Twenty two.

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Erano passati ormai più di due mesi, Louis finalmente aveva trovato un lavoro decente grazie al suo ragazzo. Veniva anche pagato profumatamente, sapeva che ci fosse lo zampino di Harry, dopotutto era il figlio del proprietario di quell'azienda. Vedeva sua madre quasi tutti i giorni nel grande palazzo pieno di uffici, ma lei neanche lo guardava, e a Louis faceva un po' male.

Essere il segretario di Harry non era per niente noioso, quando capitavano soli nell'ufficio del riccio non perdevano tempo e si saltavano letteralmente addosso.

Jessica non aveva detto nulla riguardo all'arrivo di Louis nell'azienda, ogni tanto lo incrociava in ascensore, ma non gli degnava neanche uno sguardo.

Una notte di quelle Louis aveva riempito Harry di domande, sul perché avesse corteggiato sua madre quando in realtà non ne era interessato. Il riccio gli aveva risposto che Jessica era una bellissima donna e aveva voluto provarci, si era tuffato in quella relazione senza pensarci, travondosi poi male quando venne a conoscenza di Louis. Aveva capito che era lui ciò che voleva, gli aveva detto.

«Stia un po' più attenta!» Esplose ma non troppo quando una segretaria sulla quarantina di anni gli rovesciò addosso un'intera tazza di caffè.

«Cavolo.. scusami giovanotto!» Disse lei in imbarazzo, fece cadere per terra la ciambella che stava mangiando e con il fazzoletto sporco di zucchero tentò di pulirgli la camicia bianca.

Louis rimase scioccato quando vide lo zucchero dappertutto e la macchia marrone farsi sempre più grande.
«Stia ferma, stia ferma!» Sbraitò.

«Sarah, la smetta! Sta solo peggiorando le cose, non vede?» Arrivò Harry, forse troppo tardi, ormai quella camicia era da buttare.

La donna smise di pasticciare quella povera camicia e guardò Harry.
«Non volevo sporcargliela, posso pagargli la lavanderia, sono mortificata.» Abbassò il viso, lì tutti conoscevano Sarah e il suo essere molto impacciata.

«Non facciamone una tragedia.» Se ne venne ad un certo punto Louis. -«Vorrei offrirle una ciambella, dato che quella è caduta per terra.» La donna gli sorrise dolcemente mettendo in risalto le sue rughette.

Harry sembrò andare nel panico, in tutti i sensi, tanto che afferrò il polso di Sarah per non farla andare con Louis.
«La ciambella gliela offro io, tu va pure a stampare quei fogli che ti ho dato.» Gli ordinò Harry.

Louis tentò di risultare calmo.
«In realtà volevo offrigliela io-»

«Louis, ho detto che devi stampare quei ventisette fogli e basta.»

Il più basso non protestò più, l'ultima cosa che vide fu Harry che si allontanò velocemente con Sarah al suo fianco. Si girò e camminò via mentre dalle sue orecchie usciva fumo, fumo e solo fumo.

Too much;『l.s』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora