Light (capit. 16)

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In realtà ricordavo molto bene il suo scetticismo nell'amore, ma volevo una conferma. Mi sto attaccando inutilmente ad un uomo che si infuria soltanto la pronuncia della parola 'amore'. Sono talmente stupida da ancora, nonostante la sua opinione, credere in lui, che sarà amato e amerà la persona giusta, quando arriverà. Forse la prima sua volta in questo campo non è andata molto bene, ma non dovrebbe affliggersi così. Mi dispiace che lui non si senta amato come vorrebbe, vorrei fare qualcosa, e forse non intenzionalmente, lo sto facendo. Vorrei fosse felice perché, anche se queste settimane non sono state perfette tra noi, so che Harry è un ragazzo speciale e bisogna conquistarsi la sua fiducia perché lui si apra con te, o ogni tentativo sarebbe inutile. È molto rigido e freddo con alcune persone, ma questa è soltanto un facciata che assume con i suoi fantasmi del passato o con i demoni che ancora gli suscitano qualcosa di malvagio in lui, che lui vorrebbe scacciare via ma non ne è capace grazie alla presenza di certe persone.

Sento la porta di casa sbattere e i tacchi alti di Zoey fare rumore sul pavimento in legno. Sono sicura che anche Liam è con lei ma, indossando delle Converse, non si possono riconoscere i passi. Sono le due del mattino. Quando ieri pomeriggio siamo andati da Harry, avevamo intenzione di andare in un pub dopo cena, ragione del mio abbigliamento, ma loro se la sono svignata ed io sono stata riportata a casa da Harry alle dieci di sera. A quanto pare, Liam e Zoey non hanno cambiato i loro programmi.

Dopo il bacio, non abbiamo parlato molto, abbiamo comunicato con lo sguardo, ci bastava quello. Harry mi ha portato al McDonald per cena e ci siamo divertiti tanto sui giochi per bambini. Mentre scivolavamo sullo scivolo o dondolavano sull'altalena, c'erano mamme che si lamentavano e bambini che piagnucolavano. A noi non importava, qui bambini avrebbero potuto scivolare il giorno dopo, quello dopo e quello dopo ancora, noi no. Quando eravamo seduti a mangiare i nostri panini, io mi limitavo ad inventare la storia di chiunque fosse presente, ragazzi e ragazze o famiglie felici e contente, o solo madre e figlio o una ragazza che piangeva sull'ultimo tavolo in fondo, da sola. Harry fulminava chiunque mi guardasse, vantandosi della sua bellezza che avrebbe spiazzato quella di chiunque altro. Anche al povero ragazzo che prendeva gli ordini, Harry lanciò un'occhiataccia. Ho iniziato io ad ordinare, ma ha finito Harry.

Quando mi ha riportata a casa, circa quattro ore fa, ha cercato di baciarmi ma ho schivato le sue labbra e gli ho stampato un bacio sulla guancia. Credo ci sia rimasto un po' male, ma spero si sia ricordato dello spazio che ha promesso di concedermi e della mia confusione. Gli ho augurato la buonanotte e sono entrata.

Già mi manca.

Ma ho bisogno del mio spazio per pensare. Non voglio che questa.. qualsiasi cosa sia con Harry funisca, o che vada a rotoli come è successo con Niall. Harry è davvero un ragazzo fantastico, ma non mi fido abbastanza di me stessa per poter fare passi avanti. Quando tutto si concluse drammaticamente con Niall, ho smesso di credere in me, nell'amicizia e nell'amore, un po' come Harry. Respingevo qualsiasi cosa collegata alla società, esistevano soltanto il mio gatto che, povero Steen è morto, e la mia collezione infinita di film, di ogni genere. Grazie a Liam e Zoey ne sono venuta a capo e sono riuscita e riprendere in mano la mia vita e tornare a fare passi avanti, ho superato la fase di me stessa e dell'amicizia, ma quella dell'amore è ancora lì, chiusa col lucchetto dentro al mio cuore. Anche psicologicamente non ho intenzione di riaprire quella porta, che so perfetamente, mi annullerà ogni progresso fatto.

Harry sta contribuendo ad aprire questa parte di me, ma non come me lo ero immaginato, orribilmente e catastroficamente. Lui mi sta aiutando ad aprire questa porta pesante, sussurrandomi che tutto andrà bene. Come se noi due fossimo lì davanti, io tenessi una mano sulla maniglia e lui appoggiasse la sua sulla mia, sussurrandomi "Va tutto bene." all'orecchio.

Ironia della sorte, è la sua stessa paura, e magari questo è a nostro vantaggio così che io possa aiutarlo come lui fa con me. Ma questa è tutta una questione di cuore dalla quale me ne sono tirata indietro un anno fa, prima di entrare al college.

Light [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora