Capitolo 14

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-Quindi oggi avremo l'onore di viaggiare con il fratello del Re del quale nemmeno sapevamo l'esistenza?- Tsukishima si aggiustò meglio gli occhiali guardando il piccolo dei due Kageyama che iniziava a sentirsi a disagio circondato da ragazzi più alti di lui che lo fissavano come si fissa un condannato a morte poco prima della sua morte.

-su Tsukki, non essere così acido e freddo! Piacere io sono Nishinoya, ma puoi chiamarmi anche Noya-sempai e sono il libero della squadra- Tetsu rimase sorpreso dal ragazzo che gli stava porgendo la mano e si era appena presentato. Era stato il più amichevole di tutti, gli altri avevano continuato a guardarlo indifferenti.

-Tobio giochi a pallavolo?- chiese poi il pattinatore rivolto al fratello che come risposta annuì semplicemente e si incamminò verso l'aereo seguito dal resto della squadra. Tetsu rimase un secondo interdetto, per poi seguire quasi correndo i giocatori.



-sei nella nazionale di pallavolo e non l'hai mai detto?- Tetsu aveva appena finito di sistemare le sue cose nella camera dell'albergo di Mosca che condivideva con il fratello e guardava il ragazzo in cerca di risposte.

-si, non mi sembrava un'informazione importante-

-ma se è fantastico! Sei uno dei titolari della nazionale giapponese e  dici che non è importante? quando giocherete la partita?- Tobio guardò il fratello confuso e poi si buttò sul letto al suo fianco.

-dopodomani alle 20. Vuoi venire a vedere la partita?-

-molto volentieri. Sono felice di avevre la gara domani così mi tolgo un peso- il più piccolo si stese meglio sul letto e poggiò la testa sul cuscino stanco per il viaggio appena trascorso.

-in quale posizione devi arrivare per partecipare al prossimo evento?-

-minimo terzo. Spero di pattinare bene come il giorno del mio compleanno, ma ho paura di non riuscire a dare il meglio di me anche perchè senza Miki a guidarmi ho un po' d'ansia- Tobio guardo il fratello con un accenno di sorriso.

-ci sarò io a fare il tifo, preferisco di gran lunga vedere una noiosa gara di pattinaggio che due squadre che si affrontano che non sono i miei avversari-

-le gare non sono noiose! rimangiati immediatamente quello che hai detto!- Tetsu si era alzato in piedi sul letto con un cuscino in mano pronto a picchiare il fratello.

-calmati, vedi di dormire non voglio che domani crolli sul ghiaccio per il troppo sonno-

-non succederà- Tetsu si ristese sul letto mettendo il cuscino sotto la sua tetsa e chiudendo gli occhi.

-buonanotte Nii-chan-

-buonanotte Tetsu- poi le luci della camera 109 si spensero.



Tetsu si trovava sulla pista di Mosca per il riscaldamento ed era un fascio di nervi. aveva provato solo due salti, i più importanti dei suoi programmi ed era caduto rovinosamente a terra. Era demoralizzato al massimo. Ma la cosa che lo aiutava di meno era il fatto che si era ritrovato nello stesso gruppo di Marco Bianchi e il ragazzo italiano sembrava in ottima forma. Testu si strinse le braccia intorno al corpo sconsolato. Non aveva nessuno che lo auitasse a superare quel momento di terrore e ansia pura. Voleva solo correre in bagno il più in fretta possibile.

-MARCO MANGIALI TUTTI!- un grido si levò dal corridoio per gli atleti dove un ragazz dai lunghi capelli rossi e la divisa della squadra italiana stava con le mani a coppa intorno alla bocca e gridava in direzione dell'altro italiano convinto che nessuno avesse capito le sue parole in italiano, ma Tetsu conosceva abbastanza la lingua per sapere di non voler diventare la cena dell'altro pattinatore.

in quel momento passò li vicino il pattinatore spagnolo, che molto probabilmente aveva capito le parole del rosso, e fece proprio davanti a lui un quadruplo Lop che fece tremare ancora di più Tetsu che da un po' si stava limitando a pattinare in tondo.

-bueno, intenta no caerte durante la carrera- disse di rimando il rosso. Ma quante lingue conosceva quel ragazzo? Tetsu non conosceva lo spagnolo, ma dalla brutta faccia che aveva fatto il pattinatore non era stato un bel complimento. Fu un attimo, ma quando anche Tetsu passò difronte al rosso e all'allenatore della squadra italiana, gli occhi del rosso si puntarono nei suoi e lo scrutarono all'interno, come per capire tutto da lui, come se conoscesse la sua ansia. Tetsu rabbrividì ancora di più. Aveva paura e sperava vivamente di aveva un po' di tempo per prepararsi mentalmente, ma quel giorno nessuno era dalla sua parte.

-Preghiamo i pattinatori di uscire dalla pista, la gara inizierà fra qualche minuto- Tetsu sospirò pesantemente, non era riuscito a fare un buon allenamento. Sperava di arrivare almeno terzo.




ANGOLO AUTRICE

OYA? OYA OYA?

Scusate per aver aggiornato in ritardo, ma sto cercando di farmi perdonare, infatti il capitolo è leggermente più lungo degli altri. Spero che la storia continui a piacervi.

Vi ringrazio infinitamente per le 1,2K visualizzazioni, davvero vi adoro!

Spero di aggiornare presto!

la_pazza_di_fantasy

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