67.All I need is you,remember?

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Sono solo al terzo anno e già sono famosa. Tutti gli studenti di Belle Arti mi stimano e mi chiedono consigli per poter arrivare "ai miei livelli". Quando mi dicono questo non posso che sorridere e dire loro che viene tutto da dentro di me e che io lo unisco solo alle tecniche studiate.
Ora sono a New York, in uno dei tanti musei della città in cui è allestita una mia mostra.
《Piccola, che c'è?》Jonathan mi abbraccia mentre io sto per piangere.
《Una mostra a New York, ok. Una mia mostra a New York.》guardo quei due occhi scuri che fanno parte delle mie giornate da due anni ormai《Sono così felice...》
《Ed io sono così fiero di te.》mi bacia dolcemente《Ma perché lasci l'entrata libera?》
《Leggi amore.》indico il cartello davanti al museo che indica la sala della mia mostra.
《Opera interattiva?》entriamo dentro.
《Parole al vento.》dico il titolo dell'opera《Sarò io la tela e loro gli artisti. Scriveranno su di me quello che provano, quello che non hanno coraggio di dire, quello che li tormenta. Io non li vedrò in faccia, sarò bendata e loro, per poter scrivere qualcosa sulla mia pelle, dovranno pagare una qualsiasi somma di denaro che donerò ad un'associazione che lotta per dare una possibilità di vita ai bambini nati prematuri o con gravi problemi di salute.》spiego entrando nella sala che ospita la mia mostra.
《Hai un cuore d'oro Amanda.》sorrido semplicemente《E dove starai mentre scrivono su di te?》
《Qui.》apro una porta che ci fa entrare in una stanza non eccessivamente grande《Così nessuno saprà chi ha scritto cosa. Mi sembra un segno di rispetto verso il pubblico.》spiego《Certo, potranno stare solo un paio di minuti nella stanza e saranno avvisati dello scadere del tempo da una sveglia che verrà impostata dal guardiano che controlla l'entrata della stanza. Quando la persona che è entrata nella stanza sentirà il suono proveniente da quella cassa, dovrà uscire.》
《Piccola, hai organizzato tutto nei minimi dettagli.》usciamo dalla stanza.
《Già. Ogni tanto qualcuno controllerà se c'è ancora un lembo di pelle non scritto e prima della fine della mostra uscirò da quella stanza e mi mostrerò a tutti, con le parole che non sono state buttate al vento.》sorrido.
《E dimmi...》mi afferra per la vita《...cosa avrai addosso?》
《Questi.》prendo la mia borsa e tiro fuori un top ed un pantaloncino sportivo nero《Coprono ciò che devono coprire e lasciano tanta pelle scoperta.》
《Vorrei che non ti vedessero così.》sospira.
《Lo so, ma lo fai per l'arte.》
《Amanda, benvenuta!》il direttore del museo ci viene incontro《Aspettavamo tutti quanti te.》
《Grazie.》sorrido.
《La disposizione dei quadri è quella che desideravi?》
《Sì, hanno fatto davvero un ottimo lavoro.》mi complimento.
《Tra poco la mostra comincerà. Dovresti prepararti.》
《Vado subito. Le auguro una buona giornata.》entro nella stanza seguita da Jonathan che dopo essermi cambiata e legata i capelli castani in una coda di cavallo alta, mi benda gli occhi.
《Posso scrivere qualcosa?》
《Devi fare la fila come tutti gli altri Jonathan. Non ci sono scuse.》sorrido per poi sentire le sue labbra premute dolcemente sul mio collo.
《Ok. E una cosa...non ho mai visto così tanti pennarelli neri in una sola stanza.》
《Sono speciali per scrivere sulla pelle umana e non sono tossici. E ora vai.》sorrido.
《Vado. Ti amo.》mi bacia un'ultima volta e poi sento la porta chiudersi.
E nonostante a volte gli dica che lo amo, che lui è il centro di tutto, sento che non è così, non totalmente. Continuo a cercare dentro di me, dentro la mia mente, dentro il mio cuore e quando sento di starmi avvicinando alla verità trovo solo il vuoto.
In meno di dieci minuti sento la porta aprirsi per la prima volta, dei passi farsi sempre più vicini ed una punta di pennarello posarsi sulla pelle del mio braccio sinistro. Sorrido mentre quella persona scrive sulla mia pelle parole che, forse per la prima volta, non verranno buttate al vento.

☆☆☆☆

《Bello fare la fila per tua sorella.》la porta si chiude di colpo ed io rido, riconoscendo la voce di Caleb.
《Ciao fratellone. I tuoi sono già venuti? Papà? Nonna?》chiedo mentre mi abbraccia.
《Tutti quanti loro sono già venuti.》il pennarello si posa sulla mia pelle《Hai un bel po di scritte sul corpo, su tutto il corpo, ma c'è ancora spazio.》
《Sono felice che tu sia venuto.》
《Non venire alla mostra di mia sorella? Scherziamo?!》percepisco il suo sorriso《Sono fiero di te. A dopo sorellina.》mi bacia la fronte mentre il segnale sonoro ci avvisa che il suo tempo è finito.
《Ciao Caleb.》lo saluto.
Continuano ad entrare ed uscire persone che lasciando parte del loro cuore sulla mia pelle ed ogni tanto il guardiano della porta entra per vedere se c'è ancora un lembo di pelle libero, offrendomi da bere dell'acqua.
《Oddio, non ci credo...》sento la voce di una ragazza e sorrido《Ho davanti Amanda Edwards Brown...oddio!》mi abbraccia.
《Ciao cara. Come ti chiami?》è la prima che mostra così tanto affetto nei miei confronti, quasi fosse una mia grande fan.
《Kimberly Harper.》risponde prendendo un pennarello e scrivendo sulla mia pancia《È davvero un onore conoscerti.》ripete mentre continua a scrivere.
《Anche per me, nonostante io sia bendata e non ti possa vedere.》sorrido e la sento ridere.
《Grazie. Nonostante io non abbia a che fare con l'arte, mi sei d'ispirazione.》
《Grazie a te per essere venuta.》sentiamo la sveglia suonare e la ragazza, dopo avermi abbracciata un'ultima volta se ne va.
Pochi minuti più tardi la porta si apre di nuovo, lasciando entrare un nuovo visitatore che si avvicina lentamente a me.
Lo sento prendere un pennarello, aprire il tappo e venire più vicino a me.
Un buon profumo mi circonda, un profumo familiare, un profumo che ho già sentito a San Francisco. Il profumo di un ragazzo.
Questo prende una ciocca di capelli che mi solletica la guancia e la porta dietro l'orecchio con estrema delicatezza. Al contatto delle sue nocche con la mia guancia una forte serie di brividi mi riscuote nel profondo dell'anima, accendendo qualcosa. Mi si mozza il respiro quando sento il suo fiato sulle mie labbra e lo percepisco deglutire a secco.
Le dita di una mano si appoggiano alla mia spalla destra e comincia a scendere con una lentezza straziante mentre la pelle si ricopre di brividi, il cuore batte all'impazzata, lo stomaco si contorce su se stesso ed io porto la testa da un lato, tenendo le labbra socchiuse.
Cosa sta succedendo al mio corpo? Perché reagisce così intensamente al tocco di qualcuno? Neppure con Jonathan provo tutto questo, non ho mai provato qualcosa di così piacevole ed intenso e sono solo delle carezze.
La mano del ragazzo scende sul mio braccio e le sue dita sfiorano la mia mano che viene alzata delicatamente, esponendone il palmo.
La punta del pennarello si appoggia al mio palmo e comincia ad incidere parole sulla pelle. Scrive su tutto il mio palmo mentre dentro di me quella sensazione di aver perso un pezzo svanisce completamente. E se fosse lui il pezzo mancante?
Lo sento chiudere il pennarello e posarlo sul tavolo.
《All I need is you, remember?》la voce di Google traduttore riempie il silenzio. E poi il segnale sonoro ci avverte che il tempo è finito.
《Chi sei?》chiedo mentre lo percepisco ancora davanti a me. Poi comincia a muoversi lentamente ed io vengo presa dal panico《Fermo, non andare!》sto per togliermi la benda ma la porta si chiude di colpo《Era il mio pezzo mancante, lo sento. Era lui...》sussurro serrando gli occhi.
La porta si riapre e la guardia mi informa che non c'è più spazio sul mio corpo per alcuna scritta.
《Ok, avvisa tutti che è finito e che uscirò tra poco.》mi tolgo la benda dagli occhi mentre lui esce. Guardo tutto il mio corpo. Scritte ovunque, fino al collo compreso.
Quanta gente ha scritto i propri pensieri...quando sto per guardare il palmo della mano destra vengo chiamata ed esco fuori dalla stanza. Una marea di applausi e di flash mi investe ed io sorrido a tutti i presenti. Tra la folla vedo la mia famiglia a cui sorrido radiosa e che nella mia mente ringrazio.
Tra tutta quella gente cerco lui, il ragazzo che mi ha scritto sul palmo della mano destra, cerco una figura che possa attirare il mio sguardo, ma non la vedo.
I miei occhi cadono su Jonathan che mi sorride, però io non riesco a ricambiare.
Devo trovare lui.

☆☆☆☆

《Abbiamo dimenticato qualche parte del corpo?》domanda Jonathan tenendo la macchina fotografica in mano.
《Non penso.》mento. Il palmo della mano destra non lo ha fotografato. Glielo dico? No, farò la foto da sola《Hai fotografato tutte le scritte.》mi allontano dal set fotografico.
《Che succede?》domanda preoccupato.
《Nulla.》guardo il tavolo e noto una macchina fotografica a pellicola istantanea《Sono solo stanca, ecco tutto. È stata una giornata faticosa.》
《Ok piccola californiana, hai ragione.》lascia un bacio tra i miei capelli.
《Mi sembra di sentire un telefono squillare. Forse è il mio.》
《Vado a prendertelo.》esce dal lavoratorio di fotografia ed io scatto una foto al palmo della mano destra. Lentamente la fotografia compare sulla speciale carta. Sto per leggere cosa quella persona abbia scritto ma Jonathan rientra nella stanza con il mio telefono in mano ed io nascondo la foto.
《Allarme falso. Mi era sembrato.》sorrido《Vado ai dormitori a lavarmi e togliermi questo inchiostro di dosso.》
《Aspetta, ti accompagno.》
《Metti le attrezzature al loro posto con calma. Io ho davvero bisogno di rilassarmi sotto la doccia. Ti scrivo dopo.》scappo praticamente via mettendo telefono e foto della mia borsa.
Mi trattengo dal guardare la scritta sulla mia mano perché voglio essere sola, come ero sola con lui in quella stanza.

Ciao Amy!》Britney mi saluta mentre entro nella nostra stanza e apro l'armadio prendono il pigiama ed un paio di mutandine《Sei stata grande oggi!》
《Grazie Britney. Ora entro sotto la doccia, ne ho davvero bisogno.》entro in bagno anche con la borsa e mi chiudo a chiave dentro.
《Stai bene?》
《Sì, sì. Non ti preoccupare.》apro l'acqua e mi spoglio. Mentre entro nella doccia guardo la mano destra e leggo le scritte sul palmo.

I needed you.
You needed me.
We needed us.

Usa il passato.
Ho avuto bisogno di te.
Hai avuto bisogno di me. Abbiamo avuto bisogno di noi.
Ma lui ha detto Tutto ciò di cui ho bisogno sei tu, ricordi?

Un sorriso mi compare davanti agli occhi non appena li chiudo, e dei forti brividi mi pervadono mentre il mio cuore batte più veloce. Appaiono degli occhi verdi smeraldo che scompaiono quasi subito, lasciando il posto ad un anello che subito dopo lascia il posto al Golden Gate Bridge.

All I need is you, remember?
I needed you.
You needed me.
We needed us.
I singhiozzi rompono la monotonia del suono dell'acqua che cade. Mi passo entrambe le mani nei capelli mentre scivolo ai piedi del muro.
Non lo ricordo questo ragazzo, non ricordo il suo nome, non ricordo.
Una cosa è certa: lui è il mio pezzo mancante.

Need Us 2 ||Wattys 2018||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora