31. Scope e impiccioni patentati

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L'infermeria non è male come sembra, dovrei farmi spaccare ceramiche in testa più spesso. Sono in pace con il mondo come non lo sono mai stata, il mio cervello riesce ad elaborare frasi di senso compiuto impeccabili, perfette per il discorso futuro, mooolto futuro, che affronterò con Scorpius. Credo di aver sempre sottovalutato il mio cervello, in realtà, ritenendolo nella media, ma invece ho recentemente scoperto che con il silenzio può lavorare ad una velocità supersonica ed è anche in grado di articolare ragionamenti mozzafiato. Sono la degna figlia di mia madre e posso gridarlo a pieni polmoni, o meglio, potrei se avessi già smaltito almeno la metà degli appunti che Alice mi ha lasciato sul comodino, con l'intento di non farmi perdere neanche un misero minuto di lezione. Fatto sta che sono ancora troppo moribonda e fisicamente instabile per studiare, e ciò significa che in contrasto alla mia precedente affermazione c'è che sono la degna figlia di mio padre, e siccome non posso esserlo di entrambi, preferisco di gran lunga assomigliare al caro vecchio Ronald.

«Pss»

Qualcuno ha appena fatto pss, e giuro che non sono stata io. Posso dire altrettanto del ragazzino in catalessi che occupa il letto alla sinistra del mio, troppo preso a russare dopo una lunga tracannata di pozione sonno senza sogni, per fare qualsiasi verso.

«Rose» la presenza misteriosa ha appena pronunciato il mio nome, perciò il momento glorioso del cervello piazzato nella mia scatola cranica è appena finito. Addio frasi di senso compiuto, addio discorsi impeccabili, che un giorno possiate tornare ad illuminare la mia vita.

«Salve» esclamo fissando il vuoto, con la netta impressione di aver appena detto qualcosa di stupido, perché siamo nel ventunesimo secolo e nessuno usa più la parola salve. «Chi parla?»

È risaputo che il Distillato Occhiopallato provochi una potente alterazione linguistica, e che guarda caso è proprio l'intruglio che Madama Chips mi ha fatto ingerire con la forza: "Per il mal di testa, mia cara"

Afferro la boccetta viola sopra gli appunti e la esamino con cura, notando l'etichetta piena zeppa di controindicazioni, sul retro.

Può causare:

-Vomito e/o nausea persistente
-Crisi di pianto
-Costante eccitazione
-Vasodilatazione
-Alterazione del linguaggio
-Iperattività
-Insolita voglia di giocare d'azzardo

Madama Chips vuole rovinare la mia vita sociale, o uccidermi, una delle due.

«Stai bene?» è la testa bionda di Scorpius, sbucata da sotto il mantello dell'invisibilità, a pronunciare quella domanda, con tono pacato. Gli occhi grigi brillano accesi di curiosità nel buio dell'infermeria, spaventandomi, perché il coprifuoco è scattato già da molto e non aspettavo visite.

«Codesta benda calza il mio cranio in modo molesto, tuttavia ritengo sentirmi adeguatamente in salute»

Sbatto le palpebre confusa in contemporanea alle sopracciglia di Scorpius che corrono ad aggrottarsi. «Ehm... capisco» dice con lo stesso tono di uno che in realtà non ha capito niente. Sprofonderei dalla vergogna, se potessi. Ma sorprendente, lui non scappa il più lontano possibile da me e dalla mia idiozia, anzi, si siede mollemente sul materasso, scrutandomi da sotto alcuni ciuffi ribelli di capelli chiari.

Adesso dovrei aprire la bocca, articolare il discorso con il quale mi sono trastullata il cervello per giorni, magari. Solo che ogni volta che provo a rovistare nella mia scatola cranica alla ricerca del tanto stimato discorso, la mia mente acuta e brillante si ritrova a vagare nel vuoto più assoluto.

«Sono qui solo per farti compagnia, non farti strane idee rossa» dice, con un sorriso divertito a curvargli le labbra. Ride della mia benda ridicola, ovvio. Il bianco delle garze spicca così tanto in contrasto ai capelli che non c'è motivo per sperare che lui non l'abbia notata.

Per fortuna Cupido mi odia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora