Rosalinda.
La mia vita non è mai stata facile. Mi sono successe un sacco di brutte cose, ad esempio, quando ero soltanto una bambina mio padre morì in un incidente con la moto e quando avevo sei anni mia madre morì di overdose, e fui mandata in una casa famiglia. La odiavo. I bambini a scuola mi bullizzavano sempre e mi davano dei nomignoli. Pensavano che la casa famiglia fosse una casa per scherzi della natura. Alle scuole medie fui bullizzata maggiormente, ma presto iniziò a svanire man mano che gli anni passavano.
Al liceo, al primo anno per essere precisi, fui finalmente adottata da una felice coppia. Fortunatamente, erano ispanici, quindi ero in grado di parlare spagnolo senza sentirmi diversa. Sì, sono ispanica. Metà cubana e metà salvadoregna, ma mi sento messicana più di qualsiasi altra cosa dato che i miei genitori adottivi sono messicani.
Penserete che perchè ero stata finalmente adottata e facevo finalmente parte di una famiglia, sarei stata la persona più felice al mondo, ma non è vero. Fare amicizia non era facile per me. Il mio passato mi influenzava tremendamente. Soffrivo di attacchi di panico quasi ogni giorno, finchè non mi furono dati, alla fine, dei medicinali, trovavo difficile formare una frase senza dare di matto mentalmente. Ero molto timida. Sono tutt'ora timida, ma non quanto prima, tuttavia è ancora difficile per me incontrare nuove persone.
Ho soltanto una vera amica e il suo nome è Ivy. Lei era gentile con me a scuola ed era l'unica persona che mi parlava. Non ero strana o roba simile, le persone semplicemente non volevano legare con la ragazza timida. Il liceo doveva formarti e, tuttavia, sono una novellina universitaria di 19 anni e ancora non so esattamente chi io sia.
Sto lentamente iniziando ad avere quella confidenza che ho sempre desiderato. Prima, non avrei mai apprezzato il seno pieno e i fianchi larghi, perchè mi facevano sembrare un peso. Il mio corpo aveva sempre attirato l'attenzione di uomini inappropriati da quando avevo quattordici anni, ero entrata nella pubertà prima di quanto mi aspettassi e le attenzioni indesiderate mi avevano portato a indossare abiti larghi. Il mio guardaroba consisteva in jeans e t-shirt. C'erano alcuni vestiti qui e lì, ma, quando arrivava il momento di indossarli, decidevo di non farlo e finivo per indossare qualcosa di meno rivelatore. Ma questo è stato fino ad ora, che sto iniziando finalmente a indossare abiti più stretti e a usare il trucco. Vorrei essere semplicemene spensierata come qualsiasi altro adolescente di diciannove anni, ma sfortunatamente la mia vita non era stata davvero granchè.
Fino ad ora, ecco. Sono stata da poco accettata al Cal State L.A. insieme alla mia migliore amica, Ivy! Io mi sto laureando in psicologia, mentre lei in disegno grafico. Con l'aiuto dei nostri genitori, siamo riuscite a affittare un appartamento sulla Sunset Blvd. Sono così felice di poter vivere con la mia migliore amica, onestamente mi sembra un sogno.
"Quella scatola è mia." dico mentre indico lo scatolo di cartone che ha tra le mani. È pieno di cose di Stella. Stella è il mio gatto.
"Se quel gatto fa un solo passo in camera mia, è morto." scatta Ivy, facendomi alzare gli occhi al cielo. A lei piacciono più i cani.
"Non lo farà. Non lo farai, giusto, Stella? Oh la mia piccola bambina!" cinguetto mentre la prendo tra le braccia. Lei si accoccola sul mio petto e rido per la smorfia sul volto di Ivy.
"Oh. Jace sta arrivando." mi informa lei e io annuisco con un sorrisino. So che Ivy ha sempre avuto una grande cotta per Jace, che non ammetterà mai.
"Mhm, okay." sorrido, prima di mettere giù Stella e continuare a spacchettare.
Jace era l'amico di Ivy, prima che diventasse anche il mio, durante il primo anno di scuola al liceo. Ivy me lo aveva presentato e noi tre eravamo diventati inseparabili da allora.
STAI LEGGENDO
Hit [h.s. - italian translation]
FanfictionLei vede l'uomo dietro il volto freddo come la pietra e la facciata arrabbiata. Infatti, lei è l'unica persona che crede lui possa essere più di un semplice ex carcerato. •Contiene contenuti sessuali, violenti e maturi, leggere a vostra discrezione•...