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Alessia

Sono in hotel, per l'ultima volta, non voglio mettere più piede in Russia e nemmeno in questo albergo dove Thorgan mo ha tradito. Ma, volevo salutare Eden ed è strano visto che lo odiavo, mi ha aiutato, non potevo andarmene senza dirgli grazie.

«Hey...» dice quando mi vede, ha le occhiaie sotto gli occhi e non sorride per niente.

Sul suo volto non c'è traccia di quella smorfia antipatica di sempre.

«Hey...» rispondo allo stesso modo, mi sento a disagio adesso, forse è stato un errore venire qui.
Eden fa cenno di seguirlo e torniamo al giardino sul retro dell'hotel. «Come va?» gli chiedo, vedendo come sembri stanco.

Eden alza le spalle e guarda in basso. «Ho litigato con Thorgan per essermi messo in mezzo.» ammette.

Mi sento terribilmente in colpa per questo, non volevo che due fratelli litigassero, ma avevo bisogno di prove e Eden era l'unico che me le poteva fornire...
«Eden mi dispiace di averti messo in mezzo, io...» non mi lascia finire di parlare, scuotendo la testa per dissentire.

«Sono stanco di passare per lo stronzo, quando voglio solo far aprire gli occhi alle gente.» sospira, passandosi una mano sul viso.

Anche lui è provato per ciò che è successo, anche a lui fa male. Eppure mi ha aiutato, se non avesse fatto ciò, se non mi avesse fatto vedere le cose com'erano in realtà, adesso continuavo a soffrire per qualcuno che pensavo fosse vero amore, ma alla fine, di vero, non c'era nulla.

Ho sempre pensato che fosse un idiota che pensava solo a se, invece ha finito di litigare col fratello per me. «Perché l'hai fatto?» chiedo.

Eden ci pensa su, mordendosi il labbro. «Te l'ho detto, volevo farti aprire gli occhi. Il tradimento fa schifo, ti fa perdere la fiducia nelle persone. Non è bello svegliarsi e pensare che chiunque possa tradirti, anche chi ami. E poi ti senti come se non fossi abbastanza...» dice, sembra così sincero e limpido che anche i suoi occhi sembrano più chiari del solito.

Annuisco, perché ha spiegato esattamente come mi sento, col cuore in due e la paura di non essere abbastanza. «Non pensavo che sentissi tutto ciò... » mormoro. «Mi dispiace Eden, davvero. Ci siamo giudicati ancor prima di conoscerci» Abbiamo subito alzato un muro tra noi, abbiamo subito iniziato ad odiarci, per fede calcistica e paura e mi dispiace perché così Eden sembra una bella persona.

Eden sorride, quel sorriso vero che poche volte si mostra sul suo viso e mi stringe per un momento il ginocchio prima di spingermi un po'. «Si, ma non stancherò mai di prenderti in giro, quindi quando ci vedremo dopo il Mondiale preparati.» dice, facendo l'occhiolino.

Lo guardo shockata, non aspettandomi una proposta del genere da lui. «Vuoi vedermi dopo il Mondiale?» chiedo, la voce alzata di un'ottava.

Eden sorride ancora una volta «Certo, pensavo che dopo ciò potremmo essere amici. Ad agosto c'è Arsenal Chelsea, non ti preoccupare, non li umilierò solo per te.» fa di nuovo l'occhiolino ed io gli do un pugno sul braccio.

«Non parlare di Arsenal Chelsea, il mio cuore non può reggere. Comunque ci sta, ci vedremo per la partita e sarà L'Arsenal a umiliare te.» rispondo, alzandomi dalla panchina dove ci eravamo seduti in precedenza. «Ciao Eden.» mormoro tendendogli la mano.

Lui la stringe e sorride, non dice nulla, non ricambia il saluto fin quando non rientra in Hotel e si gira all'ultimo. «Ci vediamo ad agosto e porta Maria con te, le farò conoscere Giroud.» dice, prima di rientrare.

La fine del mondo è vicina.

Betrayal || Eden HazardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora