Fissavo il soffitto, era troppo presto per alzarsi eppure non riuscivo a prendere sonno: Raziel, la mia umbra, un bellissimo orso polare di un candido bianco neve,era sdraiato accanto a me e sentivo il suo respiro caldo sulla mia guancia.
Avevo una sensazione strana come se stesse per accadere qualcosa di particolare.
Chiusi gli occhi, mi concentrai su un'azione semplice e ripetitiva come l'alzarsi e l'abbassarsi del petto secondo il mio respiro, fino a quando non diventò un movimento regolare.
"Respira" ricordai a me stessa.
Quanto sarà passato?
Riaprii gli occhi, mi misi a sedere e guardai l'ora sul comodino.
Erano passati al massimo 30 minuti; mi ributtai sul cuscino e mi girai a guardare Raziel.
Sarei rimasta per ore a contemplarlo, rilassato, sorrisi e involontariamente allungai la mano per accarezzargli il morbido manto.
[ Non dormi?] Mi chiese nella mente senza aprire gli occhi appesantiti [e tu?] Chiesi io, lui aprì lentamente un occhio [ dipende, c'è qualcosa che non va?] mi disse tramite la mente [ non saprei] mi soffermai su questo particolare c'era qualcosa che non andava? A parte L'inevitabile? [domani c'è l'incoronazione di Adeline, e...] sospirai scuotendo la testa [poi ricomincia la scuola...Sono] cosa ero? [preoccupata]conclusi [ sbagli vedrai che ti divertirai, pensa positivo, le tue amiche? Compagni?...Jasper E poi io sono contento di rivedere Shadow e Poseidon.]
Shadow e Poseidon erano le umbre della mie migliori amiche, anche se avevo un'altra amica ma lei era più una sorella poiché viveva con me.
Le umbre erano animali che rispecchiavano l'anima di chi le possedeva ma erano reali e si manifestavano nelle prime 24h di vita di un neonato; solo chi possedeva i poteri aveva un'umbra con la quale comunicare attraverso la mente.
[dormi Aly, devi dormire]sospirai, chiusi gli occhi e controllai se Eosphoros stesse dormendo.
Era sveglio come me, e così non ero l'unica agitata.
Scivolai fuori dalla sua mente prima che si accorgesse che lo stavo "spiando" come diceva sempre lui. [ vieni qua] mi disse Raz dandomi un colpetto leggero sulla spalla. Mi rannicchiai contro il suo manto caldo e chiusi gli occhi.Sentii un leggero bussare alla porta,
" avanti" gracchiai.
Da dietro la porta sbucò timidamente Miranda, una donna sulla sessantina pasciuta e non molto alta. Era la mia cameriera più fidata, non aveva poteri come la maggior parte della servitù, ed era stata affidata alla sottoscritta fin da quando ero una neonata e avevo vari ricordi di lei che mi pettinava i miei lunghi capelli la sera prima di andare a dormire.
" signorina!" strillò con il suo accento francese, che rendeva le s come delle z. "Cosa ci fa ancora a letto? Su su si sbrighi o faremo tardi!"
"Si ora mi alzo" dissi girandomi dall'altra parte e tirandomi il cuscino sopra la testa.
***Mi guardai allo specchio un'ultima volta: avevo i capelli chiarissimi quasi bianchi, che ricadevano con ampi ricci sulle spalle ossute; i mie caratteristici occhi color ametista come li definiva la mia migliore amica o semplicemente viola come li vedevo io, risaltavano grazie al blu del mio vestito, un bellissimo abito da sera lungo, che lasciava libero accesso alle mie clavicole di spuntare come se volessero fuggire da sotto la mia pelle.
Ero molto magra e con la carnagione chiara color alabastro.
Accanto alla mia spalla comparve il muso di Raziel,con gli occhi azzurro ghiaccio che si intonavano con i miei capelli, bianchi come il suo manto.
"Signorina la smetta di rimirarsi" disse ironicamente Miranda, "Miranda avete fatto un lavoro impeccabile" sogghignai "oui, oui ne sono perfettamente cosciente."
Sentii un formicolio e mi voltai verso la porta: appoggiato allo stipite c'era Eosphoros.
"Tres bien, ci vediamo di sotto zignorina".
Annui e poi rivolsi un sorriso enorme al ragazzo e corsi ad abbracciarlo. Mi strinse a se, "buongiorno Aly" mi sussurrò " come sei elegante" dissi scostandolo leggermente, "ha parlato" disse alzando gli occhi al cielo. "bella cravatta" dissi "si intona con il tuo vestito"rispose con una smorfia.
"scendiamo? " chiese "sì, ti raggiungo,vado prima da Vicky" "okay ci vediamo giù"
Mi girai verso lo specchio "sei bellissima sta tranquilla"disse e sorrisi al suo riflesso.
Girò sui tacchi e scomparve.
Mi avvicinai alle vetrate e osservai il via vai delle navicelle Mondus.
"Un giorno o l'altro ce ne andremo" Dissi con un filo di voce [non lo vuoi davvero] Rispose la mia umbra, "non voglio neanche rimanere qui" sospirai mordendomi il labbro.
In fondo questo era l'ultimo anno di scuola e poi...
Uscii da camera mia e bussai alla porta accanto.
Non rispose nessuno allora riprovai più forte.
"Avanti" urlò qualcuno all'interno.
Aprii ed entrai, fui subito investita da un profumo dolciastro e dalla musica che era sparata a tutto volume.
Era una stanza simile alla mia ma mooolto più colorata.
"Wow... Aly sei bellissima" urlò Vicky per farsi sentire "grazie"risposi timidamente.
Vicky era una ragazza molto bella, era la figlia del re del sole e quindi aveva sempre vissuto a palazzo con me.
Era un membro della famiglia.
Aveva la pelle color caffè latte, come lo definivo io, e occhi di un verde molto luminoso incorniciati da capelli neri lisci.
Adoravo i suoi capelli, chiunque le si fosse avvicinata con delle forbici l'avrei ucciso.
Era alta e slanciata, sembrava una modella uscita dalla copertina di Vogue, Vogue Parigi non una rivista qualunque.
"Pronta?" Mi chiese andando a spegnere la musica "non saprei" risposi infine "ma piantala".
"Buongiorno Raz" disse lei non considerandomi di proposito; si rivolse alla mia umbra,lui rispose con un rumore sordo,Copper , l'umbra di Vicky, si avvicinò e gli accarezzai il muso.
"Andiamo?"chiesi tormentandomi le mani "Eccomi".***
Attraversammo scale e vari corridoi con accanto le nostre umbre.
Accompagnate solo dal rumore dei nostri tacchi che risuonavano sul marmo.
Mi mordicchiai il labbro e chiesi preoccupata [secondo te ci sono anche le reali?] era una domanda retorica sapevo benissimo che avrebbero partecipato [ovvio] sbuffai rumorosamente e Raziel mi guardò con aria divertita [ merda] [ tranquilla pensa piuttosto che rivedrai Daisy e Gwen] disse euforico, a quel pensiero sorrisi.
"Cosa c'è da sorridere?" Chiese Victoria "oh nulla pensavo che tra poco avremmo incontrato le Reali" dissi io con leggera ironia, "maddai che divertimento c'è senza qualcuno da insultare?" "Evvai che divertimento c'è senza nessuno che ti insulta"appena finii la frase scoppiai a ridere.
Passammo davanti a un arazzo e mi soffermai non l'avevo mai notato prima, magari perché di solito passavo spedita per i corridoi, e ora invece cercavo qualsiasi cosa mi distraesse.
"Cosa c'è?"
"Guarda c'è sempre stato?" Chiesi
indicandole il tessuto appeso.
"Non ne ho idea..."
"Potevano mettere un puntino con scritto voi siete qui" disse lei e io sorrisi.
Era una carta del sistema solare, c'era la Terra ovviamente e gli altri pianeti.
Dopo la scoperta di una famiglia in grado di aprire buchi nello spazio circa cinquecento anni fa, sulla Terra era scoppiata una guerra la famosa Guerra Intersolare.
Ogni nazione che aveva un minimo di esperienza nel voli spaziali aveva incominciato a viaggiare e conquistare prima i pianeti del sistema solare e poi si erano spinti più in là.
Sulla Terra era scoppiato un periodo di profonda crisi, non solo perché i governi erano concentrati sullo spazio e così avevano trascurato il pianeta blu ma anche perché la famiglia che aveva quel potere fu sottomessa e ridotta alla schiavitù del governo.
Ci furono moltissime lotte e guerre e alla fine nel 2788 si fecero i famosi Patti Blu chiamati perché fatti sulla Terra, certo che all'epoca avevano tanta fantasia.
Si stabilì che non si poteva andare più in là della fascia di Nyx a conquistare altri pianeti.
Prima di arrivare ad un accordo ci furono moltissime guerre, noiosissime che noi eravamo costretti a studiare sui libri di storia, che avevano portato a una serie di monarchie costituzionali.
La Terra era il "centro",tutta l'economia e la politica passava da qui, e gli altri pianeti erano altri... regni .
Oltre al sistema solare c'erano altri tre sistemi che distavano dal nostro sistema dai 24 ai 1200 anni luce.
Col tempo queste famiglie vennero protette e ora c'era un Viator in ogni pianeta, era la persona appunto che apriva corridoi tra un pianeta e l'altro e tra sistemi diversi.
La famiglia Blanche era l'ereditiera della Terra e le altre famiglie che governavano gli altri pianeti dovevano sottostare a questa famiglia.
E la sfiga volle che io sia nata in questa famiglia e di avere in classe con me tutte le figlie delle famiglie ereditiere chiamate Reali dal Sistema intersolare ma per noi erano le Figage.
Oltre a loro c'era anche Daisy, una delle mie migliori amiche che era l'erede del regno di Giove.
"Guarda" mi disse indicando con il dito un punto preciso sulla mappa "qua dovrebbe esserci la scuola" le diedi una gomitata "non me lo ricordare!!" Fu il suo turno di scoppiare a ridere.-"Virgolette": discorso diretto
-(Parentesi tonda): dialoghi tra Alimede ed Eosphoros nella mente
- [parentesi Quadra]: discorsi tra Alimede e la sua Umbra nella mente
GRASSETTO: quando Alimede comunica nella mente con le persone
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The queen
Lãng mạnI suoi occhi azzurri avevano le pupille dilatate dall'eccitazione. Si diresse con calma verso il tavolo, io trattenni il fiato, consapevole solo in quel momento di quanto mi importasse e che avrebbe potuto benissimo non scegliermi. C'erano milioni d...