Avvertenza: ci sarà un poco di descrizione a luci rosse durante questo capitolo, dunque se non volete leggerlo, passate subito al "Buon Giorgio" dove farò un breve riepilogo, oppure leggete prima dei primi tre asterischi e dopo agli altri tre.
Comunque sia, godetevi il capitolo :)
Mancano solo dieci minuti alla fine della partita e siamo in vantaggio due a zero per noi (goal di Tinus dedicato ad Ari (e poi viene da me a dirmi "diabete!") e uno di Mac su rigore).
Dovevate vedere le facce poco scandalizzate degli avversari a scoprire che la fascetta blu sul braccio ce l'ho io.
Vorrei svelto descrivere la faccia del capitano: occhi a palla, viso rosso per l'imbarazzo nello scoprire ciò, mandibola a terra e i due neuroni del cervello separati: uno che si nasconde e l'altro che dice "Vieni che dobbiamo fare 'sta cazzo di sinapsi!"
Manca sempre meno ed il sudore e la fatica aumentano sempre di più. Di sicuro questi non sono gli ultimi arrivati nel campionato studentesco.
Faccio degli scartaggi formidabili fino ad entrare nell'aria del portiere, ma mi ritrovo faccia a faccia con due bestioni anche se non li temo. Faccio alcune finte per poi passarla a Liam che se ne sta libero sulla fascia destra e, di seguito, tira in porta segnando il terzo goal.
-Viva Liam! Bravo! Hai segnato il terzo punto della vittoria!- esclamano tutti i nostri compagni scompigliandoli i capelli sudaticci.
Li lascio festeggiare ancora un po' ed infine si riprende per gli ultimi cinque minuti dove non si combina assolutamente niente se non scartaggi buffi e cadute da paperissima.
All'udire i tre fischi dell'arbitro, mi si gonfia il petto di gloria e le lacrime di gioia.
-Cucciola! Abbiamo vinto!- mi sussurra dopo avermi presa in braccio Marcus.
Appena mi poggia a terra, crollo al suolo in lacrime. Come siamo riusciti ad arrivare primi in classifica dalle ultime posizioni? Solo noi lo sappiamo.
Mi si avvicina il coach e mi abbraccia pure facendomi rimanere di stucco. Lui ha sempre odiato l'affettuosità verso le persone e adesso mi sta quasi stritolando.
-Ora asciugati le lacrime e vai a ritirare la coppa scolastica, ve la siete meritata tutta, brutte merde che non siete altro.- dice a me, ma è rivolto a tutti.
Mi metto in piedi, mi avvicino all'arbitro e lui mi consegna la coppa, me la giro tra le mani ed infine, dopo che la squadra intera si sia posizionata attorno a me, la alzo al cielo.
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È passata una settimana da quando abbiamo vinto la coppa e siamo tornati più o meno ad una vita normale, sempre se normale la si può definire, d'altronde non siamo molto normali per le persone che ci conoscono.
Mi siedo sul un'altalena di legno e mi metto a dondolare sentendo il venticello soffiare tra i miei capelli.
Accanto a me c'è Marcus che sta compiendo la medesima azione mia, ma mentre lo fa mi fissa.
-Sai, volevo fare un'esperienza nuova ed inoltre so che il periodo è passato. Se andassimo a casa mia? Tanto la mia famiglia è via per una vacanza di due giorni, tornano domani, mentre Emma è a casa di una sua amica per tutta la notte. Ci stai?- domanda con lo sguardo perso.
-Oh, beh, ecco... cioè, sì, ma non so. Vedi, non ne ho idea, dunque...- Non mi lascia spiegare che si addenta sulle mie labbra. -Dovresti calmare un po' i tuoi ormoni, ragazzo, perché non vai molto lontano così.-
-Un giorno riuscirò a portarti a letto?-Riprendo a baciarlo portando le mie mani sul suo sedere per fargli intendere la mia risposta.
-Ci speravo.- Sono le sue ultime parole prima che mi trascina sulla moto e mi porta a casa sua.
Appena chiude la porta, mi spinge al muro baciandomi il collo e legandomi i capelli lunghi per far sì che non disturbino il suo lavoro. Poi mi porta in camera sua dove subito mi stende sul suo letto e continuando a lasciare dei segni lungo il mio collo.
-Tocca a me giocare col tuo di collo, il mio ormai è a pezzi.- sussurro sensualmente.
Mi addento sul suo collo e mi diverso a toccare con le dita il suo pomo d'adamo: io li amo, sono un sacco fighi.
Prende a togliermi la maglia ed i pantaloni lasciandomi solo in intimo e con le calze e io faccio la stessa cosa con lui. Infine apre il cassetto del comodino e tira fuori una bustina.
-Sei sicura di voler fare questo passo con me?-
-No, lo voglio fare con tuo fratello. Certo che lo voglio fare e soprattutto lo voglio con te. Poi non ti potrei mai farti aspettare così tanto che ogni giorno mi guardi come se mi volessi saltare addosso peggio di un leone sulla sua preda.-
-Hei!-Lo ammutolisco baciandolo: almeno sta zitto.
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Sento freddo alla coscia, forse perché è scoperta dato che Marcus continua a tirare le coperte verso di sé. Dunque, per esitare a rubargli tutto il piumone, mi alzo e mi infilo l'intimo con sopra una felpa del mio ragazzo.
La parte più bella di tutto quello che abbiamo fatto è stata l'ultima, quando lui mi ha detto a chiare parole "Ti amo".
Beh, voglio solo ricordarvi che fino ad adesso non ce lo siamo mai detto, ma quello era sicuramente il momento più appropriato.
Fino a quel momento per la mia testa c'era solo "Io piaccio a lui", ma ora c'è "lui mi ama" come scommetto c'è nella sua.
Ho intrapreso diverse strade, alcune da sola per conto mio e altre con qualcuno che mi stava accanto. La più bella di queste strade secondo me è stata quella di scegliere di aiutare Marcus e Martinus a controllarsi durante la luna piena la prima sera di scuola.
Sapete perché quella e non quella che ho scelto poche ore fa?
Semplicissimo...
Quel giorno, quella sera in realtà, ho conosciuto, prendiamolo con le pinse, Marcus, il mio ragazzo che amo alla follia, e Martins, il mio migliore amico.
Quel giorno ho capito che il mio altruismo era lecito, necessario se volevo che nessuno si fosse fatto male.
Quel giorno un Hale ha parlato con tranquillità e gentilezza ad un Carver, due famiglie che fino a sedici anni prima si volevano morti l'un l'altro.
Sebbene mio padre me lo farà rimarcare a vita, quel giorno ho scelto anche bene di scappare di casa.
Sento dei passi avvicinarsi al bancone della stanza e qualcuno abbracciarmi da dietro.
-Ti amo.-
Ti amo
☆☆☆
BUON GIORGIO!
La squadra della scuola dei ragazzi ha vinto alla grande e finemente scocca quella cosa mlml tra Annina e Marcus.
E che dire, questa storia è giunta al termine, ma non pensate che vi abbandono così!
Ebbene, ho deciso di fare alcuni extra, no so ancora quanti, ma li farò.
Spero che i miei racconti, le mie frasi e le mie perversioni vi abbiano tenuto compagnia e ci vediamo al prossimo Extra!
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Alfa, Beta, Omega //M.G//
Teen FictionDue branchi rivali che si ritrovano a combattere fianco a fianco per la salvezza dei componenti di questa enorme compagnia.