Capitolo 6

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Entrammo in mensa per la cena e ci sedemmo al solito posto.
Guardai il cibo davanti a me: avevo preso la pasta e il budino.
Guardai nel vassoio di Gwen e vidi che aveva preso la zuppa.
"C'è sei così masochista da prendere la zuppa?" Le chiesi prendendo la forchetta e cercando di dividere gli spaghetti, sembrava un groviglio appiccicoso.
"È buona e salutare" rispose lei "contenta te" disse Vicky ridendo, lei stava addentando la sua pizza.
Mentre addentavo il primo boccone di pasta, sentii qualcosa di viscido e liquido cadermi  addosso.
Mi alzai di scatto ma era troppo tardi.
Sam stava in piedi e teneva un piatto di zuppa ormai  vuoto, interamente riversato addosso a me.
Mi toccai i capelli da cui cadevano dei pezzetti di carota, che cosa disgustosa.
Mi venne il voltastomaco, seriamente ci abbassavamo a questo livello?
"Per averci fatto beccare a lezione" disse Sam andandosene con passo svelto.
Fui raggiunta da un professore, dalle mie guardie e da Eos che sembrava arrabbiato quanto me.
"Altezza va tutto bene?" Mi chiese Carter "le sembra che vada tutto bene?" Chiesi infuriata, lui impallidì per il mio tono risoluto.
Puntai gli occhi verso Sam la quale stava ridendo con le altre.
"Signorina non è l'idea migliore" mi disse Simon mettendomi una mano sulla schiena e accompagnandomi all’uscita.
NON HO FINITO CON TE urlai rabbiosa nella mente di Sam.
La vidi sbiancare e fissarmi allarmata. Le rivolsi un sorriso glaciale.
"Vengo con te"disse Eosphoros "no non è neccessario signorino ci pensiamo noi" rispose Simon, (non fare niente)  (questa me la paga) (tranquillo ci penserò io), (già tieni a bada la tua ragazza) urlai nella sua testa.
Lui sbiancò, (scusa non è colpa tua) Dissi infine.
Gli sorrisi e lui mi si avvicinò per darmi un bacio in fronte ma si bloccò vedendo la zuppa raggrumata a pezzi tra i miei capelli, alzai gli occhi al cielo (scusa è che... ) lo fulminai con gli occhi e mi girai. (Sei così permalosa)sbuffai e lo sentii ridere.
Simon e Carter mi accompagnarono fino alla mia stanza, le mie amiche erano rimaste in mensa anche se avevano insistito per venire con me.
L'acqua della doccia mi scorreva addosso e anche se ero sotto il getto da ormai mezz'ora mi sentivo ancora quella cosa addosso.
Forse me lo meritavo, lo avevo fatto anch'io, però il bigliettino era loro.
Sbuffai.
Uscii dalla doccia e mi misi un accappatoio.
Volevo parlare con Simon, volevo chiedergli perché mi aveva detto di rinunciare.
Mi misi dei pantaloni della tuta e una felpa.
Raziel mi seguiva paziente, aveva visto la scena e ora era curioso quanto me oltre che infuriato ovviamente.
Aprii la porta e scesi fino al soggiorno dove trovai le mie due guardie che fissavano il panorama.
"Posso parlare con Simon?" Chiesi guardinga, Carter annui e ci lasciò da soli.
Mi sedetti sul divano raggomitolata, "vuole sapere perché ho detto quella frase vero?" Chiese girandosi a guardarmi negli occhi.
"Si"riposi stupita, come faceva a sapere cosa volevo chiedergli "bene signorina" iniziò "sono capace di vedere le decisione degli altri anche quando non ne sono coscienti" "posso darle del tu?" Chiesi "ma certo" disse e si venne a sedere di fianco a me, " insomma puoi vedere il futuro?" "Non proprio, io vedo le decisioni... tuo padre vede cose che tu sei sicura di fare, io vedo cose che tu non hai ancora elaborato" "va bene mi fido" dissi sorridendo "vuoi sapere cosa ho visto?" "Uffa, si comunque" lui sorrise e poi disse con voce piatta "saresti andata da Sam e le avresti fatto parecchio male e il dopo beh mi sembra chiaro" disse scrollando le spalle.
