CAPITOLO 7
Le persone che avevamo visto prima camminare a passo spedito verso l'interno della scuola ora erano difronte a noi.
Merda!
Raziel si tese ancora di più, sentivo le sue emozioni amplificate.
[Raz va tutto bene, c'è la possiamo fare] [non credo proprio] [non mi aiuti cosi].
RAGA SI METTE MALE, buttai fuori l'aria dai polmoni, non mi ero accorta che stavo trattenendo il fiato.
DAISY AL MIO SEGNALE CI FAI SPARIRE, non aspettai che lei annuisse, sapevo che le mie amiche avevano afferrato.
Mi voltai verso di loro, avevano gli sguardi carichi di paura, le pupille dilatate dall’adrenalina, come me.
Merda proprio oggi che non ho le guardie.
Dove diavolo sarà mio fratello? Spero il più lontano possibile, non volevo che si immischiasse.
Spostai lo sguardo oltre, verso Sebastian, Chloe, Sam e gli altri.
Sembravano spaventati quanto noi.
NON FATE NULLA DI AVVENTATO CHIARO? Dissi e le vidi annuire.
Passai la lingua sulle labbra secche.
"Scatenate l'inferno" disse un signore davanti a tutti. Alzai gli occhi al cielo, seriamente aveva detto quella frase?
ORA urlai nella mente e scomparimmo agli occhi di tutti.
Ci spostammo verso il bordo con le nostre umbre.
Le persone correvano verso il centro della stanza dove un attimo prima stavamo discutendo.
"Che si fa?" Chiese Vicky, sospirai "combattiamo" dissi alzando le spalle.
"Hai sentito cosa ha citato?" Chiesi a Gwen "seriamente stai pensando a questo? Con tutto quello che succede tu mi chiedi se ho sentito quello strampalato dire qualcosa?" Alzai le spalle "si sai quella frase... dai non la si usa" lei alzò gli occhi al cielo e vidi che eravamo tutte spaventate.
SIMON SIAMO NEI GUAI dissi con un filo di voce nella testa della mia guardia.
Afferrai Daisy prima che toccasse il suolo. "Ma proprio ora doveva svenire?" Chiese Gwen "ascolta usare i poteri richiede sempre tanta energia" dissi appoggiandola delicatamente sul pavimento.
Poseidon le faceva da scudo dandole dei colpetti con il muso.
"Siamo visibili" constatai.
"Evviva andiamo" disse Vicky. Sbuffai e scossi il capo.
I libri e gli oggetti si spostarono dagli scaffali e si lanciarono verso la ragazza, formarono un uragano che fungeva da bariera. Dovevo ammettere che era brava.
Gwen utilizzò l’energia delle lampade per lanciare scariche elettriche e apriva dei corridoi per spostarsi da un posto all’altro.
Da quello che sapevo era l’unica Viator che apriva buchi dentro lo stesso pianeta, ancora più raro nella stessa stanza.
Vidi Chloe eSebastian sotto una scrivania rannicchiati, corsi verso di loro.
Mi avvicinai "state bene?" Chiesi guardandomi intorno "ehm... più o meno" disse la ragazza guardando Sebastian che sanguinava.
"State qua" concentrai la mia mente è costruì un muro: era un muro irreale costruito nelle menti delle persone come una barriera.
Guardai al mio fianco e non trovai Raziel.
[dove sei? Stai bene?] chiesi [si alla grande] bofonchiò.
Una donna si stava avventando contro di me, senti Sebastian che mi urlava di stare attenta.
La guardai e i suoi occhi divennero bianchi.
Si fermò di scatto. Mi morsi il labbro e l’aggirai.
Non volevo guardarmi indietro e vedere le facce dei miei amici impauriti o storditi.
Avevo semplicemente accecato una donna che mi avrebbe senz'altro ucciso.
Scrutai la stanza in cerca di Jasper non l'avevo più visto e stavo incominciando a preoccuparmi.
Era rannicchiato per terra e teneva stretta contro il suo petto la sua umbra.
Oh cavolo! Mi fiondai nella sua direzione." Alimede" riconobbi la voce di Cecilya, era sotto un uomo e cercava di dimenarsi.
Guardai lei poi Jasper, sembrava straziato dal dolore. Era il mio migliore amico e forse qualcosa in più...non potevo lasciarlo lì così... ma Cecylia....
Mi precipitai verso la ragazza e posai una mano sulla spalla dell'uomo che si accasciò urlando. "Grazie" mi disse sorridendomi e guardando l'uomo "che cosa ha?" "Si sente bruciare" risposi.
Non ce l'avremmo mai fatta eravamo in minoranza.
Ad un tratto un dolore lancinante mi perforo la gamba e caddi a terra.
La mia guancia colpi il pavimento freddo mozzandomi il respiro.
Cercai di guardare la mia gamba ma non c'era nulla ne sangue ne ferita allora un pensiero peggiore mi attraverso la mente RAZIEL urlai.
Le lacrime incominciarono a scorrere sulle mie guance.
"Ehi come stai?" Chiese Cecilya preoccupata, "ehi... oddio ti prego rispondi" "aiutami ad alzarmi per favore" rantolai.
Mi misi in piedi e fui attraversata da uno spasmo, non era il caso di vomitare ora.
Mollai Cecilya e con una gamba che mi reggeva a malapena mi trascinai da lui.
C'era un uomo chino su di lui, aveva sguainata un pugnale Nexus.
Erano spade rarissime, uniche armi in grado di uccidere la umbre.
Caddi in ginocchio, no non il mio Raziel.
No, no, no!!
Non ero pronta a perderlo.
"No" urlai e un onda d'urto si propagò da me facendo cadere le persone che mi circondavano.
L'uomo si voltò a guardarmi. Eravamo alla stessa altezza. Un dolore mi invase, lo fissai negli occhi scuri come il cioccolato. Vidi i miei occhi riflessi color rosso intenso, color del sangue.
Lo vidi impallidire. Si prese la testa con le mani. Si accartocciò su se stesso urlando straziato da un dolore immaginario.
“ Alimede" era una voce dolce e tranquilla, sapevo che proveniva dall'ingresso eppure era suonata forte e chiara nelle mie orecchie.
"Alimede così lo ucciderai fermati" non parlava preoccupato o furibondo ma solo calmo. Il mio battito aumentò rapidamente, un pensiero mi attraverso la mente: voleva uccidere il mio Raziel.
Le lacrime ricominciarono a scendere calde, sapevano di sale.
Guardai l'uomo che cercava di recuperare la spada che gli era scappata, mi sedetti sui talloni.
Stavo lasciando scegliere a lui. Morte o vita. Un potere immenso. Doveva solo scegliere.
Puntò la spada contro l'animale, pensava che fossi impazzita.
La spada cadde al suolo provocando un rumore ovattato, l'uomo cadde sul pavimento. Aveva il volto sereno e tranquillo.
Mi avvicinai lentamente alla mia umbra.
[ come stai?] chiesi con voce tremante non rispose, mi scappò un singhiozzo.
Gli accarezzai il manto candido.
Alzai gli occhi e vidi seduto accanto a me Simon, era in giacca e cravatta con la sua scimmietta attaccata al collo.
Mi sorrideva. Guardai oltre la sua spalla verso Chloe e Sebastian, la ragazza sembrava stata colpita e ora era per terra e il ragazzo l'abbracciava.
Non c'erano più molte persone, spostai lo sguardo verso una donna che stava per colpire alle spalle Sephron.
Un attimo dopo per terra non c'era lui ma Gwen , stesa sanguinante.
"Gwen” gracchiai, era come se fossi uno spettatore esterno.
Sephron le si accasciò accanto addolorato e le mise le mani intorno alla nuca.
La stava curando, era il suo potere.
Stava curando lei? E non Chloe?
Sam era nascosta vicina alla sua umbra. Tremava ma sembrava illesa.
Daisy era dove l'avevamo lasciata, Vicky le era accanto accovacciata vicino a Copper.
Sembrava ferita. Tornai a fissare la mia guardia. "Mi dispiace" dissi. Si avvicinò a mi prese in braccio "non lo faccia più" mi sussurro all'orecchio.
Mi resi conto che non eravamo morti.
Chiusi gli occhi e l'oscurità si portó via tutto.
STAI LEGGENDO
The queen
RomanceI suoi occhi azzurri avevano le pupille dilatate dall'eccitazione. Si diresse con calma verso il tavolo, io trattenni il fiato, consapevole solo in quel momento di quanto mi importasse e che avrebbe potuto benissimo non scegliermi. C'erano milioni d...