Light (capit. 12)

1.1K 44 0
                                    

"Cazzo." Sussurra.

Corre dentro casa, verso la cucina recuperando uno straccio ed un secchio.

Io sono ancora fuori dalla porta, a guardare scivolarmi addosso tutta la situazione come uno scemo.

Mi riprendo, correndole incontro e prendendole le cose di mano.

"Lascia." Le dico.

"No, Harry. Faccio io." Dibatte.

"No, ti taglierai."

"Non fa niente." Si difende.

Le lancio un'occhiataccia poi raggiungo la porta dove c'è la piccola pozzanghera d'acqua e tanti piccoli pezzi trasparenti del bicchiere appena frantumato.

"È stato un errore." Inizia Kat.

Resto in silenzio, voglio sapere ciò che ha da dire.

Afferro alcuni pezzi di vetro scheggiati e li butto nel secchio.

"Non sarebbe dovuto succedere, Harry."

Vorrei intervenire, ma non lo faccio.

"Siamo amici, credo. Si stava costruendo qualcosa tra noi così speciale da non poterlo annullare con quello stupido bacio." La sua voce si affievolisce.

"Non era uno stupido bacio!" Sbotto.

Indietreggia mentre mi alzo nonostante non abbia ancora finito di pulire il pastrocchio.

"Scusa." Dico.

"Non è stato uno stupido bacio per me, Kat." Confesso riabbassandomi. Il mio tono di voce debole.

"Cos'è stato allora, Harry?"

"Non lo so, in realtà." Dico, ed è vero. "L'unica cosa che so è che quello 'stupido bacio'," mimo le virgolette con le mani. "Mi ha acceso qualcosa dentro. Forse qualcosa di insignificante, ma qualcosa." Afferro il penultimo pezzo di vetro.

"Davvero, Harry?"

"Kat, non so cosa mi sta succedendo." Faccio una pausa, lei resta in silenzio, attenta a ciò che voglio dirle.

"Ah!" Grugnisco mentre una scheggia mi si confisca nel palmo della mano.

"Vieni." Dice prendendomi per un braccio ed aiutandomi ad alzare.

Con la mano buona tengo quella ferita, cercando di alleviare il dolore mentre saliamo le scale raggiungendo il bagno del primo piano.

Kat mi fa sedere sul bordo della vasca mentre cerca dei medicinali di pronto soccorso nei vari sportelli sopra e sotto il lavandino. Tira fuori dell'alcol e alcune salviettine, la ferita non è molto profonda.

Si avvicina a me mentre inzuppa l'ovatta del liquido rosso-rosa, inginocchiandosi tra le mie gambe, la sua faccia mi arriva giusto a metà busto, e questo è fottutamente eccitante.

Appoggia la bottiglia a terra insieme al pacchetto di ovatta e inizia a baciarmi il collo. Le sue mani vagano su tutto il mio petto raggiungendo l'allacciatura dei miei jeans. Sono già in estasi quando lei tira giù la cerniera dei pantaloni strusciando la mano sulla mia erezione, impossibile da calmare.

"Harry." Mi chiama.

Mi fa sollevare di poco il corpo dalla mia seduta mentre mi abbassa i pantaloni e i boxer neri, prendendo il mio pene in mano, accarezzandolo.

"Harry?"

Se lo infila in bocca, facendolo entrare ed uscire, mentre con il pollice traccia alcuni cerchi invisibili sulla pelle ruvida in escandescenza.

Light [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora