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Eden.

Alessia è poggiata sul mio petto, guardiamo una serie TV che piace a lei, per distrarla dalla Tesi, ancora non mi ha detto di cosa tratta e lei, studiando psicologia, potrebbe parlare di qualsiasi cosa.

«Me lo dici?» mormora Alessia, stropicciandosi gli occhi. «Non voglio aspettare la tesi per saperlo.» dice alzandosi un po', stringendosi la coperta per coprirsi il seno nudo.
Metto un braccio dietro la testa e alzo un sopracciglio. «Cosa vuoi chiedermi dopo la laurea.» sospira alzando gli occhi al cielo.

Vorrei dirglielo, vorrei chiedercelo adesso, ma non posso, non le ho detto la cosa più importante e quasi ho paura di confessarle ciò che provo, è troppo presto.
«Dai, non è niente di brutto, puoi aspettare ancora un po'». Rispondo, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ale si morde leggermente le labbra e sospira. «No Eden, non posso.» mormora. Mi siedo sul letto, preoccupato, guardandola negli occhi. «Non posso aspettare perché ho già l'ansia della discussione di Laurea, aspettare ciò che mi devi dire fa diventare tutto ciò insostenibile, quindi ti prego, prima che mi venga una crisi di panico e ansia, parla.» alla fine ha gli occhi chiusi e le mani che tremano.
Non la volevo vedere così, non volevo farla stare male per una cosa che desideravo chiederle per farle una sorpresa.

Passo una mano tra i capelli e faccio un lungo sospiro leccandomi le labbra. «Provo qualcosa per te Ale, so di amarti e volevo dirtelo in un modo speciale, organizzare qualcosa, non volevo dirlo per messaggio ma sentivo che era qualcosa di troppo profondo per continuare a tenerlo allo scuro. Ti amo e vorrei che dopo la laurea venissi a vivere da me.» dico tutto di getto, avendo paura che se mi fermassi, che se non la guardassi più negli occhi e non le toccassi continuamente la mano, potrebbe sparire all'improvviso.

Quante volte ho sognato di dirle ti amo, quante volte ho sognato di averla sempre con me.

Alessia è muta e non risponde, aspetto pazientemente ancora un po', ma quando vedo che ha deciso di non rispondere a nulla, capisco di aver sbagliato tutto, così mi alzo dal letto e mi rivesto; meglio che me ne vado, prima di piangere come un ragazzino avanti a lei.

Ho sbagliato di nuovo tutto, lo so già.

Ma quando apro la porta per uscire fuori, una mano mi blocca il polso e girandomi vedo Ale con le lacrime agli occhi che annuisce leggermente. «Voglio venire a vivere con te.» sussurra, per poi abbracciarmi. «Ti amo anch'io» sento, una volta che la racchiudo tra le mie braccia.

Non vedo l'ora di passare ogni giorno con lei.

Betrayal || Eden HazardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora