Papà...

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Bryan va via e l'odore di alcool e fumo si fa sempre più pesante e comincia anche a disturbarmi un po'.
"Cazzo Jack, posa quel bicchiere"
"Ti ho detto posalo!"
"Non hai capito un cazzo!" dice Jack ridendo, i singhiozzi sembrano riempire l'intera piazza, quando lascio scorrere le mie lacrime, che mi ritrovo per terra...
«Ciao» un ragazzo alto moro, con gli occhi verdi interrompe i miei brutti pensieri, purtroppo ricordi. Sembra timido, somiglia a qualcuno che già conosco però non ricordo di chi si tratta.
«Ciao» sorrido e gli porgo la mano.
«Sono Max» dice sorridendo e poi guardando il pavimento.
«Io sono Annah, Annah Smith»
«Devi essere la sorella di Bryan, Bryan Callen»
«Più o meno, sorellastra è la parola giusta» dico e lui sorride lievemente.
Mi guardo intorno con una matta voglia di uscire da qui e come se mi avesse letto nel pensiero Max dice «Vuoi che usciamo da qui?» e io faccio cenno di si.
«Se è come pensavo, anche a me infastidisce il troppo odore di fumo o di alcool. Questa è la prima festa estiva in cui metti piede?»
«In verità si. Io e Cassy non sapevamo dell'esistenza di queste feste, finché poi ho cominciato a vivere con Bryan...»
«Capisco, a te piace lui vero?» ma perché lo ha chiesto? Tossisco fortemente e lui quasi ride.
«Sei impazzito?» non so nemmeno cosa dico, anche se non ho le idee chiare, non ho interesse verso Bryan, n-o.
«Tutte cascano ai suoi piedi, non sai quante coppie si sono separate per colpa di Callen» dice sistemandosi la camicia.
«In che senso?»
«L'ultima è stata l'anno scorso, vedeva una bella ragazza e anche se era fidanzata se la portava a letto perche nessuna resisteva a lui, e nemmeno ora. Perciò il ragazzo poi lo veniva a sapere e si prendeva anche dei pugni in faccia molto spesso, anche se queste a ragazze a volte le prendeva senza la loro volontà.»
Non posso crederci, Bryan non lo farebbe mai, o almeno credo.
«Le violentava?!» dico sgranando gli occhi.
«Più o meno»
Adesso voglio tornare a casa, la serata sta cominciando a non andarmi giù ma ho lasciato Marcus lì dentro e non mi resta che chiedere a Max se ha la macchina.
«Non è che potresti accompagnarmi a casa?» dico nel modo meno implora bile che posso.
«Ma certo vieni»
Per tutto il tragitto Max mi ha raccontato qualcosa di sè. È un ragazzo timido come avevo intuito, ma è anche molto affidabile. I suoi genitori sono separati mentre sua sorella più grande di lui vive con lui insieme in una casa vicino la mia. Lo ringrazio e gli do il mio numero prima di scendere. Appena arrivata sono le 00:00 in punto e tutti dormono. Come può aver fatto quelle orribili cose a quelle povere ragazze? Non so ma c'è qualcosa che mi dice che Max non mi ha raccontato solo tante bugie, ma che è vero che Bryan in passato ha fatto tutte queste cose orribili.
«Annah piccola, vieni»
«Ciao Papà!!»
«Giochiamo a nascondino?»
«Siii»
«Papà io conto e tu ti nascondi, 1..2..3..4..5..6..7..8..9..10..»
«Papà dove sei? Dove ti sei nascosto» «Papàaaa!!! Dove sei?????»
Mi sveglio di colpo in lacrime con la voce mia da bambina, che piangevo in cerca di papà. Ma quando papà si è nascosto, non è più tornato.
«Tutto bene?» chiede Bryan ai piedi del divano davanti a me.
«Non sono affari tuoi»
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Continuo dopo per eventuali motivi...

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