Taehyung si svegliò ancora una volta, sentendosi tutto solo al buio. Il cibo che gli aveva lasciato Hoseok, non lo aveva mangiato del tutto. Non era in condizioni di mangiare dopo tutti i pianti e le urla e la sua gola era tutta secca. Aveva bisogno di andare in bagno, ma la catena che lo teneva legato al letto glielo impediva.
Il moro si tolse di dosso la coperta e poggiò delicatamente i piedi a terra, cominciò a camminare, per vedere quanto distante le catene gli permettessero di andare e scoprì che erano abbastanza lunghe. Quando sentì un bisbiglio che sembrava appartenesse Hoseok, le sue orecchie si risvegliarono sentendo nominare il nome di Jeongguk.
Taehyung si avviò verso la porta in punta di piedi, poggiando il suo orecchio contro la struttura di legno.
"Si, Taehyung è sano e salvo."
"Il chip impiantato nel mio cervello? Si, me lo hai detto."
"Verrà a prendermi domani?"
"Ok, tutto è gia pronto."
"Bene. Arrivederci, Namjoon."
Namjoon?,pensò Taehyung. Cosa deve fare con Hoseok?, Ma i suoi pensieri furono interrotti da alcuni passi che si avvicinavano verso la sua stanza, voló in direzione del letto sedendosi sul materasso, provando ad essere più innocente possibile.
La porta si aprì un secondo dopo che Taehyung mise sul suo volto quell'espressione tanto pura, guardò poi i bellissimi lineamenti del viso di Hoseok e inclinò la testa di lato come per chiedere perché fosse lì.
"Hey, bimbo," sorrise debolmente Hoseok, "sveglio di nuovo?"
Taehyung non rispose ma fissò Hoseok con gli occhi spalancati, anticipando le parole che Hoseok stava per dire.
Hoseok guardò il cibo nel vassoio che non era stato nemmeno toccato, "dovresti mangiare e restare sano per Jeongguk."
"Hey, Taehyung," lo chiamò Hoseok accarezzando i soffici capelli del moro, "ricordi la promessa?", attese per una risposta, ma tutto ciò che ottenne fu il silenzio quindi continuò, "quella di non ferire mai Jeongguk?"
Taehyung annuì, ricordava che Hoseok gli disse di non ferirlo mai, ma perché adesso lui stesso lo stava facendo?
"Promettimelo di nuovo," sorrise tristemente porgendogli il mignolo, "non ferirlo mai in qualsiasi situazione tu ti trova, per favore."
"P-perché?", disse con la voce impastata dal sonno e le urla, "te lo prometto, ma tu stesso sei stato quello che ha infranto la promessa e adesso vuoi che te lo prometta di nuovo?"
"Taehyung, per piacere."
Indipendentemente dal suo commento, Taehyung prese il mignolo di Hoseok con il suo.
"Grazie," disse Hoseok, sorridendo a Taehyung ma i suoi occhi avevano tanto dolore, "sei davvero importante per Jeongguk ed anche per me."
"Ma ogni storia, ha sempre bisogno di avere un protagonista ed un'antagonista."
***
Jeongguk prese la sua pistola controllando se quest'ultima fosse carica, si stava già dirigendo da Hoseok con i suoi uomini che seguivano la sua macchina come dei cagnolini. Namjoon era accanto a lui, con un computer in grembo mentre l'altro guidava per raggiungere il puntino rosso sul display.
"Jeon, siamo vicini. Probabilmente saremo lì in circa cinque minuti," disse Namjoon e Jeongguk annuì in conferma.
Non vedeva l'ora di mettere le sue mani su Hoseok e strangolare il suo delicato collo al tal punto di pregarlo di perdonarlo, ma quando mai Jeongguk dava seconde possibilità?
Divertente come in un momento qualcuno può essere il tuo alleato ma un minuto dopo, si rivela un nemico. Non solo, una cosa che Jeongguk non avrebbe mai ammesso è che lui vedeva Hoseok come suo fratello, di sangue o meno, lui credeva in Hoseok. Come si era permesso, ringhiò dentro di sè, come si era permesso di buttate via la sua fiducia in tale modo.
La macchina si fermò e Jeongguk non potè aspettare di scendere dal veicolo. Il resto dei suoi uomini non arrivo neanche un minuto dopo e corsero dal suo capo per proteggerlo. Si guardò intorno, assicurandosi che non ci fossero guardie o qualcosa che potrebbe sembrare sospetto. Guardò poi l'enorme villa e strinse i denti. Con uno schiocco di dita, gli uomini erano già pronti per andare alla carica e sbloccare l'enorme lucchetto che teneva chiuso il cancello.
Una vibrazione provenne dal telefono di Jeongguk, che tirò fuori dalla sua tasca.
H: Felice di rivederlo di nuovo, boss.
E tutto quel che Jeongguk potè vedere prima di irrompere nella villa fù rosso. Un'altra vibrazione ma questa volta, Jeongguk non aveva neanche intenzione di guardare chi fosse.
*
Non ci volle molto a Jeongguk per raggingere la sala principale collocata nel cuore della villa. Era sorprendente che anche dentro, non ci fosse nessuna guardia a proteggere il posto.
Jeongguk diede un calcio alla porta semi aperta ed osservò la stanza. La prima cosa che vide fù il suo bellissimo amato, che sembrava un angelo mandato da Dio ed era così vicino dal toccarlo finché non irruppe Hoseok ad ostacolargli la vista.
"Hoseok," ringhió.
"Hey, boss," lo accolse, con gli occhi pieni di dolore e disperazione.
Tranquilli ci sarà un lieto fine at least
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tattoo ⚣
Fanfiction"Jeongguk, perché ho così tanti tatuaggi sul mio corpo?" "Perché piccolo, tu sei mio e solamente mio." © Pretty-Tae