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eccoci qui mentre la mia voglia inrefrenabile di buttarmi da questo palazzo persiste sempre di più nel mio corpo.

Noah è andato a scuola, ormai è alle medie.

Va bene a scuola nulla di meno.

Il mio psicologo dice che dovrei smetterla di provare a mandare via dalla mia vita Calum.

È inutule,
come la mia vita d'altronde.

Mi sentì improvvisamente così malinconica, così decisi di sedermi e smettere di guardare giù.

Il tipico venticello di Manchester mi accarezzava il viso dai morbidi tratti, scompigliandomi i verdi capelli, oramai scoloriti.

Guardavo il cielo con tanto desiderio, volare lassù forse era la cosa giusta da fare.

Il telefono iniziò a squillare.

"Noah è a scuola, chiamami dopo" dissi fredda.

"Voglio parlare con te" disse calum

"ma io no" dissi.

"cosa stai facendo?" chiese lui

"vuoi la veritá?" chiesi.

"preferibilmente si" rispose

"Sono sopra il tetto del palazzo e sto pensando di buttarmi, invece tu?"
dissi tirando su con il naso.

"Non farlo" disse lui

"io non ce la faccio più" dissi sentendo le lacrime agli occhi.

"resta" disse

"Tu non mi vuoi, se fosse il contrario ora saresti qui su questo tetto, mentre tu ti fumi una sigaretta per ricordarti di essere vivo" dissi tutto ad un fiato.

"Non voglio essere li con te a consolarti" disse.

Rimasi in silenzio.

"Non voglio essere un tuo cazzo di amico, io voglio baciarti il collo, come ai vecchi tempi, ricordi?" chiese e subito sentì un peso nel mio petto, me lo immaginavo sorridere dall'altra parte del telefono.

"Smettila" affermai.

"ricordi la prima volta che mi hai parlato e hai sbagliato la pronuncia del mio nome?" chiese

"si" confessai mangiucchiandomi le labbra.

"ma non vuol dire nulla" continuai

"Vuol dire che tu da quel palazzo non ti devi buttare e anche che tra meno di venti minuti sono da te con una pizza."

"A dopo" disse chiudendo la chiamata

"ti amo" sussurai io, prima di rincasare.

volete il sequel bella genteee??

su su scusate gli errori verrá rivesta lo sapete

me n u Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora