XXVII

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Pov's Arianna

La proprietà dei Gunnarsen vista dal balcone di Martinus è sensazionale. Poi le stelle che si illuminano mi fanno ricordare molto le foreste dove sono cresciuta assieme a Stiles.

-Ciao! Tu sei Arianna, giusto?- domanda una vocina tenera alle mie spalle.
-Sì, sono io.- rispondo girandomi verso la ragazzina che sta proprio in piedi nel mezzo della stanza del fratello al momento assente.
-Beh, credo che tu mi conosci già.-
-E come dimenticare una fanciulla così tenera e carina come te. Hai bisogno di qualcosa?-
-Beh, mi chiedevo se mi potessi raccontare una favola prima che mi addormenti. Saresti così gentile?-

Mi metto a pensare sul da farsi per poi prendere in braccio la bambina e portarla in camera sua. Infine la infilo sotto le coperte e mi siedo accanto a lei preparandomi per il racconto.

-Allora, c'era una volta una ragazza che, a prima vista, sembrava essere una ragazza come le altre, ma non era così. Lei aveva un segreto particolare che condivise con altre persone, ovvero altra gente che aveva anche questo segreto da custodire; era un lupo mannaro. Un giorno arrivarono due ragazzi nella sua scuola, ma non ci fece molto caso. Passato un mese circa la sua migliore amica, anch'essa un licantropo, glieli fece conoscere e da lì capì che uno era l'opposto dell'altro. Il primo era cattivo, maldestro e sgarbato nei confronti della ragazza mentre l'altro era gentile, cortese e generoso. Dopo qualche mese in loro compagnia si accorse che uno dei due ragazzi le piaceva, ma non sapeva di un contraccambio da parte del giovane che, tra l'altro, ebbe perso la testa per lei già tempo prima. Alla fine successe che i due si ritrovarono a discutere dei loro sentimenti e da quel giorno vissero per sempre felici e contenti, ma soprattutto erano insieme.- racconto, ma la piccola dorme già.

Mi alzo per ritornare nella stanza di Tinus quando me lo ritrovo a dorso nudo appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte ed un sorriso irresistibile.

-Una storia davvero originale. Ne racconti una anche a me? Almeno dormo bene.- fa il labbruccio lui.
-Credo che un abbraccio basti.-

Camminiamo lungo il corridoio assieme e finalmente posso buttarmi sul suo letto a peso morto.

-Certo che questo letto sembra un trampolino. Mancavano pochi centimetri e avrei beccato il soffitto!- esclamo mettendomi in posa come se fossi il Cristo Redentore di Rio de Janeiro.
-Io dormo solo su superfici morbide e comode, infatti a scuola non riesco a dormire sui banchi.-
-Vieni qui che ho tanto sonno.-

Ci sdraiamo sotto il piumone e poi lo abbraccio da dietro.

-In questo periodo dobbiamo stare molto con Annina e darle la forza per continuare a vivere come una volta.-
-Credo che tu abbia ragione sebbene che, per farla breve, secondo il mio parere non le serva perché ci riesce da sola. Però dobbiamo starle vicino e darle l'aiuto che lei ha dato a noi.-
-Sì, sono d'accordo con quello che dici. Ora dormiamo e cerchiamo di non pensare a quello che è successo oggi. Notte Tinus.-
-Notte puffa.-

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Sento che sta arrivando qualcuno in camera nostra e, di fatti, dopo poco tempo sento qualcuno saltare sul letto su cui siamo distesi io e Martinus.

-Arianna! Svegliati che ti ho preparato la colazioneeeee!- esclama una voce femminile, presumo sia Emma.
-Emma, a me non l'hai preparata?- domanda con voce stranamente sveglia Tinus.
-Tu non hai fatto niente per rendermi la notte serena, lei invece mi ha raccontato una favola fantastica! Le ho preparato pane e Nutella solo e soltanto per lei.-

Al suono della parola "Nutella" spalanco e mi alzo mettendomi seduta.

-Pane e Nutella? Io purtroppo non mangio la Nutella. Condivido il bottino con tuo fratello se non ti dispiace.-
-Io l'ho preparata per te, poi fanne quello che vuoi. Volevo renderti felice come hai fatto tu ieri con me.-

Sorrido per la sua esclamazione e la abbraccio.

-Che gesto dolce da parte tua. Grazie di cuore, Emma.-
-Figurati.-

Mi alzo in piedi dopo aver lasciato la presa della bimba e mi dirigo in bagno per cambiarmi.

-Ti aspetto giù e non tocco niente. Fai in fretta però.- Mi avverte Tinus bussando alla porta.
-Ottimo, io mi devo svelto cambiare e poi ti raggiungo, così mangiamo assieme.-

Sento che si allontana e io finisco di allacciarmi i calzoncini per poi scendere in sala da pranzo.

-Buon giorno, Arianna. Spero che sia tutto di tuo gradimento perché ha preparato tutto Emma.- mi saluta la madre.
-Sì, ho saputo. Buon giorno anche a lei!-
-Chiamami Gerd-Anne.-

Mi siedo a tavola in faccia a Martinus e gli passo le fette di pane con la Nutella mentre io afferro dal tavolo un pacchetto di crackers: io vivrei di questi!

-Tu mangi crackers a colazione? Ma come diamine fai?- domanda sconcertato Martinus che, ora che noto, è sporco sul labbro di Nutella.
-Se fosse per me, io comincerei a nutrirmi solo e soltanto di questi pacchetti. Sono la vita e tu hai il labbro sporco di cioccolato.-

Mi guarda confuso, poi assume un'espressione quasi suadente mentre si pulisce con la lingua il labbro.

-Cerchi di fare colpo, Gunnarsen?- chiedo.
-Colpo l’ho già fatto, volevo solo vedere la tua reazione, Stilinski.-
-Allora potresti imitare la mia reazione?-

Finisce si masticare il suo boccone e si mette a mordere il labbro rapidamente con uno sguardo da innamorato perso.

-Io non ho fatto così!- ribatto arrossendo leggermente.
-Ok, hai ragione, ma questo è quello che faccio ioentalmente tutti i giorni quando ti vedo.-

Sputacchio le briciole di crackers ovunque ed inizio a tossire. Sto iniziando a soffocare quando improvvisamente Tinus inizia a picchiettare sulla mia schiena sbloccandomi.

-Allora, parliamoci chiaro. Tu non devi dire cose del genere mentre io mangio o bevo. Sono poche le cose che non devi fare e questo è una di quelle.-

Scoppia a ridere ed inizia a sparecchiare i due piatti ponendoli nel lavabo della cucina e cominciando a pulirli fischiettando.

-Allora, oggi che si fa di bello con gli altri?- domando appoggiando il mio mento sulla sua spalla.
-Dipende. Se tu ed Annina o anche solo una delle due è nel suo periodo si potrebbe fare qualcosa come giocare a calcio fuori in giardino, altrimenti abbiamo la piscina.-
-Ti sei già fatto una scaletta. Dimmi solo che Annina non ha il ciclo e basta.-
-Me lo aspettavo che tu non lo avevi.-
-Ah sì? E da che cosa?-
-Saresti stata molto più stronza.-

☆☆☆

BUON GIORGIO!

Bene, Arianna racconta una fiaba (non della sua vita... pff!) alla piccola Emma e lei le fa una ricompensa a base di cibo.

E niente, in questo capitolo non succede niente di emozionante, dunque vado a scriverne uno più mlml

Ma Ciancio alle bande ci si vede al prossimo capitulo!

Alfa, Beta, Omega //M.G//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora