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Taehyung era di nuovo sulla sua strada verso il salone di tatuaggi, ma stavolta, non fu stato incatenato o fisicamente forzato. Ricordava ancora come ebbe il suo primo tattoo: l'enorme farfalla sul suo petto, di due sole settimane fa. Come fu stato brutalemente forzato ad avere il tatuaggio impresso su di lui. Ed eccoli lì, sulla strada verso il negozio di tattoos per la quarta volta da quando Jeongguk rapì Taehyung ed era troppo esausto per resistere ancora.

"Taehyung," lo chiamò Jeongguk, facendogli girare la testa verso di lui.

"Si?"

"Ho già deciso il tatuaggio per te, ma questo qui potrebbe essere un pochino più doloroso a causa di tutto il colore che Kai deve inniettare."

"Posso sopportare il dolore," disse semplicemente Taehyung, rigirandosi verso il finestrino e continuando a guardare fuori da esso, osservando le strade di Tokyo su cui gli mancava camminare. Jeongguk non gli permise di mettere piede fuori dalla sua villa senza il suo permesso e, onestamente, Taehyung era così fottutamente stufo.

"Ok, se lo dici tu."

E no, Taehyung mentì. Non sopportava il dolore. Quando vide il design, rimase stupito per quanto ogni piccolo carattere fosse bello. Ma come si suol dire, 'la bellezza è dolore.'

Specialmente quando il tattoo era situato sulla sua gabbia toracica, dove la pelle è la più sottile. Poteva sentire ogni singolo ago penetrare nella sua pelle, proprio sulla sua clavicola e, dannazzione, faceva un male cane.

"Merda," imprecó strizzando gli occhi per il dolore, cercando di trattenere le lacrime. Non esisteva che avrebbe pianto di fronte a Jeongguk. Per lui, piangere di fronte al corvino, significava alzare bandiera bianca.

Il tattoo era gigante: una rosa che sbocciava nel centro della sua gabbia toracica e i petali che si spargevano su tutta la sua pelle. C'era una farfalla che si poggiava così graziosamente sulla rosa, il più bel contrasto ma in un certo modo... rovinava la bellezza del tatuaggio.

Jeongguk voleva che Kai completasse il tattoo in una sola sessione, che era letteralemente impossibile per un tatuaggio così grande, ma dato che Jeongguk era Jeongguk, voleva lo stesso che il tattoo fosse finito in una sola seduta. E in tal modo, diede a Taehyung un dolore così intenso come quello di quando si alla luce un bambino.

Stavano passando alla parte del colore, ovvero la fase più dolorosa del processo, e Taehyung stava già per svenire. Kai sembrava essere stanco, stava tatuando da già tre ore ma non si sarebbe fermato fino a che non glielo avrebbe ordinato Jeongguk.

"Taehyung, tutto ok?", chiese Kai preparando la sua macchina e facendo uscire tutto il colore proprio di fronte a lui, "voglio che tu faccia dei respiri profondi, inspira ed espira."

"Adesso sto per iniziare."

Taehyung strinse i denti, strizzando gli occhi mentre gli aghi bucavano la sua pelle, delle goccie d'acqua stavano scendendo giù per le sue guancie come cascate. Quando aprì gli occhi, riuscì a malapena a concentrarsi. L'unica cosa che riuscì a vedere fu la figura sfuocata di Jeongguk, seduto con le sue braccia e le sue gambe incrociate e l'ultima cosa che ricordava, prima di perdere i sensi, furono gli occhi del corvino perforare la sua anima.

Taehyung potè sentire le traccie calde delle dita di qualcuno esaminare i suoi capelli e, grazie a questo, si svegliò lentamente, sbattendo le palprebre. La prima cosa che vide fu Jeongguk. Jeongguk e Jeongguk.

Il corvino si sporse in avanti e premette le sue labbra sull'angolo dell'occhio gonfio di Taehyung, stando attento a non toccare il nuovo tattoo.

"Piccolo," sussurrò e quel nomignolo fece arrossire Taehyung come un pazzo dato che era la prima volta che Jeongguk lo chiamava in quel modo, "sei stato bravo. Così bravo per me." Jeongguk non riusciva a smettere di dare a Taehyung piccoli bacini dappertutto, era così fiero del suo bambino per aver sopportato tutto quel dolore, "davvero un bambino carino carino per me."

Taehyung spalancò gli occhi, respirando intensamente per il sogno che aveva appena avuto. Si coprì gli occhi con il suo avambraccio e singhiozzó, "penso che durante tutto questo tempo, ero già cotto di te. Potevo solo pensare a te e alla tua stupida faccia. Era come se la mia mente fosse corrotta da te."

La sua altra mano scivoló giù sulle sue costole, dove lo stesso esatto tatuaggio era posizionato, "forse è questo che il tattoo rappresenta. Il fiore come me e la farfalla come te. Così improvviso ed imprevedibile, che hai inquinato la mia mente con te e solo te."

Per chi non lo sapesse, ho deciso di fissare i giorni per l'uscita dei capitoli: sabato aggiornerò tattoo mentre domenica gay, ovvero la nuova storia che sto traducendo (:

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