capitolo tre

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Fragole, vi erano fragole ovunque. Un profumo sublime lo circondava da ogni dove e i colori rosso e verde si mescolavano come su di una tavolozza all'interno di quella serra così grande da riuscire quasi a perdersi. Si stava particolarmente bene; il sole scaldava e filtrava attraverso i vetri opachi.
Seokjin si sentiva così bene in quel momento, quanto gli mancava passare del tempo a raccogliere fragole insieme a suo zio. Si guardò attorno sorridendo, sentendosi veramente felice. Stava per rimettersi a raccoglie quando una voce lo fece voltare. Hoseok si stava avvicinando correndo verso di lui, con un braccio alzato come a salutarlo.

Seokjin rispose al suo saluto con un sorriso e rimase ad osservarlo. Muoveva la bocca ma non riusciva a capire che cosa stesse dicendo. Il maggiore, allora, stringendo appena gli occhi in due fessure cercò di leggere il labiale dato che nessun suono usciva dalla sua bocca.
Però, più si avvicinava, più qualcosa Seokjin riusciva a captare. La sua voce cominciava ad arrivare alle sue orecchie, un suono ovattato, sempre più vicino fino a quando..

"Hyung! Svegliati!" urlò Hoseok, cominciando a muovere il letto. Spinse il materasso prima verso l'alto e poi verso il basso cercando di creare un effetto ondulatorio in modo che il ragazzo aprisse gli occhi più velocemente.

"Co- cosa succede??" gridò a sua volta Seokjin, scattando subito in piedi con un balzo, controllando velocemente da una parte all'altra della camera cosa stesse succedendo. Per essere stato svegliato malamente a quel modo, qualcosa doveva pur essere accaduta, eppure sembrava tutto essere perfettamente in ordine. Si voltò verso il minore con uno sguardo interrogativo e rimase a guardarlo.

"Niente, è la giornata della gita fuori porta, è ora di prepararsi, hop hop!" annunciò l'amico raggiante, prima di uscire dalla stanza e raggiungere il salotto per aspettare che entrambi i ragazzi si preparassero.

Seokjin rimase a guardare il punto in cui Hoseok si trovava con una certa insistenza, mentre negli occhi aveva solamente le fiamme dell'inferno pronte a dare fuoco all'intero edificio. Sospirò e pensò subito di ributtarsi a letto e dormire tutto il giorno, se non fosse stato per quella promessa di non rimanere chiusi in casa e andare a sgranchirsi un po' le gambe.

Perché avesse deciso di fare una promessa simile non gli era ancora ben chiaro, ma Hobi aveva insistito veramente molto affinché sia lui che Yoongi accettassero. D'altra parte era anche vero che non passavano molto tempo insieme, sempre presi dalla vita universitaria e, dal momento che covavano un profondo odio per i party universitari, concordando sul fatto che i loro colleghi non sapessero organizzarli, dovevano trovare momenti alternativi per potersi svagare.

Con un altro sospiro, scosse la testa e cominciò a prepararsi, pensando che anche quella giornata sarebbe passata velocemente se non ci avesse più di tanto.

"In bicicletta? Lungo l'Han? Spero tu stai scherzando" piagnucolò Seokjin, avvicinandosi svogliatamente al baracchino con i due ragazzi. Non poteva davvero credere che ad Hoseok fosse seriamente venuta in mente un'idea simile. Doveva essere un suggerimento di Jungkook, altrimenti non si spiegava affatto.

"Nah, per chi mi hai preso, tutta questa attività fisica non fa per me, non vengo" affermò Yoongi, pronto a camminare in direzione opposta alla loro per andare a prendere posto su una delle panchine lì accanto.

Hobi, conoscendo perfettamente i suoi suoi hyung, rimase per un momento a guardarli e li riafferrò poco prima che potessero allontanarsi troppo, intimando loro che avevano bisogno di fare attività fisica sempre per potersi mantenere giovani e sani.

"Avanti su, abbiamo già tre biciclette prenotate, muovetevi" disse lui prima di avvicinarsi al chiosco e lasciare i propri dati personali per poter prendere in consegna le bici.

Dieci minuti dopo, i tre stavano pedalando lungo il fiume, alla ricerca di un altro chiosco per Yoongi. Il ragazzo aveva esordito dicendo che le batterie si stavano scaricando era era arrivata l'ora di un caffè per potersi ricaricare, gli serviva assolutamente.

Seokjin si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo scuotendo leggermente la testa, continuando comunque a pedalare, perdendosi nel paesaggio che, nonostante ormai conoscesse, continuava a meravigliarlo ogni giorno.

La città ogni giorno, da quando il sole si levava in cielo, a quando scendeva per far posto alla luna, cambiava leggermente. Forse era un cambiamento minimo, che non viene percepito, eppure Seokjin, ogni volta che rivolgeva il suo sguardo verso quella città, lo sentiva. Negli edifici, nelle strade, nei parchi, e lungo il fiume.
C'era sempre un qualcosa, qualcosa che aveva un che di poetico ai suoi occhi e che riusciva a lasciarlo senza parole. Quasi gli rubasse l'anima. 

Sorrise distrattamente e per un momento pensò che gli sarebbe piaciuto avere accanto a sé una persona che gli facesse lo stesso effetto. Che catturasse il suo sguardo ogni volta a quel modo, con quei cambiamenti minimi che lui comunque riusciva sempre a vedere e a catturare, che lo lasciasse senza parole e con il cuore a battere all'impazzata, mentre l'anima urlava ANCORA! ANCORA!

Scosse la testa; lui, trovare una persona del genere? Per una persona che non volesse nessuno da quel punto di vista per una scelta personale - non voleva più perdere nessuno, come era già successo  - in quel momento non poteva mostrarsi interessato; l'esame di inglese occupava il 90% dei suoi pensieri.

Il restante riguardava il cibo, i videogiochi, tenere testa al suo coinquilino e l'essere uno dei ragazzi più belli dell'intero campus, senza alcun tipo di vanto, la semplice verità.

"Per me un iced americano, grazie" mormorò Yoongi, appoggiandosi al bancone come se avesse pedalato per risalire una montagna, impiegandoci un centinaio d'anni.

"Wow, sembri invecchiato di colpo, avrai bisogno di un brodo caldo e qualche pomata una volta tornati al dormito" osservò Seokjin, cercando di trattenere una risata mentre il coinquilino gli lanciava un'occhiataccia e Hobi si copriva la bocca con una mano, cercando di nascondere la sua sonora risata.

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