Capitolo 27

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Tetsu guardava sofferente la valigia ai piedi del letto. Si era appena svegliato e doveva fare la valigia perché nel pomeriggio sarebbe partito per Tokyo. Era stanco per la serata trascorsa in discoteca e non aveva per niente voglia di fare i bagagli. Non voleva andarsene dall'Italia e ritornare alla noiosa normalità della sua vita, e soprattutto non voleva ritornare a scuola. L'unica cosa che gli faceva venir voglia di tornare in Giappone era la gara che avrebbe disputato a breve per vedere se era fra i sei finalisti del Grande Prix. Non vedeva l'ora di ritornare in Italia, e pensare che non era ancora partito, e di gareggiare contro Simon, sempre se si fossero classificati entrambi. Guardò nuovamente la valigia con astio e si alzò dal letto iniziando a piegare la roba che aveva sparso nella stanza in quegli ultimi giorni. Quando si metteva era peggio di un uragano. Li però doveva sistemare tutto lui e non quella santa donna di sua madre.

Tetsu rimase sorpreso quando, dopo solo una mezzoretta, era riuscito a sistemare la valigia pronto a partire per il Giappone. Guardò l'orario sull'orologio, erano le 12.30, ma dalla camera affinaco non aveva sentito nessun rumore, possibile che Simon stesse ancora dormendo? Oppure non era proprio rientrato? Dopo che si era messo a ballare con quel tizio l'avevano perso di vista e Tetsu era ritornato a casa con Oikawa e Sara. Fortunatamente Simon gli aveva lasciato la copia delle chiavi per qualunque evenienza. Uscì dalla sua camera per andare a fare colazione, o per meglio dire pranzo, quando la porta di casa si aprì e si trovò difronte un Simon tutto bagnato. In quel momento guardò fuori dalla finestra e vide che stava diluviando.

-scusa se non ti ho avvisato che sarei tornato a quest'ora-disse il rosso togliendosi una giacca che aveva usato per coprirsi dal temporale e che di sicuro era troppo grande per essere la sua.

-tranquillo, appena sono arrivato sono crollato sul letto. Ho anche preparato la valigia per oggi pomeiggio. Stavo per fare colazione ti vuoi unire?-

-Già oggi parti- il tono di Simon era molto triste Tetsu ne fu felice, almeno non era l'unico che si era affezionato. -Vado a cambiarmi e a farmi una doccia e poi ti raggiungo- disse poi scomparendo nella sua stanza. Tetsu annuì al muro e poi andò nella piccola cucina dell'appartamento. Non sapeva cuciare, era negato ai fornelli, anche perchè non ci aveva mai provato veramente, e quindi si limitò a fare del caffè e a prendere i biscotti dalla credenza.

Simon fu di parola, e ricomparve poco dopo con i capelli ancora bagnati con un pantalone nero e una maglietta bianca a maniche lunghe con una piccola scritta sbiadita, ma Tetsu era sicuro iniziasse con Kar.

-non voglio che te ne vada- disse ad un tratto il rosso.

-anch'io, sono stato bene qui, ma devo tornare in Giappone sia perchè se no i miei si insospettiscono, e sia perchè devo andare a scuola, non posso perdere altre lezioni- disse il moro inzuppando un biscotto nel caffè che aveva difronte.




-sicuro di non voler mangiare niente per pranzo? Simon ha detto che hai messo nello stomaco solo dei biscotti con il caffè, non vorrei che in volo ti sentissi male- Erano tutti a quattro all'aeroporto aspettando il volo di Tetsu e Sara stava assillando il ragazzo da quando l'aveva visto.

-Tranquilla Sara, mangio quando arrivo in Giappone adesso non ho fame- rispose il ragazzo sorridendole.

-hai preso tutto? Non ti sei dimenticato niente? Mi raccomando quando sali sul'aereo non dare confidenza agli sconosciuti e stai attento a quello che tocchi..-

-Sara non sei sua madre, e comunque lui ha preso più aerei di te- disse Oikawa ridendo sotto i baffi.

-stai insinuando che non possa dare istruzioni alla gente solo perchè non sono mai stata su un aereo?- la ragazza aveva assunto la solita posa che aveva quando era arrabiata con qualcuno: mani sui finchi e corpo proteso in avanti con aria di sfida.

Ritorno a casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora