Allison aprì gli occhi lentamente, sentendosi ancora terribilmente stanca. Non appena il suo cervello cominciò a connettere, ebbe un tuffo al cuore ricordandosi cos'era accaduto la sera precedente. Sentì di nuovo le lacrime pizzicarle gli occhi, ma subito le asciugò con le dita, e prese un respiro profondo. Le sue narici si riempirono di un odore buono, un profumo familiare. Alzò lo sguardo: era stretta al petto di Drew, che le stava cingendo la vita saldamente, come se avesse paura che potesse scappare via. Il viso del ragazzo era rilassato, la bocca leggermente dischiusa, i capelli disordinati ed Allison si ritrovò ad osservare i tratti del suo viso. Sorrise con dolcezza: erano cambiati entrambi da quando si conoscevano e non si sarebbe mai aspettata che lui potesse diventare così importante per lei. O, addirittura, salvarle la vita. Lo sentì mugugnare e muoversi piano, fino a quando non aprì gli occhi e sbuffò leggermente. Poi abbassò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelli di Allison, che non si erano staccati da lui. Le sorrise.
-Buongiorno- mormorò con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ciao- mormorò lei.
Drew socchiuse di nuovo gli occhi, spostando lo sguardo verso il soffitto, mentre le accarezzava piano la schiena, ed Allison si abituò sempre più a quel contatto, a quelle braccia che continuavano a stringerla come a volerla sorreggerla. Come a voler rimettere assieme i pezzi del suo cuore distrutto in mille pezzi.
-Hai dormito bene?-chiese il ragazzo, spostando di nuovo lo sguardo su di lei.
-Sono sorpresa di essere riuscita a dormire- rispose lei. Si guardarono di nuovo senza dire nulla, fino a quando Drew non sciolse la stretta e si alzò dal divano, indolenzito.
-Che male le spalle- mugugnò lui, stiracchiandosi. Allison lo osservò, sedendosi sul divano e stringendo la coperta sé, sentendo improvvisamente tanto freddo.
-Te la senti di tornare a casa ora?- chiese poi Drew, inginocchiandosi davanti a lei. La bionda annuì, facendo sorridere il ragazzo.
-Vado a cambiarmi- le fece un cenno prima di sparire al piano di sopra. Allison giocherellò con il campanello che aveva al collo prima di indossare i vestiti del giorno prima, Fissò il telefono, spento, sopra al tavolino e se lo infilò in tasca: l'idea di accenderlo e connettersi con la realtà le stava facendo venire voglia di vomitare.
-Ok Allison- cominciò a dire, rivolgendosi a se stessa -Mettiti ancora a piangere e ti assesto un pugno. Non scherzo- disse seria -La vita va avanti, stupida. Ci sono tante ragioni per continuare a vivere...tipo boh, la pizza, il caffè, le torte di nonna e...sì bhe, principalmente queste.- poi storse il naso.
-In poche parole vivo per mangiare. Che esistenza misera-
Scrollò le spalle, come a dirsi "va bene lo stesso" e riprese.
-Quindi, voglio che tu alzi il culo, torni a casa, e impari a vivere senza quella...- si bloccò nervosamente -No, niente insulti. Ok? ok- annuì convinta.
-Micetta- Allison sobbalzò sentendo la voce di Drew. Alzò lo sguardo e lo vide scendere le scale, perplesso.
-Ti senti bene?- chiese confuso.
-Benissimo. Tu non parli mai da solo?-
-A te serve un caffè ora. Forse anche due-
-Solitamente quando una persona è un po' agitata e nervosa, con il desiderio di spaccare la faccia a qualcuno, tipo me ora, le si consiglia una camomilla.- precisò la ragazza, alzando un sopracciglio.
Drew scrollò le spalle.
-Io credo nel potere del caffè. Amen-
-Allison! Mi babe!-
STAI LEGGENDO
Magnolia
Teen Fiction"-Sei la maestra dell'accoglienza, fattelo dire- sbottò Drew, che non riuscì più a trattenersi. Allison lo guardò negli occhi. Due pozze tempestose lo fulminarono. -Nessuno ha chiesto cosa pensi tu-. -Ma io sono l'ospite, un po' di gentilezza non g...