un altro succhiotto sul collo," lo indica con un dito, ora coperto dai suoi lunghi capelli marroni. "puoi scordartelo. Quindi, per favore, lasciami in pace." Ricomincia a camminare, ma la raggiungo di nuovo.

"Beh, ieri sera credevo che avrei solo voluto portarti a letto," dico.

Sbianca letteralmente alle mie parole, rido alla sua reazione.

"ma credo che ora vorrei avere qualcosa di più da te. Un'amicizia basta."

Sembra ragionare alla mia proposta, ma la declina.

"Non so neanche come ti chiami. No."

"Piacere, Harry. Harry Styles. Ricominciamo?" Mi fermo tendendole una mano, con un enorme sorriso speranzoso in volto.

Si morde il labbro, poi l'afferra. Non sa quanta felicità mi sta trasmettendo proprio in questo momento.

"Va bene. Piacere, Kat Morgan." Sorride abbassando lo sguardo.

"Bene Kat, sarò felice di accompagnarti a scuola con la mia auto." Gliela indico, adesso abbastanza distante dato il nostro momentaneo passeggio.

Annuisce, ancora torturandosi il labbro inferiore e arrossendo.

Non so cosa mi sta succedendo, non è assolutamente da me. A me una scopata basta e avanza, sono il ragazzo conosciuto per portare a letto le ragazze, ma che il giorno dopo non le saluta neanche se le incontra sul lungo corridoio della scuola. Ma non lo so, Kat.. Kat non so cosa mi sta facendo. È un miglioramento, spero. Vorrei migliorare per lei, per starle accanto. Sembra una ragazza innocua, innocente, scoperta, vorrei proteggerla, farla sentire al sicuro quando è con me.

Sono diventato pazzo.

"Kat." La chiamo.

"Dimmi." Si gira una volta entrata in auto.

"Credi nell'amore a prima vista?" che cazzo le sto domandando.

Sembra esitare un po' prima di rispondere. "No.", "Tu?".

"Non lo so.." Sospiro.

Davvero non lo so.

Light [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora