Welcome to New York

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Drew Lawrence capì di essere cresciuto quando uscì dall'esame orale della maturità, abbracciando forte la sua ragazza Allison. Anzi, soffocandola.

-Mollami- bofonchiò lei, annaspando aria.

-Scusami- ridacchiò lui. Si allontanò da lei e la osservò felice -Hai sentito che bravo sono stato in letteratura? Le ho detto tutto!- sembrava un bambino felice a cui avevano appena dato una scorta di caramelle a vita.

-E il merito di chi è?- lo canzonò lei, muovendo lentamente la gonna del vestito azzurro che indossava.

-Tuo- le diede un bacio sulla nuca, stringendola di nuovo, questa volta più delicatamente ed inspirò profondamente, beandosi del profumo che emanava la ragazzina che aveva tra le braccia.

-Dai andiamo via-

Drew le afferrò la mano e camminarono verso casa.

-Mi sento come se lo avessi fatto io l'esame- disse Allison, appoggiando una mano al petto, in corrispondenza del cuore.

Drew ridacchiò: Allison era stata una tutor perfetta. E anche molto severa. Lo svegliava ogni mattina prestissimo e lo minacciava di lasciarlo senza caffè se non rispondeva alle sue domande di letteratura, storia e filosofia. Lo lasciò davvero senza caffè per due giorni, proibendo a qualunque membro della famiglia di fargliene uno, e nascondendo la polvere in camera sua, per non fargliela trovare. Quando capì che senza quel meraviglioso liquido scuro il ragazzo non era in grado di ragionare, si arrese e gliene fece uno. Gli faceva domande persino mentre lui era sotto la doccia, minacciandolo di non baciarlo se non rispondeva correttamente. Drew aveva cominciato a chiamarla "tiranna" e lei ne era fiera.

-è stata tosta la tua preparazione ma ne è valsa la pena- si fermò, tirando indietro la ragazza che inciampò quasi.

-Mi devi una meravigliosa limonata- sussurrò malizioso.

-Ma da quando bevi qualcosa che non sia caffè e alcool?- chiese confusa.

-Baciami stupida- fece lui ridacchiando. Allison sbuffò ma lo accontentò, aggrappandosi alle sue spalle e abbandonandosi alle sue labbra. Perché erano così morbide e delicate? Facevano quasi assuefazione.

Quando si staccarono, la bionda lo osservò, orgogliosa.

-Sono fiera di te comunque-

-Aiuterò io te l'anno prossimo, preparati-

Allison si fece seria nel sentire quelle parole.

-Ma tu...dove sarai l'anno prossimo Drew?-

Il ragazzo chiuse gli occhi: non lo sapeva. Non riusciva a proiettarsi in avanti. Cosa ne sarebbe stato di lui? Sospirò, afferrandole nuovamente la mano per incastonarla con la sua.

Ripresero a camminare fino a casa in silenzio, ma Drew era quasi certo che tutti potessero sentire quanto casino stavano facendo i suoi pensieri in quel momento.

E un incubo reale li accolse non appena tornarono a casa. Drew guardò sbigottito sua madre e suo padre seduti in cucina, intenti a bere un caffè e chiacchierare con Eleonor.

-Mamma? Papà?-

Miranda si voltò, scostando i ricci capelli biondi e sorrise al figlio, alzandosi in piedi di scatto.

-Tesoro mio, come stai?- lo abbracciò forte, accarezzandogli i capelli.

Drew osservò sua madre perplesso non appena lo lasciò andare, e sentendo che era arrivato il momento che tanto temeva. Guardò suo padre, che era rimasto seduto ma gli stava sorridendo, e passò lo sguardo sui capelli castani, gli occhi azzurri e la barba incolta.

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