"Hai preso tutto?" Chiesi a Vicky mentre scendevamo le scale per andare nel salone "lo spero, hai preso la piastra?"
"Certo ma io intendevo qualcosa di più vitale"
"tipo?"
"Ah boh i libri?"
"Si quelli li ho presi"
"che regalo facciamo a Daisy?" Chiesi io guardando il giardino attraverso una finestra.
Non l'avremmo visto più per un po'.
In fondo alle scale trovammo i miei parenti e anche quelli di Vicky.
Raziel era come sempre al mio fianco, sentivo il suo respiro caldo sul braccio.
“Mamma” L’abbracciai, mi sarebbe mancata moltissimo “ehi Aly fatti valere, non farti mettere i piedi in testa da nessuno!” Disse e poi mi strinse.
Mi spostai e mio padre mi guardò dolcemente “Daddy” Dissi e gli feci una riverenza “ma piantala vieni qui” lo abbracciai “Eos?” Chiesi contro il suo collo “sta arrivando” mi rispose lui.
“Prendetevi cura l’uno dell’altra” mi disse ancora
“L’abbiamo sempre fatto” risposi sospirando “abbi un po’ di pazienza e fiducia nelle sue scelte, in fondo sei la più piccola, dovrebbe essere lui a prendersi cura di te”
Scossi la testa “ho paura solo che si faccia del male” lui sorrise comprensivo “cosa dovremmo dire noi genitori? Vorremmo proteggervi dal mondo ma nel contempo dobbiamo lasciarvi sbagliare per farvi capire...”
“È solo che Sam non mi piace... non so spiegarlo ma è come una sensazione...” cercai di spiegare, lo fissai incuriosita “tu stagli vicino” disse poi.
Mi avvicinai a mia nonna e la salutai baciandole entrambe le guance; mi spostai leggermente in attesa di mio fratello e intanto osservavo la mia migliore amica che salutava anche lei la sua famiglia e poi mia nonna.
Sorrisi, mia nonna l’adorava.
“Tutto bene signorina?” Chiese la mia guardia del corpo.
“Certo... Ryan sa quali guardie verranno con me?” Chiesi incuriosita “si signorina, saranno due mia signora, Carter e Simon” Rispose lui impettito “non li conosco” risposi sorpresa “sono nuovi signora, gli ultimi li ha fatti licenziare” Rispose con noncuranza come se fosse una semplice constatazione.
Arrossii, aveva ragione, le mie guardie precedenti, Jacob e Amuriel erano stati licenziati perché li avevo fatti venire con me, Vicky e le altre a una festa e la cosa era... degenerata. Le mie guardie non duravano mai molto.
Finalmente Eos scese le scale con accanto Ramiel.
Lo vidi cercarmi nella sala e quando i suoi occhi incontrarono i miei mi sorrise e io ricambiai.
Sentimmo dei passi di corsa e dalla sala da pranzo comparve anche mia sorella Adeline che ci abbracciò calorosamente.Ci avviammo verso la limousine nera lucido che attendeva appena fuori dall’ingresso, ci avrebbe portati all’aeroporto; non si potevano aprire corridoi all’interno dei pianeti ma solo tra loro.
Mi sistemai il cappotto rosa antico sopra la giacchetta rossa e i jeans.
Non avevo voluto indossare degli abiti scomodi ne troppo eleganti, infondo stavamo andando a scuola.
Victoria era vestita benissimo come al solito: jeans a sigaretta, camicetta di tulle morbida rossa dei sandali con zeppe rosse e borsa nera chanel che era stata un regalo di Eos.
Dopo gli ultimi saluti salimmo tutti sulla macchina.
Percorremmo un pezzo del giardino e dopo attraversammo i cancelli e ci lasciammo alle spalle casa, per un po’ non saremmo tornati.
"un braccialetto?" Disse dopo un lungo silenzio Vicky “cosa?” Chiesi io voltandomi verso la ragazza “per Daisy, come regalo di compleanno” “ah...non mi ispira, mi sa di banale" Dissi io sorridendole, lei sbuffò"ci penseremo non farmi venire ansia" rispose e io scoppiai a ridere "che fai? Mi rubi le battute?" "Ovvio".
Raziel si agitava tra le mie gambe, odiava le macchine soprattutto perché era un orso della mia età e anche se era solo giovane era comunque abbastanza...spazioso.
"Vero che mi votate?" Chiese lei quando stavamo per arrivare all'aeroporto.
"Che?" Chiesi interdetta "le elezioni dei rappresentati?" Annunciò lei alzando un sopracciglio “Ahhh certo che ti voto!" "Sarà meglio!"
***
"Siamo quasi arrivati?" Chiese Vicky, sarà stata la ventesima volta da quando eravamo atterrati.
Eravamo accompagnati da cinque guardie del corpo che a quanto pare ci saremmo portate in giro come cagnolini.
Due per me, due per Eos e una sola per Vicky che aveva insistito parecchio a non voler persone che le girassero intorno.
Le mie si chiamavano uno Carter e l'altro un nome con la S tipo Saron Sapon non me lo ricordavo proprio!
Erano entrambi dotati di una umbra quindi ero ovvio che avessero dei poteri anche se non sapevo ancora quali; solitamente le umbra erano del sesso opposto a quello del padrone.
Guardai Raziel: stava sonnecchiando ai miei piedi [Tutto bene?] mi chiese sentendo i miei pensieri [certo...] [è inutile mentirmi lo sai] disse lui aprendo gli occhi e guardandomi [sto bene, sono solo preoccupata] risposi sorridendogli [vedrai che andrà benissimo sarà l’anno più bello della tua vita] [è opinabile] Dissi alzando gli occhi al cielo.
".... signorina mi sta ascoltando?" Mi chiese Miranda ma io stavo ancora pensando a come si chiamasse l'altro tipo, " si sì ho capito ala nord insieme alle mie amiche" .
"L’ala nord?" Chiesi stupita rendendomi conto di quello che avevo detto “si, signorina" disse scuotendo il capo divertita.
Ups ero molto attenta.
Vidi in lontananza la scuola.
Una sensazione di ansia mista a sollievo mi invase, era una struttura moderna, fatta di vetri e metallo.
Aveva un ingresso rialzato, con dei piloni di acciaio che sostenevano una struttura a specchi.
Risplendeva come un brillante, il sole sbatteva contro e faceva brillare tutta le neve che circondava la scuola.
Si trovava in un regione fredda, in Groenlandia vicino al mare gelido del nord.
La neve era un fattore costante anche se verso la fine dell'anno scolastico si scioglieva e lasciava spazio a un' inizio di estate.
I dormitori erano divisi per sesso ed età.
Erano giganti cupole di vetro che ospitavano al massimo 5 stanze.
L'ala nord era situata in mezzo al bosco, era interamente dedicata agli ospiti in visita.
"Rimarremo insieme?" Chiesi a Miranda, sapevo che aveva capito a cosa mi stavo riferendo.
"Signorina... non credo" farfuglio guardandomi comprensiva "lo prenderò per un si" risposi decisa.
" Simon siamo quasi arrivati, avverti la preside Shlamenkov ".
Ah ecco come si chiamava: Simon!
Ridacchiai tra me e la guardia mi guardò cupo.
Cosa voleva quello?
Guardai oltre la spalla di Miranda: era esattamente come l’avevo lasciata l'anno precedente solo che ora il sole non ci concedeva la sua presenza.
Mi rivolsi a Vicky "siamo arrivati" "eh già" disse con malinconia.
Infondo infondo sapevo che ci era mancata.
***
Ci portarono con l'auto fino davanti all'ingresso.
Scesi e un vento gelido mi penetrò fino alle ossa.
Inspirai, sapeva di pino, di dolce, di scuola.
(Ben tornata) mi disse (ti era mancata?) Chiesi dandogli una pacca sulla spalla (come a te)rispose alzando le spalle.
I nostri babysitter ci seguirono con le valige fin davanti all'ingresso, dopo una buona mezz'ora di camminata sul lastricato attraverso i pini che, come avevo sempre sostenuto io, se li si sapevi ascoltare parlavano.
Arrivammo davanti a una casetta di vetro, moderna con le scale a vista.
[pronto Raziel?] chiesi [ quando vuoi].
Guardai Vicky e spalancai le porte di vetro.
La prima cosa che mi colpì fu il profumo di vaniglia e menta.
Appena entrati nell’ingresso scesi alcuni gradini si trovava un caminetto con dei divani e poltrone.
Mi guardai attorno e mi irrigidii alla vista della preside.
Aveva un serpente come umbra e tutti dicevano che sapeva teletrasportarsi ma nessuno l'aveva mai vista utilizzare il suo presunto potere.
" Salve signorini Blanche, signorina Hunt" disse facendo un cenno del capo prima a me e mio fratello e poi alla mia amica.
Non era stata per nulla sfiorata dal pensiero di chiamarmi Altezza o maestà, si vedeva come in questo posto comandasse lei.
Repressi una risata e guardai Raziel, mi tranquillizzava sempre.
" ehm.. salve Preside Mcgregor a cosa dobbiamo l'onore ?" Chiese Vicky per nulla intimidita, " Bene sono qua per mostrarvi il dormitorio e le camere che avrete lei e le sue amiche" disse rivolgendosi a me calcando l'ultima parola.
"Suo fratello..." "sarà...” risposi prontamente “avete una camera comunicante”lei mi guardò male ma non aggiunse nulla.
(Vuoi rimanere qua... o) Chiesi e lui si avvicinò, alzò gli occhi al cielo e mi cinse le spalle con un braccio (tanto so già come andrebbe a finire quindi).
La seguimmo pazientemente su per le scale trasparenti che sembravano fluttuare a vedere le varie camere e la biblioteca.
La zona al pian terreno era stata trasformata in una ampia sala dedicata alla studio, oltre al soggiorno la stanza si estendeva verso l'interno del bosco, c'era un corridoio di vetro che portava a una serra dove erano disposte delle scrivanie.
La biblioteca invece era enorme.
Si trovava al secondo piano, era piena di librerie su più piani con scalette fino al soffitto e in mezzo c'era un ampio pianoforte, un Violino dentro una custodia e più in là sulla parete frontale totalmente occupata da finestre c'era un cavalletto dove poter dipingere.
Guardai Raziel e dicemmo in coro [daddy] c'era di sicuro lo zampino di mio papà!
C'era anche un violoncello appoggiato a un cavalletto, guardai mio fratello (quello è tuo) dissi (già, ho come l'impressione che Daddy lo sapesse) (eh già).
Appena la preside si fu congedata scendemmo verso il soggiorno (che te ne pare?) mi chiese Eos (direi non male) (papà non sarà contento che io rimanga qua) (perché?) chiesi voltandomi a guardarlo (lo sai...) (non mi importa) dissi scuotendo il capo confusa.
(Lo sai che..)
"tua padre ha un gran gusto per l'arredamento" ci interruppe Vicky entusiasta, le sorrisi, "già viste le camere?" Chiesi e lei scosse il capo.
Andammo verso le camere al terzo piano ed entrammo nelle rispettive stanze.
Era una camera semplice, una specie di sottotetto che si sviluppava a L.
Appena entrati c'erano due poltrone e un tavolino da caffè dove sopra c'erano dei fiori con un biglietto.
Lo lessi era di mio padre
-spero che vi piaccia la vostra nuova sistemazione, ci vediamo presto
Daddy-
Sorrisi e presi il biglietto e lo passai a Eos (lui lo sapeva) disse semplicemente (ovvio) lo mise sulla scrivania situata sotto una finestra.
Nella rientranza c'era un letto a baldacchino.
Era immenso, enorme con un sacco di cuscini e animali di peluches.
C era una specchiera e un sacco di mensole.
Una porticina portava alla cabina armadio e poi al bagno e un altra portava a un corridoio di vetro sospeso nella natura e conduceva a una stanza identica per mio fratello.
Incominciammo a smontare le valige.
Misi come rampicanti le lucine bianche intorno al baldacchino.
Appicicai alcune foto e sistemai alcuni libri e oggetti sulle mensole.
Il bagno era occupato da un'ampia vasca al centro e una doccia su un lato con lavandini doppi di marmo e delle ampie finestre che davano sul bosco.
Tornata in camera notai una panca sotto le ampie vetrate dov'è già mi vedevo a leggere.
Il soffitto a punta con le travi a vista era ricoperto da piccole stelline fluorescenti che si illuminavano al buio, mi ricordavano casa le avevo anche sopra il mio baldacchino...
Mi sedetti per terra, non era casa ma ci si poteva lavorare.
Scuola, si ricominciava.
(Ti piace molto) disse sedendosi accanto a me(anche a te).
