Torino, 3 luglio 2017
Devo studiare come se non ci fosse un domani. In questo periodo sto concludendo poco o niente. Un po' per colpa del trasferimento e un po' per colpa di Federico, che non mi permette di pensare lucidamente.
Le cose tra di noi sono strane, non stiamo insieme e non abbiamo mai affrontato l'argomento. Fra tre giorni partirà per gli Stati Uniti quindi non mi sembra il caso di aggiungere carne al fuoco. Anzi, questa pausa potrebbe servirmi per pensare realmente a quello che è successo, perchè io ancora non me ne sono resa conto, credetemi.
"A che pensi?" la voce di mio padre fa irruzione nei miei pensieri.
"No, a niente..." non devo suonare molto convincente, specialmente a mio padre, che mi conosce meglio delle sue tasche.
"Sì, e io sono Cristiano Ronaldo. Non me la bevo, ragazzina" si siede in fianco a me alla scrivania, dove in teoria, stavo studiando.
"Papi, mi ci vedresti con un calciatore? Sii sincero, non rispondere da tifoso, ma da padre."
Mio padre rimane qualche secondo in silenzio, sta pensando a cosa dire.
"Bambina mia, io non sono nessuno per dirti con chi stare o meno. Ovvio, se ti fidanzassi con un delinquente te lo vieterei perchè sei mia figlia, ma devi stare con qualcuno che ti piace e a cui tu piaci. Che sia un calciatore o un cameriere a me non interessa, deve essere un bravo ragazzo e deve renderti felice. Se no gli spezzo le gambe, il che potrebbe essere un problema sia per il calciatore che per il cameriere." Le sue parole mi fanno riflettere, poi continua. "La vita del calciatore è completamente diversa dalla nostra. Viaggiano, è probabile che stiano in un posto per un anno solo, a volte anche meno, sono costantemente su un aereo per andare a giocare le trasferte e sono sempre sotto ai riflettori. Sempre. Hanno i giornalisti sotto casa, se sono stanchi e fanno una partita sottotono la stampa li demolisce e sono abituati ad avere il meglio dalla vita."
Il meglio dalla vita.
Queste quattro parole, più di tutte le altre, rimbombano nella mia testa. Mio padre ha ragione, la vita da calciatore può essere bellissima: non hanno problemi economici, vivono in case lussuose, guidano macchine che una persona normale non può permettersi neanche dopo aver lavorato una vita intera, il loro lavoro è correre dietro ad un pallone, cosa che la maggior parte della gente fa per hobby e per passione. Però c'è il rovescio della medaglia: non esiste privacy o un posto fisso per tutta la vita.
"Io e Federico ci siamo baciati" confesso, abbassando lo sguardo.
Mio padre rimane immobile, impassibile, non fa trasparire nessuna emozione.
"Non sei contenta, pulce?"
"Certo papi, ovvio che sono contenta. Ho i fuochi d'artificio nella pancia da quando è successo e forse anche da prima, solo che non volevo ammetterlo. Ma lui è Federico Bernardeschi, dai. Potrebbe stare con qualsiasi ragazza al mondo."
"Ne avete parlato?"
"No, non saprei nemmeno cosa dirgli. E poi lui giovedì parte con la squadra, quindi non avrebbe senso." Alzo le spalle, questa conversazione inizia a farmi pensare.
"Dovreste vedervi e parlarne al più presto. Non voglio che tu stia male, pulce. E non me ne frega niente se è un calciatore della Juventus, chi fa del male alla mia bambina lo distruggo, indipendentemente da chi sia."
Vi ho mai detto quanto amo mio padre? Guardatelo lì, con un matrimonio fallimentare alle spalle, ha avuto il coraggio di ricominciare da capo in un'altra città. E' la mia roccia, il mio punto di riferimento, è il mio migliore amico e compagno di avventure. Tante cose cambiano nella vita, molte persone vanno e vengono, ma lui no. Sarà sempre qui, al mio fianco, a sostenermi. Mi criticherà quando farò qualcosa di sbagliato e mi difenderà da tutto e tutti. Come ha sempre fatto.
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Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼💻]
FanficOlivia, studentessa ventiduenne di lingue, si trasferisce a Torino con il padre dopo la separazione dei suoi genitori. Ragazza semplice ed ambiziosa, ricomincia da capo in una nuova città. Riuscirà uno scontro a cambiare la sua vita?