Apro un occhio, uno occhio solo, con la mente che cerca ancora di recuperare i frammenti di sogno in cui un modello brasiliano ai fornelli cucinava qualcosa dall'aspetto di un tacchino, quindi forse era davvero un tacchino, che se avessi mangiato sopra ai suoi addominali sarebbe stato ancora più buono. Non c'è bisogno che lanci un occhiata al calendario lunare appeso alla parete, perché la consapevolezza di che giorno è oggi, pervade ogni fibra del mio corpo ancora immerso nel tempore delle coperte.
Un grugnito alla mia destra mi informa che anche Dominique è sveglia e posso capire chiaramente dall'espressione sulla sua faccia, il fatto che voglia sbranarmi per aver osato far cigolare le molle del letto con il mio peso.
Suo padre oltre ad un bel quarto di 'poteri' da lupo mannaro, le ha trasmesso la fantastica passione per le bistecche al sangue, che durante le ore normali non mangia, ma ti pare? Cosa c'è di normali in lei? che però preferisce gustare a colazione.
-Oggi è il tuo turno Rox, non fingere di dormire- lo sbadiglio che esce accompagnato al mio sollevarmi dal cuscino con i capelli completamente spettinati, non mi conferisce abbastanza autorità da costringere mia cugina ad alzare le chiappe dal materasso.
Con tutta la forza che può avere una ragazza che si è appena svegliata da un sonno di a stento tre ore, cerco a tastoni la mia bacchetta sul comodino e appello il libro di pozioni, perché lanciarle una scarpa o una maglia non sarebbe abbastanza doloroso. Il suono strozzato e l'urlo soffocato che escono dalle sue labbra, risvegliano il mio lato sadico profondamente orgoglioso di me.
-È giovedì,- Roxanne balza a sedere di scatto massaggiandosi la testa -deve farlo Alice-
Questo mi fa sentire superiore a tutte le mie compagne di stanza, perché evidentemente sono l'unica in grado di far funzionare i neuroni di prima mattina e senza bere il caffè.
-Alice è in Norvegia con suo padre a studiare le piante acquatiche,- il mio tono incredibilmente pacato e intelligente, come se stessi spiegando la funzione di un banale Fungo Salterino ad un ragazzino del primo anno, aumentano a dismisura la mia voglia di mettermi la cravatta, se solo non le avessi dato fuoco, e stringermela come fa sempre Hugo quando è fiero di se. -non tornerà prima di una settimana, ricordi?-
-stupide, dannate, disgustose piante acquatiche- è l'ultima cosa che sento prima che Roxanne si sbatta la porta della camera alle spalle e Dominique sfracelli la lampada di Soraya contro il muro.
-Prendila al sangue, con tanto sangue!-
Dagon Zabini scrive in un modo davvero illeggibile, tutte queste strane "o" che sembrano "g" e queste "g" che sembrano "p" mi rendono difficile leggere la relazione sugli Elmetti Rossi che ha scritto per me. Eppure l'ho pagato ben quindici galeoni. Decido che non ha importanza quello che c'è scritto ma che è fondamentale infilare la pergamena nella borsa per consegnarla alla Mcgranitt e non finire in punizione.
Lancio l'incantesimo che mi ha insegnato zio George ancora prima che partissi per il mio primo anno ad Hogwarts, e incanto le lettere facendogli prendere la forma della mia calligrafia. Firmo con il mio nome e guardo il risultato soddisfatta, sarà una E assicurata anche questa volta.
-Weasley- la mattinata stava procedendo bene, a meraviglia oserei dire, o almeno era così fino a che Soraya non ha aperto la bocca. Preferirei leccare il sughetto rosso nel piatto vuoto che Dom ha lasciato sulla scrivania, piuttosto che guardare lei. L'orgoglio però non mi permette di ignorala come vorrei e così sollevo gli occhi puntandoli sullo lo specchio.
-Feliz- la spazzola tra le mie mani sta assassinando le fibre dei mei capelli, ma non importa, questo o la reclusione a vita ad Azkaban. E sinceramente non ci tengo a finire in una cella circondata da Dissennatori per Soraya.
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Per fortuna Cupido mi odia
FanficStoria vincitrice Wattys2019 Avevo sempre pensato che non sarei mai riuscita a sostenere una conversazione cordiale con Scorpius Odioso Hyperion Malfoy, per nessuna ragione al mondo e le motivazioni erano numerose. Ma dopo tutto, non trovavo nessun...