Doveva avere un massimo di 30 anni, aveva i capelli scuri e gli occhi nocciola.
Rimanemmo così in silenzio fino a quando sentii aprirsi la porta ed entrare le mie amiche con al seguito mio fratello che si precipitò verso di me.
Si fermò di fronte a me e mi fissò sorridendo "sembri più pulita" disse, mi alzai gli arrivavo a mala pena al mento,"ahia" disse massaggiandosi  un braccio "ups" dissi (non si fa sorellina) disse e gli comparve un sorriso gelido (fatti sotto) dissi.
"State buoni voi due" disse Simon posizionandosi in mezzo.
Avrei tanto voluto sapere cosa aveva visto.
"Ehi aly come va?" Mi chiese Daisy "bene mi sono fatta più shampi"
Sorrisi e mi venne un'idea.
"Andiamo a fare un pupazzo di neve?" Chiesi euforica "si" ripose Daisy eccitata quanto me. Vicky alzo gli occhi al cielo e si rimise il giubbotto e i guanti. Presi il mio giubbotto, dei guanti e gli anfibi e mi fiondai fuori.
Passammo la serata così, a tornare bambine facendo un pupazzo di neve sotto la sorveglianza delle guardie che si beccarono qualche palla di neve in faccia. Casualmente.
Mentre ero intenta a rientrare per il freddo Simon si avvicinò “signorina ha visite” disse indicando con il capo un’ombra più spessa delle altre tra gli alberi.
Lo riconobbi immediatamente: era Jasper.
“Lasciaci soli” Dissi e Simon sembrò preoccuparsi “non scapperò lo prometto” Dissi alzando le mani in segno di resa, lui sbuffò lasciando una nuvoletta di vapore nell’aria.
Mi avvicinai al ragazzo e gli sorrisi.
“Ehi che ci fai qui?” Chiesi mordendomi un labbro, non che non fossi contenta anzi però...
“Non abbiamo più avuto modo di parlare” disse passandosi una mano tra i capelli “come stai? Sai ho visto la scena in mensa...” disse divertito “non c’è nulla da ridere” Dissi mettendo il broncio “scusa hai ragione” disse cercando di reprimere una risata e io lo vedevo così scoppiai a ridere e lui con me.
“Di cosa volevi parlarmi?” Chiesi mordicchiandomi le unghie perfettamente fatte, “sai... non abbiamo più... parlato di quello che è successo ai Caraibi” iniziò lui è io capii subito dove voleva andare a parare, “già...” risposi arrossendo “senti non voglio girarci tanto in tondo, non ho più voglia di negare ne di giocare con te.” Disse e io lo fissai confusa “senti Alimede tu mi piaci so...” iniziò ma io lo interruppi avvicinandomi e posando le mie labbra sulle sue.
Lui mi cinse la vita con le sue braccia e io gli accarezzai i capelli morbidi.
Dopo quella che sembrò un eternità mi staccai da lui senza fiato.
“Wow “ fu l’unica cosa che riuscii a dire “mi hai rubato la risposta” disse lui non lasciandomi.
“Sarà meglio che tu rientri, sai qua fuori fa freddo” sentenziò lui prima di depositarmi un dolce bacio.
Sospirai e lo fissai negli occhi color cioccolato.
“Sua maestà vai ora” disse lui sorridendo “okay” Dissi e mi girai per andarmene ma fui trattenuta mi fece voltare e mi deposito un lungo bacio, sorrisi “sono irresistibile” sentenziai “verissimo signorina Blanche” alzai gli occhi al cielo e poi tornai verso la casa dove la mia guardia mi stava attendendo.
Aveva visto tutto? Sbuffai ma farsi gli affari propri no?
Sorpassai Simon e lasciato il cappotto e le scarpe all’ingresso mi precipitai in camera mia.

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