//51// c o n c e r t

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Quella mattina mi svegliai alle undici e mezza.

Non avevo dormito nulla, ma ci avevo comunque provato.

Presi in mano il telefono per controllare eventuali chiamate perse, non ce ne era nemme una.

Ma milioni di messaggi da parte di Calum.

Calum❌:

"mi manchi, ho sbagliato all'inizio alla fine"

"non so se tornerò in tour dopo questo"

"sarebbe bello avere dei bambini e il tuor non mi permetterebbe di godermeli per bene"

"Sto guadagnando tanto, piccola."

"Ti farò diventare la mia piccola principessa"

"Ti amo ancora."

.

Li lessi tutti a bocca aperta, quel "ti amo" mi aveva fatta riflettere.

Io lo amo ancora?

si, logico.

O forse era diventata una abitudine?

Decisi di pensare ad altro, per esempio a cosa fare per pranzo, ma poi non ci feci tanto caso e tornai di sopra andando a fare una doccia dato che sarei dovuta già essere in fila da ben mezzora, ma, hey sono incinta.

finì di fare la doccia e mi cambiai in fretta, scendendo le scale velocemente cercando di non morire scivolando.

raccolsi tutto ciò che mi occorreva e uscì definitivamente da casa, in ritardo, ovvio.

Arrivai lì, trovandomi di fronte una coda immensa di ragazzine che aspettavano di entrare, così con molta calma mi misi in coda mentre morivo dall'ansia di ricontrarlo.

::::::

Dopo ben quasi cinque fottute ore entrammo tutte, cercando i propri posti.

Non sapevo se essere felice o no di essere appena sotto il palco.

In meno di pochi minuti le luci iniziarono a calare e i ragazzi fecero il loro ingresso sul palco.

L'unica cosa che Calum non aveva perso era la bellezza, era davvero splendido in quegli skinny jeans strappati.

Sentivo le urla delle fan farsi sempre più forti, ma cercai di non farci caso.

sentì il telefono vibrare dalla tasca posteriore.

Era la mia migliore amica Evelyn, aprì subito la chiamata, senza esitare.

"hey, dove sei?" domandò lei.

"sono qui, sotto il palco, tra le fan" urlai cercando di sovvrastare le urla delle fan che mi circondavano.

"brutta idiota! come pensi di resistere incita stando lì?" strillò lei.

"non si sta male, a parte per sta minchia di transenna del cazzo" dissi semplicemente

"allora ora ascoltami bene, esci da dove sei e va dalla prima guardia che trovi, preferibilmente la più vicina che trovi e gli dici di farti salire nel backstage, anzi ti farò chiamare da qualcuno, tu resta li, capito?" concluse Evelyn

"okay, grazie mille" dissi ringraziandola.

Non feci tempo a chiudere la chiamata che subito una guardia venne a prendermi, accompagnandomi nel backstage, salendo incontrai lo sguardo di calum ma feci finta di nulla, a differenza mia, lui rimase allibito.

Arrivai nel backstage dove trovai la mia migliore amica e la ragazza di Michael.

"oh eccoti Mary! ce l'hai fatta grazie a dio" esclamo Evelyn abbracciandomi lentamente.

"allora come va?" chiese Evelyn

"bene dai, sono riuscita a pulire casa per bene, finalmente" dissi fiera di me sorridendo.

Stavo avendo una bella conversazione con la ragazza di Michael, che avevo scoperto chiamarsi Crystal, quando Evelyn mi urlò di avicinarmi a lei, che era sul palco ma per via delle luci nessuno avrebbe potuto vederci dato che eravamo proprio in un angolino del palco al buio.

"Che c'è?" domandai guardando verso Calum, spontaneamente.

"Ascolta" disse lei semplicemente.

Così ascoltati attentamente.

Poco dopo calum iniziò a cantare le prime note di Biside you.

Sentivo le lacrime rigarmi le guance ancora prima di arrivare al ritornello.

Iniziai a canticchiare insieme a Calum senza nemmeno accoggermi, mentre mi massaggiavo il pancione sorridendo tra le lacrime.

Non mi accorsi nemmeno che la canzone era finita e che io ero affogata tra le lacrime.

"Mary, vieni, andiamo è finito" disse Evelyn prendendomi per un braccio riportandomi dietro le quinte.

Rimasi qualche secondo li imbambolata a fissara calum sudato che veniva verso di me, seguito dagli altri.

"lasciami qui" dissi sottovoce

"vieni andiamo dietro" ripetè lei.

"ti ho detto di lasciarmi qui!" sbottai frustrata.

Lo guardai per bene negli occhi.

Strinsi i pugni lungo i fianchi e scaldai per bene le mani.

Gli diedi uno schiaffo in pieno viso, rimase sbalordito, come gli altri membri della band.

"Ora che ho esaudito il mio desiderio di tirarti uno schiaffo posso pure andarmene" dissi

"ah e bel concerto, comunque" conclusi girando i tacchi e andandomene lasciando Calum lì come un povero deficiente.

Cercai di far finita di non sentire la sua voce che mi pregava di restare.

Mi venne in mente quella volta in cui iniziò tutto, ciò sembrava quasi un dejavu.

Lui che mi supplica di restare e io che corro via da lui.

Mia madre mi ha sempre detto che l'unica cosa che mi veniva bene era fuggire dai problemi ed era proprio quello che stavo facendo, stavo correndo lungo un corridoio cercando l'uscita mentre la mia specie di "ragazzo" mi urlava di restare.

Così poco dopo mi ritrovai fuori dall'edificio a piangere seduta a terra vicino alla porta d'uscita del retro.






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