Copy? - YoonMin

14

YOONGI POV.

"Lo sapevo...sono così vuoto e noioso.
Sapevo che prima o poi avrei stancato anche a te." io, seduto sempre su quel marciapiede, giorno e notte, solo per te.

Io, con quel taglierino sempre nella tasca posteriore dei miei jeans.

[ Non mi piaceva fare la vittima, non mi piaceva sembrare depresso agli occhi degli altri anche quando in realtà lo ero.

Ma cosa potevo farci? Ero un debole.
Ero senza vita, un fantasma. ]

Io, sempre lì, ad aspettarti perché, sapevo che mi avresti salvato, salvato da me stesso.

Io, che non sapevo dire di no al farmi del male, ma che da quando avevo trovato il mio bene, avevo smesso di cercare lo sbaglio più grande che avrei potuto mai fare nella "vita".

Jimin era una cura al male, Jimin era il bene.

Jimin, con il suo parlare con me, con i suoi sguardi, con i suoi gesti.

Il salvatore che avrei sempre voluto per me stesso: Jimin.

Non volevo farlo, lo avrei deluso nuovamente.

"Che importa alla fine, non esisto nemmeno nel suo mondo..." un taglio si fece spazio sulla mia bianca pelle, senza nemmeno pensarci più di tanto.

Bruciava da impazzire.
Ma almeno esprimeva qualcosa.
Almeno esprimeva il dolore che provavo nel sentirmi un essere simile.

Ma nel cuore...infondo...speravo ancora di essere salvato da qualcosa che non fosse quello.

"I fogli di carta provano questo dolore quando li tagliamo? Deve essere allucinante per un foglio provare questo, o anche peggio." risi amaramente, con quella falsità che conteneva una marea di insopportabile dolore.

Due, tre...quattro.
I numeri sono facili da pronunciare.
Uno tira l'altro, no? Proprio come me.

Stava per arrivare il quinto, ma sentii la sua voce in lontananza urlare a squarciagola il mio nome.

"Non voglio sentirlo, anche se mi piace, non voglio..." lacrime, più sofferenti di tutte quelle versate prima.

Cinque.
Questo era veramente dolente: in questo sentii la tua voce che mi chiamava rimbombare, Jimin.

"Y-Yoongi..." Jimin...mi girai, era lì.

Non piangere per questo essere vuoto, noioso, senza vita...inesistente.

Non farlo.
Non farlo.
Non farlo...

So bene che lo hai fatto.

"A-avevi r-ragione...s-sono noioso..." tutto divenne sfocato e probabilmente svenni, ma ti vidi comunque.

Sembrava il paradiso.
Il tuo viso era così luminoso: sorridevi angelicamente.
Menomale...menomale che non piangevi per uno come me.

E sono riuscito a toccarti, sai?
Le tue mani sembravano un dolce che non esisteva per quanto belle e soffici fossero: il dolce perfetto per le mie, che erano salate...un salato inesistente per quanto fastidioso.

Il tuo esatto opposto.

Alla fine...è solo colpa mia se tutta questa tragedia è successa.