capitolo sei

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Contro ogni sua stessa aspettativa, alle nove in punto Kim Seokjin era all'interno della biblioteca del campus con le braccia colme di tutti quei volumi che potevano rivelarsi utili al suo apprendimento. Doveva combattere contro la stanchezza dovuta alla nottata passata insonne che aveva riempito riguardando i suoi episodi preferiti di Friends.

Ancora prima di cominciare l'università, lui e Yoongi avevano deciso di guardare la serie insieme, dandosi un appuntamento fisso; una sera a casa di uno e una sera a casa dell'altro. Finivano sempre a piangere dal ridere e guardavano un episodio dopo l'altro senza mai riuscire ad averne abbastanza. Lo avevano iniziato principalmente per poter perfezionare il loro inglese, ma era troppo difficile cercare di rimanere seri.
Era il loro modo per staccare alla fine della giornata che si divideva tra scuola e studio.

Per Seokjin, il primo anno di università era stato il più difficile da sopportare. Lontano da casa, in un appartamento per una persona sola e, soprattutto, distante dal suo migliore amico. Anche a distanza di un paio di anni, continuava a pensarci e a chiedersi come avesse fatto a sopravvivere per tutto quel periodo. 

Sfogliò lentamente le pagine del primo libro tra i tanti che aveva deciso di prendere, appuntando qualche consiglio su di un piccolo quaderno che decise di portare in caso di necessità. Poteva servire? Non ne era propriamente sicuro, ma era sempre meglio che niente.

Dopo quella che sembrò essere un'eternità, sollevando la testa dai diversi libri, si rese conto che erano già le undici e, sentendo nella propria testa la voce di Yoongi lamentarsi per la carenza di caffeina, si alzò per andare a prendere un caffè e ricaricarsi un po'.

Una volta arrivato alla macchinetta, la sua mente era tornata a pensare a quel ragazzo. Sospirò. Come poteva toglierselo dalla testa? C'era qualcosa che potesse aiutarlo a dimenticare? Qualsiasi cosa, anche una botta in testa probabilmente avrebbe potuto fare effetto. Magari bella forte, dritta in fronte, con una spranga.

Una spranga? Seokjin alzò gli occhi al cielo, pensando che ormai la sua mente era fritta; talmente satura che non vi era una via di uscita e, anche ci fosse stata, era troppo stanco per riflettere lucidamente su come poterla trovare.

Prima di tornare a casa per pranzo, decise di passare al banco informazioni per poter registrare i libri che aveva preso. Aveva deciso di portarne un paio a casa, magari per integrarli al suo libro di testo. Un po' di studio in più non gli avrebbe fatto del male, o almeno lo sperava.

"Vorrei anche io avere la stessa dedizione" disse il ragazzo dietro il bancone, passando i codici dei libri davanti allo scanner in modo da poterli dare in prestito, registrando la data di uscita dalla biblioteca.

"Come scusa?". Seokjin ancora troppo preso dai suoi stessi pensieri, non aveva prestato attenzione a quello che il ragazzo aveva appena detto. Era arrivato il momento di tornare con i piedi per terra.

"Intendo con l'inglese, vorrei metterci anche io lo stesso impegno" ripeté il ragazzo, ridacchiando tra sé e sé, scuotendo leggermente la testa, vedendo la persona davanti a lui leggermente smarrita.

"Ah, beh sì, ho un solo esame che mi manca e devo proprio superarlo al prossimo test" confessò Seokjin, sospirando leggermente.

"Capisco, capisco, hai una persona che ti aiuta?" domandò l'aiutante bibliotecario, mettendo i libri in un sacchetto di carta, in modo che potesse trasportarli con più facilità.

"Purtroppo no, mancano circa quattro mesi, ho lasciato anche degli annunci ma nessuno si è fatto avanti, non ancora almeno" rispose Seokjin, scuotendo appena la testa. E intanto il tempo continuava a passare; non ce l'avrebbe mai fatta.

"Se vuoi io conosco una persona. Ha bisogno di un lavoretto e magari potrebbe diventare il tuo insegnante".

Il volto di Seokjin si illuminò in un istante. "Dici davvero? Oddio, te ne sarei eternamente grato, davvero, ho bisogno di qualcuno che mi segua in questo percorso aiutandomi e correggendomi" disse tutto d'un fiato.

Il ragazzo davanti a lui sorrise ampiamente. "Magari potrei lasciarti il mio contatto di kakao, così possiamo sentirci e potrei farvi mettere d'accordo! Comunque, io sono Kim Taehyung!" disse poi, allungando la mano verso di lui.

Seokjin afferrò la sua mano e la strinse, sorridendogli. "Io sono Kim Seokjin!" e così dicendo, si scambiarono i propri contatti prima che Jin afferrasse il sacchetto e, salutandolo, uscisse dalla biblioteca, sentendosi più leggero di una nuvola.

Doveva essere proprio la sua giornata fortunata. Doveva per forza esserlo! Finalmente aveva trovato qualcuno che - forse -  era disposto ad aiutarlo, non poteva crederci, si sentiva al settimo cielo, tanto che decise di andare a prendere qualcosa da mangiare per lui e Yoongi per festeggiare questo piccolo passo per l'umanità, ma un grandissimo passo per lui.

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