"che ve ne pare Raz? Ramiel ?"Chiesi speranzosa alle nostre umbra che risposero con un brontolio di assenso.
Sentii dei passi nell ingresso e poi dei brusii scesi di corsa le scale e per poco non caddi, corsi loro incontro e abbracciai Daisy! Ero contentissima di vederle!
Quando abbracciai Gwen evidentemente non preparata, ricevetti una lieve scarica elettrica che mi fece venire la pelle d'oca, " Ti rendi conto che mi stai abbracciando ?" Mi disse con un tono di disgusto, " oh chiudi il becco" le dissi io di rimando continuando a stringerla alla fine arrivò una scarica un po' più forte, avevo capito era ora di staccarsi.
Gwen oltre ad aprire corridoi riusciva a maneggiare l’elettricità che si accumulava nell’aria.
Guardai verso l'alto e notai che Vicky ci stava guardando e rideva di gusto.
"Ciao ragazze" dissi,"come state?" "bene, ma quei tipi fuori alla porta?" "Ah si sono le nostre guardie del corpo" "no state scherzando?" Chiese Daisy visibilmente sconcertata
"Purtroppo no" Dissi “scusa ma tu non le hai?” Chiesi sconcertata “no sapevo che ne avremmo avute a sufficienza delle vostre”.
Eravamo tutti nella grande biblioteca a sistemare i libri e a consultare i vari corsi.
I corsi obbligatori li facevamo tutte insieme come: erbologia, matematica, fisica, storia, uso dei poteri,letteratura e inglese.
Io dei facoltativi facevo: astronomia, economia, italiano e studio degli animali.
Ginnastica la evitavo se possibile.
Eosphoros faceva: astronomia, italiano, ginnastica ed economia.
"Cosa fate voi di facoltativo?" Chiesi curiosa, bisognava scegliere almeno 4 corsi, "io faccio... aspetta che controllo ... economia, giapponese, ginnastica e... studio degli animali " disse Vicky consultando l'orario "abbiamo due corsi in comune" dissi contenta.
"Ehi faccio anch'io studio degli animali, ma per il resto faccio italiano, scienze applicata, cavallo e.. purtroppo erbologia avanzata." Risi "quanta erbologia vuoi fare?" "Ah economia, scienze applicata e ginnastica la faccio pure io, poi faccio tessuti" .
"Tu Eos?" Chiese Daisy "che domande, farà le stesse materie di Aly, no?!" Rispose Vicky.
Lui rise, era in imbarazzo, "non proprio io faccio ginnastica lei no” disse poi, (ti da fastidio?)Chiesi (no assolutamente).
Non volevo certo che lui si sentisse in imbarazzo perché doveva fare le mie stesse materie ne perché stesse da noi e non nel dormitorio maschile.
(Non è un dovere) disse leggendomi nella mente, ecco una delle cose che potevano fare i gemelli era leggersi nella mente a vicenda e parlarci pure.
(Già gran potere) (sicuro? Guarda che se sei in imbarazzo qui... veramente) (ehi frena va bene, mi piace stare dove ci sei tu) sorrisi e gli fissai quei suoi occhi viola come i miei.
"Quando avrete finito di discutere vorremmo andare alla presentazione delle matricole?" Disse Vicky alzando gli occhi al cielo.
"Mi sa che quest'anno andrò a usufruire della piscina" dissi alzando le spalle agli sguardi sconvolti delle mie compagne.
Guardai un foglio che non avevo notato tra i vari orari: in bella calligrafia c’erano scritti dei corsi che avrei dovuto fare.
Alzai gli occhi al cielo. “Che succede?” Chiese Daisy sbuffai “siamo tutti cordialmente invitati a fare dei corsi extra dal Re” Dissi leggendo le sue parole “scusa corsi in più? Quali?” Chiese Eos alzando entrambe le sopracciglia “pensavo che dato che quest’anno abbiamo gli esami non avremmo...” sbuffai “abbiamo degli allenamenti in più...” Dissi e le ragazze mi guardarono stupite “tipo?” “Scherma, lancio di coltelli robe varie” disse al posto mio Eos.
Mi alzai e scossi il capo.
Quanta roba crede che riusciremo a fare?Oggi avevamo solo due ore in giardino,come solito,per le presentazioni dei nuovi arrivati.
Indossavamo tutte la divisa, una giacca blu scuro, con lo stemma della scuola. Una camicetta bianca e la cravatta blu e rossa.
Una gonna corta blu con una striscia in basso rossa a riprendere la cravatta.
Per i ragazzi era identica cambiava solo che loro avevano i pantaloni.
"Diciamo che la divisa non mi era mancata" dissi alle ragazze che non sembravano affatto sorprese.
Arrivate sul prato ricoperto di neve ci sedemmo ai nostri soliti posti sotto il salice piangente. Mio fratello si avviò verso i suoi amici.
"Che c'è?" Chiesi a Gwen che stava sorridendo seguendo con gli occhi Eos,"nulla solo sembrate due calamite, vi muovete insieme" la guardai "è.... un male?" Chiesi preoccupata "no affatto siete una cosa sola".
"Vi da fastidio che lui rimanga con noi?" Chiesi rivolta a tutte"chi?" Chiese Daisy "Eos" ripose Vicky e proseguí rispondendo alla mia domanda"no affatto sai io sono abituata dove c'è lui ci sei tu e viceversa mi farebbe strano il contrario"
"Già stai tranquilla" disse Daisy, annuii poco convinta.
SI RICOMINCIA annunciai nelle loro menti e vidi comparire delle facce malinconiche, già chi voleva ricominciare la scuola!
" Evitiamo di combinare guai quest'anno " disse Daisy sorridendo all'idea dell'ultima volta che eravamo finite dalla preside per aver accidentalmente rovesciato il porridge in testa a Sam.
Scoppiammo a ridere.
Arrivò un corteo di persone che subito inidividuai come le figage: ECCOLE dissi nelle loro menti, c'era Sam che teneva a braccetto Cecilya, dietro c'erano Chloe che teneva per mano Sephron un bellissimo ragazzo biondo riccioluto, che sorrideva a Sebastian che teneva un braccio sulle spalle di Cremesi.
Un po' più indietro Leah, Laurent e Abigail che quando ci videro sorrisero e ci salutarono; erano le più civili della combriccola.
Dietro c'era Jasper, era il fratello di Chloe, biondo e bello come la sorella ma molto più simpatico.
Mi guardò e mi salutò con la mano, ricambiai.
“Allora come va la storia con Jasper?” Chiese Vicky e io la fissai mordendomi un labbro “no aspettate, quale storia con Jasper?” Chiese Daisy sgomenta “potremmo essere andati insieme in vacanza e casualmente aver fatto un bagno a mezzanotte e potrebbe avermi accidentalmente baciata”risposi arrossendo.
“Oh gosh, e tu?”Chiese lei “Eh...non lo so” Dissi facendo spallucce “le piace” intervenne Victoria alzando gli occhi al cielo.
Continuammo a chiacchierare per tutta la presentazione delle matricole.
C'era un ragazzo nuovo vicino alla preside.
"Chi sarà?" Chiesi a Daisy, che era seduta di fianco a me, "boh nuovo alunno? " "possibile non un professore troppo giovane" borbottai, il ragazzo si avvicinò al microfono e incomincio a parlare "salve sono il vostro nuovo professore di Erbologia" fu interrotto da fischi di approvazione " grazie, mi chiamo Jeremy Thompson e sostituirò il professore Grey per questo semestre. Grazie per l'attenzione"
Di sicuro aveva attirato l attenzione, era molto bello e giovane avrà avuto massimo 25 anni. Era alto con i capelli scuri e gli occhi blu oceano.
"Ah beh caspita quanto è vecchio" disse Vicky al mio fianco, "eh già.. mi sa che avrà minimo 80 anni" risposi ironica.
Mi rammentai solo in quel momento delle mie due guardie del corpo che mi fissavano da dietro un albero.
" secondo voi verrano con me pure al bagno?" Dissi sogghignando e inorridi allo stesso tempo " spero di no" disse Victoria che stava giocherellando con Copper , " sarà un anno tranquillo" disse Daisy accarezzando il muso della sua umbra
LE ULTIME PAROLE FAMOSE dissi nelle loro menti
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The queen
RomanceI suoi occhi azzurri avevano le pupille dilatate dall'eccitazione. Si diresse con calma verso il tavolo, io trattenni il fiato, consapevole solo in quel momento di quanto mi importasse e che avrebbe potuto benissimo non scegliermi. C'erano milioni d...