Light (capit. 11)

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Io ed Harry non ci vediamo né parliamo da due giorni.

Zoey e Liam escono tranquillamente con gli altri, ma io resto sempre in casa, con un film diverso da vedere ogni sera.

Ieri sera ho visto Spring Breakers. Beh, devo dire che non è assolutamente alla mia portata. L'avevo visto al cinema appena uscito, all'epoca avevo quattordici anni, non è stato molto facile da digerire. Diciamo che sono stata spinta soltanto dalla presenza di Selena Gomez, l'ispirazione della mia infanzia.

Ora, dopo cinque anni, posso dire di capire la loro voglia di evadere dalla noiosa vita quotidiana e rifugiarsi in Florida, dove c'è il loro mondo.

Devo dire che, nonostante non sia una puttana come le protagoniste di Spring Breakers, anche io a volte ho avuto questo impulso di mollare tutto ed andarmene a divertirmi con i miei amici. Anche ora ce l'ho, molto meno scatenato di quelle ragazze, ma compresso dalla presenza di un ragazzo.

Questo ragazzo si chiama Harry.

Mi dispiace così tanto aver mollato qualsiasi cosa si stesse costruendo tra noi, ma non riuscirei a guardarlo negli occhi e dirgli di non aver provato nulla durante quel bacio.

E non posso rischiare. Rivedendolo aumenterebbe soltanto ciò che ho sentito in me accendersi, e non posso permettermi di innamorarmi. Non di uno come Harry, per lo meno.

Tutti siamo spaventati da qualcosa durante il corso della nostra vita. Questa cosa mostruosa può variare durante gli anni come può rimanere la stessa. Come i bambini piccoli hanno paura dei mostri sotto il letto o dentro l'armadio, i grandi di non riuscire a pagare le bollette del gas entro la loro scadenza e gli anziani della morte, anche io ho la mia paura.

Ho paura di affezionarmi, di innamorarmi. Ho passato così tanto tempo da piccola a contarmi sulle persone da non accorgermi di essere pugnalata alle spalle da già molto tempo. Quelle poche persone di cui mi fido attualmente, come Liam, Zoey, Louis e Zayn, hanno semplicemente conquistato il mio bene, e io non posso far altro che sperare che loro non siano i prossimi a farmi cadere, questa volta definitivamente.

Harry, fin'ora, non mi ha dato alcun motivo per cui io possa fidarmi di lui.

HARRY'S POV.

Sono due giorni che io e Kat non ci parliamo.

Non so cosa sia significato quel dannato bacio per lei, ma so cosa ha significato per me.

Non posso dire di non pensarci costantemente. Mi balena in testa qualsiasi cosa io pensi o faccia, in qualunque luogo.

Entrambe le sere, quella del bacio e la successiva, sono dovuto andare con Zayn e Louis da Fleen&Cleen, un pub non molto distante da casa di Ed.

Avrei voluto essere meno cazzone in questo periodo che ho conosciuto Kat, ma dopo quel bacio ho dovuto fottermi la bionda che mi girava sempre in torno, la prima sera.

"Dai, Harry. Divertiamoci un po'." Aveva detto quella.

Rimasi zitto. Non avevo intenzione di scoparmi qualche troia, ma dovevo far scomparire il pensiero di Kat dalla mia mente.

"Allora?" Sorrise.

Non le ho risposto. L'ho presa per il polso e l'ho sbattuta contro il muro gelido del cesso delle ragazze.

"Sei così bagnata, Kat." Avevo ansimato.

Lei si fermò di scatto.

"Ti ho già detto che il mio nome è Keysley, non Kat."

Ma io non avevo confuso i nomi accidentalmente. Io stavo soltanto immaginandomi dentro alla ragazza che non mi dava pace. E il nome di questa ragazza era Kat, non Kaysley.

Zayn e Louis, fortunatamente, a parte qualche battuta infantile per loro, ma assassina per me su Kat, hanno tenuto la bocca chiusa.

La notte scorsa è successa la stessa cosa, con una rossa ed una mora. Ero impazzito per la quantità d'immaginazione che ho usato con la mora.

Ma lei non aveva gli occhi profondi come li ha Kat.

E questa storia non può andare avanti. Dovevo parlare con lei e risolvere questo pandemonio. Non le dirò sicuramente di aver ansimato il suo nome con un'altra ragazza, che mi ha tormentato i pensieri per due giorni e due notti, e quella cosa indecifrabile che ho provato durante il bacio, ma dovevo parlare.

Apro l'armadio della mia camera. Mi sento come una fottuta ragazza che sta per andare ad un appuntamento con il principe azzurro di Biancaneve, ma devo essere decentemente presentabile, almeno ai suoi occhi. Non me ne sbatte un cazzo degli altri.

Maglia nera, skinny jeans neri ed una bandana color verde militare avvolta attorno i miei ricci. Il solito.

***

Suono il campanello di casa sua, e aspetto impazientemente che qualcuno mi apra.

Mi mangiucchio le unghie, come ho sempre fatto da quando avevo cinque o sei anni, è il modo con cui scarico la tensione. Ma ora non sta funzionando.

Kat dev'essere qualcosa di grosso o importante, mangiarmi le unghie non funziona, e la mia ansia sta aumentando.

Il portone si apre, rivelando una bellissima ragazza con gli occhi blu acceso, ma spenti, davanti a me.

Indossa una semplice camicia da notte che le arriva poco più giù del sedere, segno che non è uscita. Il pensiero di lei rinchiusa dentro casa mi solleva un po', non ha commesso alcuna sciocchezza, al contrario di me.

Ma poi, perché dovrebbe starci male?

Ha un bicchiere mezzo pieno d'acqua, ma questo si frantuma al suolo appena i suoi occhi si spostano dal pavimento a me.

"Harry." Sussurra.

Light [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora