Capitolo 2

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Arrivate davanti alla porta mi fermai, “tutto bene?” mi chiese tirandomi per un braccio “si si ho bisogno di un secondo” lei annuì ed entrò lasciandomi da sola nel corridoio deserto.
Mi appoggiai alla parete e chiusi gli occhi, “Alimede?” mi chiese una voce troppo familiare.
Aprii di scatto gli occhi e fissai il ragazzo che mi stava scrutando con aria preoccupata.
Lo abbracciai e lui mi strinse,“non preoccuparti”disse semplicemente “sento esattamente quello che provi” mi staccai leggermente e gli rivolsi un ampio sorriso “scusami” lui scoppio a ridere. Le nostre umbre erano accovacciate ai nostri piedi. Ramiel l’umbra di Eosphoros era un orso polare come il mio, bianco candido e con gli occhi di ghiaccio.
“dobbiamo entrare” dissi sospirando.
Lui mi prese per mano e io, sbuffando, lo seguii nella sala.
Entrati,  mi sporsi a osservare e notai che le panche dedicate alle reali erano tutte occupate.
Sorrisi, era quasi confortante sapere che non era cambiato nulla.
Mi voltai e guardai il ragazzo che mi stava accanto, mi stava sorridendo con sguardo eccitato.
Prendemmo posto sui troni alla sinistra di quello che spettava a mia madre.
Notai che Vicky si era accomodata di fianco a Daisy, la quale era in prima fila.
Guardai Daisy e mimai con la bocca "Gwen?" e lei mi indico il fondo.
Scrutai tra la gente in cerca della ragazza, la vidi, mi stava salutando e io le rivolsi un ampio sorriso.
Mio padre e mia madre fecero il loro ingresso trionfale.
Mio padre aveva accanto a se la sua lupa bianca che si chiamava Moon, stringeva la vita a mia madre la quale aveva i capelli rossi raccolti e un lungo vestito verde, aveva sulla sua spalla la sua umbra, un furetto delle nevi, si chiamava Fuoritempo. Lo so un nome più strano no?
Arrivarono ai loro troni e io e Eos ci alzammo in segno di rispetto, mio padre mi baciò la fronte in modo fugace e poi si sedettero.
Osservai la folla, c’erano i miei nonni, ovviamente i Reali e in prima fila c’erano le tre famiglie degli altri sistemi.
Un ragazzo catturò la mia attenzione, mi stava osservando con aria divertita, era davvero carino, non ci badai molto perché improvvisamente calò il silenzio, mia sorella entró con un vestito color blu elettrico che le illuminava il volto facendo risaltare i suoi bellissimi occhi verdi, un abito  che poteva far invidia solo a quello della mamma, i suoi bellissimi capelli rosso caramello che di solito erano sciolti ora erano raccolti in una pettinatura complicatissima; si muoveva con una lentezza calcolata, con al suo fianco Cenere, la sua fenice, andó a sedersi  alla destra di nostro padre.
Appena  si sedette mi strizzo l'occhio e mi mimò" tieniti pronta Aly".
[secondo te cosa intendeva dire mia sorella?] chiesi impaziente a Raziel, il quale era accovacciato accanto a me,[ non saprei]. Non ci badai molto, presto mi persi nei miei pensieri.
Non stavo ascoltando nulla, avevo la testa altrove.
Stavo pensando al ritorno a scuola e al fatto che tra poco tutte sarebbero diventate le future sovrane dei loro regni e io.. sarei rimasta la seconda.
(non pensarci non sei l’unica a essere la seconda)  mi disse nella mente Eos (lo so scusami) (questo sarà l’ultimo anno di scuola) (lo so che credi?) dissi e gli sorrisi.
(Poi cosa facciamo?) mi girai a guardarlo (tu te ne andrai vero?) disse con leggera tristezza anche se cercava di mascherarlo sapevo benissimo che non gli piaceva per nulla.
(Non è detto) Dissi mordendomi un labbro. Lui sospirò (ascolta...) ma non seppi mai cosa voleva che io ascoltassi.
Adeline si alzò e io mi voltai;
" Salve signore e signori sono spiacente di annunciarvi che non prenderò io il posto dei miei genitori ma mia sorella Alimede, abdicherò a suo favore se sarà necessario" disse soddisfatta poi si giro dalla mia parte e sorrise con sguardo di compassione.
[ credo di non aver ben capito] [ ah beh se non capisci tu figuriamoci io, in fin dei conti sono sempre un orso] disse cercando di farmi sorridere ma non ci riuscì ero troppo scioccata per una rivelazione del genere.
(Eos ) dissi nella sua mente (va tutto bene)rispose, sentivo il suo dolore.
Guardai allibita prima papà e poi mamma ma non sembravano turbati per nulla,loro lo sapevano ma perché non dirlo anche a me? Come avrei potuto ora, salire sul trono senza Eos?
"Cosa? Io.... cosa? No... che?" Riuscii a farfugliare,ovviamente non ero l'unica, tutto il pubblico era visibilmente sorpreso dalla notizia.
E io che avevo rimuginato sulle reali per tutto quel tempo e ora io sarei diventata la regina?
Mi alzai ma fui subito fulminata da mio padre il quale  si alzò e gli bastò uno sguardo per zittire tutti gli invitati che avevano cominciato a parlottare; " signori vi prego di comprendere il volere di mia figlia e di accomodarvi al banchetto preparato nella sala accanto, grazie e buon divertimento" disse ciò e poi mi guardò e se ne andò  insieme alla sua lupa, sospirai ma prima di seguirlo dissi nella testa di mia sorella DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE PARLARE e poi lo seguii.
Entrata nella biblioteca un profumo di libri  e di carta mi sommerse, il mio regno!
DADDY COSA VUOL DIRE? C'È IN PRATICA IO SARÒ REGINA? IO? EOSPHOROS?MA POI NON HO FINITO LA SCUOLA!
Dissi tutto d'un colpo rendendomi conto solo alla fine di aver urlato nella testa di mio papà, come tutti i membri della mia famiglia possedevo un potere molto particolare e molto potente quello di controllare le menti altrui e ovviamente intrufolarmi nei pensieri e parlare in modo da non farmi sentire da  nessun altro se non con il diretto interessato; ma , l'unica pecca era che non riuscivo a leggere i pensieri delle persone come invece faceva mio padre!
Anche se non era il suo unico talento, oltre a leggere la mente vedeva il futuro.
Mio padre si voltò e mi sorrise " come se ti importasse della scuola!"
Okay, forse di questo aveva ragione, la scuola era l'ultimo dei miei pensieri...e lui lo sapeva.
" Certo!" Bofonchiai offesa.
Si passò una mano tra i capelli, mio padre era un uomo sulla cinquantina ma aveva un aria ancora molto giovane aveva i capelli scuri e gli occhi di un azzurro straordinario anche per essere un re, "non lo so Aly... verrai incoronata, ti aiuteremo vedrai..." che?incoronata? Avevo solo 17 anni, anche se fra pochi mesi ne avrei compiuti 18.
Aprii la bocca e poi la richiusi e poi chiesi " non si può rimandare di un anno? Giusto il tempo di finire la scuola?" Già non mi interessava,però andare a lezione come regina con quelle oche?
" Aly capisci che...  dovrai prendere il  posto di tua sorella il prima possibile, e... per la scuola magari potremmo farla qua a palazzo...che ne dici?"
No cosa?! E le mie migliori amiche? La mia cricca come la chiamava Miranda? 
“cosa ne dici di Eosphoros?” stavo urlando disperata “come posso fargli questo?come posso salire sul trono e lasciare giù lui?”
"lui se la caverà…" si rese conto della frase e nei suoi occhi calò un velo di tristezza,se lui stava male stavo male anch’io.
Ripensai alle sue parole, fare la scuola qua a palazzo?
Ripensai a mia sorella  Adeline... lei era sempre stata la figlia perfetta, lei studiava solo , passava la sua vita a studiare materie impronunciabili per essere pronta all'incoronazione e ora... ora sul trono ci finivo io.
“Infondo hai preso lezioni di scherma, Krav Maga, hai studiato varie lingue e sai suonare sia il Violino che altri strumenti...” era vero come tutte le principesse avevo fatto insieme a Eos le lezioni basilari come scherma, equitazione e altre materie obsolete, però infondo non era previsto che io diventassi regina.
" ecco... potremmo fare venire qui le tue amiche a studiare con te, se proprio insisti, ma dovremmo parlarne con tua madre"
Ripensai alla mia scuola, alla Icehowl, alla scuola delle principesse.
Una scuola dedicata solo ai sovrani e a coloro che avevano i poteri, tipo una Hogworts di altri tempi.
Una scuola che fin dall'inizio avevo odiato, anche se era venuta con me Vicky e li avevo conosciuto le mie altre due amiche, quella scuola la odiavo perché? Perché mi era stata imposta e perché sapevo che era l'unica scuola che mi sarebbe piaciuta.

                                                                                  ***
Guardai l'orologio a pendolo situato vicino al camino, da quanto tempo stavo andando su e giù per la stanza?ma soprattutto da quanto tempo c'era mia sorella che mi fissava nell'angolo accanto alla porta?
Non sapevo proprio rispondere, ero stata così concentrata a rimuginare su cosa dire,su cosa pensare... che mi ero completamente distratta,forse erano passati solo pochi minuti o forse ore:"È solo mezz'ora, rilassati Aly" rispose mia sorella come se mi avesse letto nella mente come daddy,ma lei invece aveva un potere diverso,  poteva manipolare le probabilità.
Faceva in modo che quell’evento avesse delle probabilità di riuscita molto elevate in modo dove si avverasse ciò che desiderava.
Ci avrei scommesso che l’aveva usato anche per far sì che io prendessi il suo posto.
"se continuerai a riflettere così tanto ti verrà mal di testa, se continui a camminare avanti e indietro come un leone in gabbia farai venire ansia perfino ai muri"
Ecco un'altra cosa su cui avevo pensato a lungo, dare o meno la colpa a mia sorella! Infondo era un suo dovere diventare regina e non , come aveva fatto, scaricare i suoi doveri su di me!
COSA C'È CHE NON VA? Le chiesi LO SO CHE LO HAI FATTO PERCHÉ C'È SOTTO QUALCOSA!
" ascolta, non è il momento..." si fermò e poi proseguì vedendo la mia faccia "okay okay, ascolta è una storia lunga ti basta sapere che sono felice veramente!" Vidi un qualcosa passare per un brevissimo istante nei suoi occhi.
TI SEI INNAMORATA E NON ME LO HAI DETTO?urlai euforica " Aly! Non vale" disse mordendosi le labbra, SCUSA MA ALMENO È FIGO? Ridacchiò e poi rispose " parecchio".
Si avvicinò, mi diede un piccolo bacio sulla fronte e poi se ne andò, si sentirono dei bisbiglii e sulla porta apparvero le persone per cui stavo lottando per ritornare a scuola, chi l'avrebbe mai detto!
ENTRATE PURE, COSA FATE LÌ SULLA PORTA? Dissi attraverso le loro menti, ed esse, con un sinuoso movimento entrarono; nel preciso momento in cui la porta si chiuse si lanciarono letteralmente verso di me e mi abbracciarono, io mi irrigidii, estranea al loro affetto mai dimostrato così intensamente.
                                                                              ***

Victoria, Gwen e Daisy erano sedute nel piccolo soggiorno dove io continuavo ad andare su e giù, accanto alla sala da banchetti dalla quale provenivano tintinnii delle posate e borbottii della gente che chiacchierava, ignara della mia preoccupazione.
Mi fermai di scatto, le guardai, mi stavano fissando preoccupate per la mia reazione.
Daisy era una reale, era una ragazza molto pratica, se le davi un problema ti rispondeva su due piedi senza pensarci troppo,stava sempre dalla tua parte.
Lei aveva un potere unico: il dono dell'invisibilità.
Poteva essere trasmesso per suo volere con il contatto fisico.
Era aggraziata e sempre attenta alla moda, il contrario di me.
Indossava un vestito fucsia corto che si apriva dalla vita in leggiadre pieghe morbide, aveva i capelli lunghi castani che le ricadevano fino alla vita.
Come la sua umbra aveva gli occhi cioccolato.
Poseidon, il suo animale, era un bellissimo purosangue scuro. Lo stava accarezzando delicatamente e ogni tanto mi lanciava sguardi carichi di domande. Molto probabilmente non avrei saputo rispondere a nessuna.
Gwen mi fissava con aria interrogativa come a voler capire con un sguardo come mi sentissi.
Era molto potente, era la futura Viator della Terra, ovvero era la figlia delle attuali persone che aprivano corridoi tra i mondi, era un caso più unico che raro.
Aveva i capelli mossi a onde, color castano con dei riflessi ramati, aveva gli occhi color miele.
Aveva un carattere molto particolare: era schietta,si barricava dietro un muro e la lista non finiva qua ma infondo...era una persona strepitosa, dolce,gentile,premurosa e anche qui la lista poteva proseguire.
Ai suoi piedi c'era Shadow,una tigre della Malesia, come la padrona era molto rara: manto chiaro interrotto da qualche striscia scura, gli occhi di un azzurro ghiaccio come quelli di Raziel.
Spostai gli occhi su Victoria, la ragazza che conoscevo da più tempo, ci conoscevamo da quando era arrivata sulla Terra: era la figlia del re del sole e come da tradizione compiuta l’età di 6 anni era stata inviata qui come pegno della lealtà della sua casata.
Sapeva più cose su di me che io stessa.
Oh il suo potere era strabiliante: era telecinetica cioè poteva muovere gli oggetti con il pensiero e non solo gli oggetti.
Avevo un sacco di ricordi di me e lei da piccole con i codini, mentre giocavamo a nascondino.
Stava abbracciando Copper, il suo pastore tedesco.
Non mi guardava ma sapevo che sapeva esattamente ciò che mi passava per la testa.
" Cosa si fa ora?" chiese Gwen sorridendomi, un sorriso di incoraggiamento. Già e ora?
NON LO SO, SINCERANTE.... NON NE HO LA MINIMA IDEA, SO CHE DIVENTERÒ REGINA,QUESTO È CERTO dissi a loro, un po' titubante sulla parola Regina... voleva dire un sacco di cose e un sacco di responsabilità.


Mi diressi verso la balconata, “Aly” sentii chiamarmi, continuai dritta, mi prese il braccio facendomi girare. “cosa c’è?” chiesi scontrosa, lui rimase stupito di quanta aggressività potesse contenere una mia singola frase.
“scusa” dissi “stai bene?” “ tu che dici?”, aveva gli occhi viola come i miei,  contornati da delle lunghe ciglia.
Aveva i capelli lisci e candidi quasi come i miei con delle sfumature bionde. Era decisamente più alto di me di una spanna abbondante.  “ stai sorridendo?” chiese corrugando la fronte, “hai i miei stessi occhi”, “ lo so” disse rispondendo al mio sorriso.
“dovrai diventare regina” disse conducendomi sulla balconata, “non potrei mai farti una cosa simile” risposi sconvolta, “lo devi fare” “no, non posso” lui mi strinse contro il suo petto, “si che ce la fai” “dovresti salire tu sei nato prima” lui scosse la testa divertito “solo di un minuto”.
                                                                               ***


" non è bellissimo?" chiesi a Adeline che mi aveva appena raggiunto, continuando a tenere gli occhi incollati allo stupendo tramonto dove il sole cadeva verso il mare, eravamo sul balcone che dava sul giardino situato dietro il palazzo, il quale arrivava fino alla scogliera dove cadeva a picco sull'oceano.
" sì è davvero fantastico" rispose guardandomi con un sorriso timido, "sai ho provato più volte a dipingerlo, ma... non sono brava quanto la natura" dissi sorridendo al cielo che si era colorato di un bellissimo colore arancio rosso, " ecco questo è un colore stupendo" dissi indicandoglielo; " si certo" disse sbrigativa, voleva dirmi qualcosa ma io non volevo sentirla " ascolta..." iniziò "va bene così" la precedetti io, "è tutto a posto" la guardai; il sole era ormai quasi del tutto immerso nell'oceano,"mi dispiace non volevo ferire Eosphoros " mi disse voltandosi per andarsene. Mi girai e le afferrai il braccio, mi guardò malissimo ma non mollai la presa "grazie" le dissi e lei mi guardò con aria interrogativa tanto che se fosse stato in un fumetto le sarebbe apparso un grande punto interrogativo sulla fronte " di cosa?" Mi chiese ma io me ne andai.

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