15. Acida come il limone

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L'ultima lezione del giorno è sempre la peggiore: il mio livello di stanchezza mentale è così alto che se potessi diventerei un tutt'uno con il muro alle mie spalle e resterei lì fino all'ora di cena. Le palpebre mi si abbassano da sole e posso assicurare che il trucchetto degli occhi disegnati, non funziona a meno che non si utilizzi con Ruff.

Il professor Flitwick scruta la classe dalla cima della sua pila di libri, con un sorrisetto entusia stampato in faccia. L'ho sempre trovato un insegnate innocuo, uno di quelli che svolgono bene il proprio lavoro, organizzano lezioni parzialmente accettabili e che riescono a far mantenere il mio livello di attenzione più o meno costante per quasi tutta l'ora. Incantesimi mi piace, e questo sicuramente è un gran vantaggio. Scoprire nuovi modi per arrecare dolore fisico a qualcuno è qualcosa che nella vita serve sempre, non come Divinazione: fissare il nulla dentro delle palle di vetro non mi aiuterà di certo a diventare un Auror di tutto rispetto. 

Ho sempre trovato Flitwick simpatico, per quanto un professore possa esserlo, disponibile e cordiale. Certo, escludendo chiaramente quella volta al quarto anno quando ha perso la pazienza e si è messo ad urlare perché Roxanne aveva osato criticare la sua bassa statura.

-Bene ragazzi,- batte le mani paffute e i suoi occhietti osservano uno ad uno gli studenti di Tassorosso e Grifondoro ai primi banchi. Non sono sicura che lontana come sono riesca a vedermi e dubito anche che si sia accorto che Dominique, al mio fianco, ha appena fatto esplodere un libro. -mi arreca molto dispiacere informarvi...-

-La mia gonna è in fiamme!- sibilo allarmata, iniziando a colpire la stoffa con le mani. Alice, sbatacchiata alla mia destra con la cravatta attorcigliata in un nodo mal fatto, si limita a lanciarmi un'occhiata, penso per assicurarsi che l'incendio non si propaghi anche sui suoi vestiti, e torna ad ascoltare la lezione come se niente fosse.

-Miseriaccia,- impugno la bacchetta cercando di ricordarmi quale sia l'incantesimo adatto da utilizzare in situazioni come questa, ma l'unica cosa che mi viene in mente è il mio corpo bruciato dalle fiamme -fai qualcosa!-

-È importante valutare il vostro livello di preparazione, perciò...-

-È un banale incantesimo del primo anno,-sbotto fissando con gli occhi spalancati mia cugina, che continua a toccarsi nervosamente i capelli -morirò perché tu sei un'idiota!-

-No, tu sei un'idiota- ribatte scocciata e mi fissa intensamente pensando forse che io abbia qualche formula magica stampata in fronte. Cosa che sono sicura di non avere, già la pelle del mio viso è dello stesso colore dell'erba nel cortile, figuriamoci se avessi scarabocchi su tutta la faccia. Dovrei nascondermi e fuggire per sempre a causa della troppa umiliazione.

-Ho deciso che la prossima settimana affronterete un test di valutazione sia scritto che pratico, sugli incantesimi studiati lo scorso anno- la voce di Flitwick sovrapposta all'Aguamenti lanciato da un'indispettita Alice, mi colpiscono in pieno e presa alla sprovvista smetto di respirare.

***
-Dovremo parlarne con qualcuno, sai. Giusto nel caso non dovessimo farcela. Non voglio che pensino, ritrovando il mio cadavere, che io sia passato all'altro mondo in modo poco virile-

Fred mi guarda con una certa comprensione negli occhi scuri. Ripiega la pagina rubata intitolata: Trasfigurazione umana, tutto quello che c'è da sapere, e me la porge ostentando sicurezza.

-So perfettamente a chi ti riferisci-

-Davvero lo sai?-

-Lo saprò non appena me lo dirai-

Per fortuna Cupido mi odia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora