—Ciao.
—Che ci fai qui? —chiese Jimin con un'espressione accigliata quando aprì la porta di casa e trovò Jeon Jungkook con un'enorme giacca con in mano un piccolo mazzo di fiori color pastello.
—io... volevo solo avvisarti che i miei usciranno con Sua oggi e che non devi andarci oggi.
—Perfett, grazie di avermi avvisato. Potevi mandarmi un messaggio, non era necessario che venissi fin qua solo per quello.
—Non fare così, Jimin...
—Così come? —alzando un sopracciglio e sorridendo senza preoccuparsi che si notasse quanto fosse finto.
—Ti stai comportando in modo freddo e distante con me .
—Oh! —si coprì la bocco con le mani e aprì gli occhi—.Davvero?!Non me ne ero accorto! Scusami! —rimasero a fissarsi negli occhi un paio di secondi poi Jimin alzò gli occhi al cielo tornando serio e incrociando le braccia sul petto.
—Non era necessario tanto sarcasmo. Perché sei già di mal umore così presto?
—Ah, non so. Dimmelo te.
Jimin inclinò la testa in modo che potesse scrocchiarsi il collo e quando lo fece lasciò intravedere una piccolissima macchia scura sotto l'orecchio, quasi impercettibile.
—Quello te l'ha fatto lui? —disse Jungkook guardando la macchia rossastra con la fronte corrucciata.
—Di che parli?
—Del succhiotto sul tuo collo, é stato lui?
—Ah~ Ti interessa sapere chi è stato, Jeon? —alzando un sopracciglio .
—Rispondi, Jimin —Jungkook iniziava ad irritarsi.
—Non vedo perché dovrei. potrebbe essere stato chiunque in ogni caso... —Jeon corrucciò la fronte ancor di più se possibile— cosa succede se è stato Jackson? No è un tuo problema.
—Per Dio Jimin!
—Per dio cosa?! posso fare quel cazzo che ho voglia con la mia vita!—urlò Jimin incrociando le braccia, le guance rosse dalla rabbia.
—Hai lasciato che ti accompagnasse a casa e ti facesse quello nel tuo... nel tuo.... Oosh! —urlò Jungkook entrando in casa di Jimin como se fosse la sua.
—E?! Per caso ora ti interessa?! Perché per quello che ne so non ti devo nessuna spiegazione! —urlò a sua volta Jimin furioso come Jeon, fece un paio di passi indietro mentre il castano chiudeva di colpa la porta.
Che diavolo passava per la testa a Jungkook ?! pensò Jimin senza ottenere alcuna risposta dal castano, Jungkook lo guardò in silenzio stringendo la mascella. Jimin strinse forte i pugni. Chi diavolo si credeva Jungkook per pretendere una qualche spiegazione ?!!
—Avresti potuto chiedermi di accompagnati a casa —Jimin bufó rodando los ojos.
—Eri insieme ai tuoi amici omofobi e volevi che ti chiedessi di accompagnarmi a casa?! AH?!—Jeon si accigliò.—Oh, e parte tutto, ti ricordo che sono un ragazzo facile, ed è per questo che sono andato via con Jackson senza pensarci due volte, e ha almeno fermato gli insulti di ... quel trio di idioti—nonostante fosse riuscito a dirlo senza che la sua voce suonasse come se fossi sul punto di piangere, il cuore di Jimin si sentiva oppresso da un peso invisibile.
—Sai che non è ciò che intendevo, Jimin —Disse il castano abbassando la voce.
—Ah no? Allora ? Cosa cercavi di dire?

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babysitter per caso
FanfictionJimin diventerà il babysitter del fratellino di Jungkook, lo studente più stronzo dell'università, sexy e che "odia" gli omosessuali per colpa di un incidente da bambino. cosa succederà quando Jungkook scoprirà che Park è il baby-sitter del fratell...