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"Ti ricordi quando ti ho detto che i miei compagni mi guardavano male senza un motivo?"

"Sì..." affermò a bassa voce. E come la voce, anche il capo non accennava minimamente ad alzarsi.

"Oggi hanno pure riso di me." mi irritavano così tanto quel tipo di persone, difatti usai un tono di disprezzo per loro. "Ti sembra normale?!" aprii ampiamente le braccia in segno di dissenso.

"No..." negò sempre con un tono non molto alto, alquanto fastidioso in quel preciso istante. Sembrava fosse in un mondo non comune al mio.

"Sai dire altro oltre a 'sì' e 'no'?!" ero così arrabbiato, non riuscivo nemmeno ad essere carino con lui che non aveva fatto nulla di male.

E pensare che era Yoongi...Cosa avrei fatto con qualcuno che non fosse stato lui?

"S-s-" stava per dare un'altra risposta monosillabe, quindi decisi di fermarlo dal pronunciarla.

"Mi hai stancato, oggi torno a casa prima." mi alzai da quel marciapiede e con furore presi il mio pesante zaino. Perché? Perché la rabbia rendeva ciechi quanto l'amore se non di più? "Non so se domani verrò, in questo momento sto realizzando di non essere dell'umore per vederti.
Dici sempre le stesse cose, sei noioso." quella parola...quelle parole, le usai senza pensarci troppo.

"J-Jimin..." mi chiamò quasi facendo fatica e arrossendo parecchio.

Si portò una mano tremolante alle labbra, più tristi del solito.

Gli occhi sembravano rispecchiare le sue mani: impauriti, tremanti, tristi...vuoti.

Sembrava così scosso da tutto quel che stava accadendo.

Se non fosse stato per la furia dell'attimo, gli avrei detto che era veramente adorabile.
Che ci stavo io con lui, che non doveva avere alcun timore.

Ma purtroppo...feci lo stupido.

"Cosa? Ora sai dire pure il mio nome? Oh, facciamo passi avanti!" con quel sarcasmo, lo ferì, ma non me ne potevo rendere conto dato che l'ira aveva preso il possesso di me.

Me ne andai correndo via, correndo via tra la rabbia incompresa persino da me stesso, correndo via da lui che avevo offeso senza che mi avesse fatto niente.

Il giorno dopo non ci andai, mi vergognavo tremendamente di me stesso.

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- IL GIORNO DOPO -

"Ehi, Park!" mi chiamò un mio compagno di classe, lo stesso che mi aveva parlato della sua cotta quel giorno in cui...non dovevo pensarci, 'Stupido Jimin.' mi dissi per poi scuotere subito la testa e rispondere a Taehyung, il mio compagno.

"Dimmi." risposi finalmente al mio amico.

"Cosa ti succede? Ieri non sei andato a parlare da solo, Park?" rise con cattiveria: era veramente il mio amico quello?

"Cosa stai dicendo, Taehyung...?" domandai, confuso da come stava parlando.

"Nulla di che, in questo ultimo mesetto e mezzo ti abbiamo visto spesso andare a parlare da solo, persino piangere, urlare, e bac..." non dirlo, no...NO! Perché parlava in quel modo? Perché stava ridendo di me? Che razza di amico era?! E quelle cose che diceva poi...

"Z-zitto!" scappai prima di pensare o dire altro, veloce: non volevo nemmeno chiedergli altre spiegazioni, sennò lo avrei sicuramente preso a calci in culo.

Dovevo assolutamente incontrare Yoongi anche se ancora mi sentivo uno schifo umano per essermi comportato male con lui giorni prima.

Copy? - YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora