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"Quella del tuo cuore, Yoongi." ebbene, lo dissi per davvero.

"C-che...n-non scherzare, non fa ridere!" sembrava quasi che volesse 'picchiarmi'.

"Non scherzo. Più passa il tempo e più sento di non poterti stare lontano...non so cosa tu mi abbia fatto, ma provo un qualcosa di indescrivibile per te, e di questo ne sono certo. E qualsiasi cosa tu abbia...cioè, se hai bisogno di aiuto io...insomma, io sono qui per te...sono o non sono il tuo 'salvatore' ?" domandai ricordando una delle prime cose che mi disse agli inizi. Sperai vivamente che lo pensasse ancora.

"N-Non...ti prego, Jimin..." si girò, mettendosi nuovamente di schiena, contro la superficie della barriera. "Non c'è possibilità per noi due...i nostri sono due mondi ben diversi...ed io, nel tuo mondo non esisto." potevo sentire i suoi piccoli singhiozzi che si facevano sempre più forti, spezzati dalla costernazione.

La situazione affliggeva  molto entrambi, ma per qualche motivo lui sembrava essere sempre più ferito e fragile di me.

Chissà come mai.

"Yoongi...non serve che tu esista nel 'mio mondo'." feci finta di toccargli la spalla, per poi farci un leggero 'pat-pat', bussando chiaramente su quel vetro, ma viaggiando con la  fantasia che in quei momenti serviva sempre. "E sai il perché?"

"Per...ché?" i singhiozzi interrompevano le sue stesse parole, e mentre asciugava mano a mano le lacrime che non si fermavano, mi rivolse il suo lucido sguardo, simile a quello di un cagnolino abbandonato.

"Perché noi abbiamo un mondo tutto nostro in cui esistiamo solo noi, animaletto indifeso." affermai con tanta di quella sicurezza, così da convincere anche lui.

"Ma...non possiamo nemmeno uscire o..." provò a dire. Nel frattempo prese colore in viso, forse a causa non solo delle lacrime, ma anche del nomignolo che gli diedi.

"Fa male. Ma ti ho già detto che non mi importa finché sei tu."

"M-ma io vorrei...darti di più."

"Mi dai già tanto, animaletto...vieni più vicino che ti asciugo le lacrime." sussurrai dolcemente in un sorriso, per poi fingere di asciugare quelle preziose gocce che ancora gli ricadevano sul rosso viso.

"J-Jimin, d-davvero, io..."

"Non aggiungere altro e baciami." e fu così che Yoongi e il suo viso decedettero. Era divertente, appagante...ma soprattutto meraviglioso da vedere.

'Un uomo diretto non muore di certo indiretto.' ridacchiai tra me e me.

"Che aspetti?" domandai poi impazientemente, chiusi gli occhi e misi le labbra all'infuori (da bravo cretino qual ero.), come per dirgli che lo stavo aspettando e non volevo passassero altri secondi di più da quella mia richiesta.

"N-non so se ridere o piangere..." aprii per un attimo gli occhi e lo vidi chiudere i suoi, per poi vederlo accennare un sorriso. "Sei uno scemo." pian piano si avvicinò a quel vetro, e fu proprio in quel momento che io azzerai velocemente le distanze tra noi due.

Riuscivo a sentire le sue labbra, era possibile?

Sembrava che la barriera non ci fosse più stata per un momento, e sentii le mie labbra su quelle di Yoongi che, rimase sorpreso da tutto quel che stava accadendo.

Non che io non lo fossi...ma ero troppo contento per darci peso.

Ero troppo preso da quel dolce e tenero bacio per pensare ad altro.

Ed era come baciare un fiore, un fiore che ancora doveva sbocciare.
Sarebbe sicuramente diventato il fiore più bello di tutti e, il mio preferito.

Copy? - YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora