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Jeongguk toccó ogni parte del letto per controllare se Taehyung fosse ancora con lui. Alla fine, capirono che restare nella villa di Jeongguk non era molto sicuro quindi decisero di trascorrere la nottata in un hotel. Ma quando il corvino percepì quel vuoto e il lieve calore dalla parte di letto in cui Taehyung solitamente si coricava, saltó a sedere sul letto e si guardó intorno, alla ricerca del suo amato.

Quando non trovó nessuna traccia del castano, il cuore quasi gli uscì fuori dalla cassa toracica, ma non nello stesso modo in cui lo faceva quando era con lui. Stava per alzarsi dal letto quando un Taehyung assonnato sbucó fuori dal bagno, intento a strofinarsi gli occhi, proprio come il bambino addormentato che era. Ed il cuore di Jeongguk si sciolse a quella vista.

"Vieni qua, piccolo," borbottó Jeongguk aprendo le sue braccia, affinchè Taehyung potesse accoccolarsi a lui.

"Buongiorno, Ggukkie," mugoló Taehyung, ancora frastornato. Si buttó sul materasso ancora abbracciato al ragazzo mentre quest'ultimo circondó col braccio la sua stretta vita, stringendolo di più a sè.

"Giorno, piccolo," rispose Jeongguk, beandosi dei raggi di sole provenienti dalla finestra. Voleva che il tempo si fermasse in quel momento, così perfetto ed incredibile, ma questo era solo un sogno che poteva solamente immaginare.

Jeongguk fece scivolare una sua mano sotto la maglia di Taehyung, facedola risalire per tutta la sua vita. Non poteva fare a meno di toccarlo. Peró aveva una scusa, Taehyung gli era stato lontano per TRE giorni, ovvero un sacco per Jeongguk. Come avrebbe fatto a sopravvivere quando avrebbe portato Taehyung da Yoongi.

"Piccolo, un altro paio di minuti e poi dobbiamo alzarci per andare da Yoongi," affermó Jeongguk, baciando il tattoo dietro l'orecchio dell'altro, una piccola piuma che gli ricordava la sua città Natale.

"Mhhhh," si lamentó il castano, posizionando la sua testa proprio vicino al cuore di Jeongguk, "...ti amo."

Il cuore di quest'ultimo si riempì di orgoglio ma allo stesso tempo si imbarazzò nel sentire quanto veloce stesse battendo, soprattutto quando Taehyung poteva sentirlo forte e chiaro. Il tatuato alzó il viso per guardarlo, inclinó la testa di lato, sapendo già quel che Jeongguk gli stava per dire.

Quest'utlimo ridacchió del suo bambino adorabile e fece correre le sue dita tra le soffici ciocche di capelli di Taehyung, "ti amo anche io." Si sentiva sempre in imbarazzo nel dire cose come queste, probabilmente perché non gli si è mai stato mostrato cosa fosse l'amore fin da quando era piccolo. Ma... dire queste cose a Taehyung gli veniva così naturale e facile.

Sentendo quelle parole, il castano arrossì di una leggera tonalità di rosa che nascondè velocemente mettendo il suo viso contro il petto del corvino. Jeongguk non potè fare a meno di amare quel sentimento così familiare, come sarebbe il loro rapporto se Jeongguk non fosse il capo di una gang e senza questa relazione tossica? Adotterebbero un figlio e lo crescerebbero? Si immaginava sempre queste piccole scenette, che gli facevano scoppiare il cuore di gioia.

Ma purtroppo, la realtà è più severa di tutto ciò.


Yoongi smise di scrivere quando sentì qualcuno bussare alla porta, "avanti," disse. Un ragazzo dai capelli rosa fece il suo ingresso, chinando velocemente il capo a Yoongi prima di dire qualsiasi altra cosa. I capelli rosa non sono molto comuni in un posto come una business company, ma, dato che Yoongi era una persona incredibilmente dolce, diede il permesso al ragazzo di tenere i suoi capelli di zucchero.

"Mr.Min qualcuno di nome Mr.Jeon desidera vederla il più presto possibile."

"Jimin, ti ho detto di chiamarmi Yoongi quando siamo soli, non è vero?"

"S-si-"

"Non avrei mai immaginato che qualcuno come te potesse essere dolce con il prossimo," disse una voce, mentre la persona stessa fece il suo ingresso nella stanza, senza il permesso di Yoongi.

"Questo dovrei dirlo io, Jeon. E quando ti ho dato il permesso di entrare nel mio ufficio?", chiese Yoongi, posizionando il suo mento tra le mani giunte e alzando le sopracciglia al nuovo arrivato.

Jimin spalancò la bocca vedendo le tre persone entrare dentro la stanza, specialmente osservando quella con il kimono e una strana maschera sul volto. Il kimono del ragazzo era allentato quindi poteva benissimo vedere ogni piccolo dettaglio dei tattoos che gli ricoprivano l'intero corpo, lo lasció sotto shock per quanto qualcosa potesse essere bella. Tuttavia, non aveva ancora capito perché quel ragazzo dovesse indossare una maschera, si era bruciato la faccia o qualcosa del genere?

"Taehyungie!", esclamó Yoongi mentre si alzó in piedi, volando dal ragazzo ed abbracciandolo stretto. Il cuore di Jimin si spezzó un pochino a quella visione; anche se aveva lavorato per Yoongi per soli tre mesi, pensava che i due fossero abbastanza intimi per sapere se avessero una fiamma, ma apparentemente non era così.

I due si staccarono dall'abbraccio quando il ragazzo in maschera sfrecció dal ragazzo coi capelli corvini, che si stava già mettendo comodo sul divano. Si sedette sul grembo di 'Mr. Jeon' e si accoccoló al suo petto. Bene, immagino che questo Taehyungie non sia il ragazzo di Yoongi e quella brutta sensazione se ne andó via dal cuore di Jimin.

"Ti dispiacerebbe spiegarmi perché sia tu che Namjoon siete qui oggi?", disse Yoongi sedendosi sul divano insieme a loro.

"Ho bisogno del tuo aiuto," affermó Jeongguk impassibile.

"Il mio aiuto?"

"Tieni Taehyung con te per adesso. Fallo rimanere sano e vivo," disse Jeongguk pettinando i capelli del castano, "e se non sarà così sei un uomo morto, Min."

"Cosa è successo?", un'espressione preoccupata attraversò la faccia di Yoongi, che solitamente non cambiava molto d'espressioni. Taehyung deve essere abbastanza importante per Yoongi, concluse Jimin.

"Solo un fottuto infame nella nostra famiglia."

"Non penso sia una spiegazione adeguata, Jeon."

"Bene..." Namjoon lo interruppe, "qualcuno vuole uccidere Jeongguk e non vuole che Taehyung ci rimetta la pelle. Dato che non hai veramente nulla a che fare con la gang, eccetto essere l'amico d'infanzia di Taehyung e fare business con Jeongguk, pensiamo sia una buona idea per Taehyung stare con te per un pó di tempo."

"Questo è esattamente quel che ho detto ma ok," Jeongguk sghignazzó e Taehyung non riuscì a soffocare una risatina prima che uscisse dalle sue labbra, "hey, non ridere di me!"

"Si, per me va bene. Se Taehyung dovesse  farsi male di nuovo, non mi perdonerei una seconda volta."

"Allora problema risolto!", esclamó Namjoon battendo allegramente le mani come un bambino e non come un uomo di 28 anni.

"Piccolo," sussurró Jeongguk con quel tono nausebondantemente dolce. Alzó la maschera giusto quel tanto che bastava per dargli un bacio sulle labbra, "resta al sicuro per me."

"Lo farò," rispose Taehyung, avvolgendo le sue braccia attorno al collo di Jeongguk. Le lacrime scivolarono dalle guancie del castano e finirono sul completo che il corvino stava indossando, "ma mi mancherai un sacco," uscirono dalle sue labbra dei singhiozzi che Jeongguk trovò abbastanza teneri e carini.

"Anche tu, piccolo. Anche tu," il boss bació il ragazzo di nuovo e ancora ed ancora fin quando non fu tempo per Jeongguk di andare, "ricorda, resta al sicuro per me."

Jeongguk sentì il suo cuore farsi a pezzi quando dovette lasciare Taehyung, che stava singhiozzando e piangendo, pregandolo di portarlo con lui ma non poteva. Non oserebbe mai rischiare la vita di Taehyung solo per proprio piacere. Il Jeon Jeongguk di un anno non avrebbe mai pensato una cosa simile in questo modo.

Non sapeva che, da quel piccolo interesse verso quel ragazzo così carino visto per strada, sarebbe sbocciato un bellissimo ma terrificante amore per lo stesso ragazzo che si trasformó in un delizioso uomo proprio sotto i suoi stessi occhi.

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