Quarantanove

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Nassau, 11 gennaio 2018

Fare l'amore con l'unico uomo che ti fa battere il cuore solo con uno sguardo è la sensazione più bella del mondo. Non tanto l'atto in sé – che è assolutamente perfetto – ma i momenti che vengono subito dopo l'orgasmo. Momenti come questo: mentre sono sdraiata su un fianco coperta dal leggero lenzuolo di seta bianca, girata verso destra a guardare il ragazzo più bello che io abbia mai conosciuto. 

Federico sta ancora dormendo, probabilmente stremato dopo le svariate ore di attività che ci hanno tenuti impegnati stanotte. Ha un'espressione rilassata e sembra quasi sorridere nel sonno. Mi mordo il labbro inferiore istintivamente notando i suoi lineamenti distendersi e rilassarsi mentre con le dita gli accarezzo lievemente una guancia ricoperta da un leggerissimo strato di barba incolta. Dorme a pancia in giù, le braccia muscolose e completamente tatuate sono strette attorno al cuscino e il lenzuolo gli copre il fondo schiena che, nonostante non riesca a vederlo, rende perfettamente la sua tonicità anche da sotto il tessuto. Le labbra carnose sono socchiuse e, in altre circostanze, non ci avrei pensato due volte a precipitarmi su di esse e baciarle come se non ci fosse un domani. Osservo il suo corpo alzarsi e abbassarsi ai ritmi regolari del suo cuore e non posso fare a meno di pensare a quanto sono fortunata.

Questo ragazzo mi ha insegnato ad amare e per questo gli devo tutta la mia vita.

Mi avvicino lentamente e con il pollice gli sfioro lo zigomo, trattengo quasi il fiato per paura di svegliarlo ma non riesco a stargli lontana nemmeno se condividiamo lo stesso letto. Sfioro le sue labbra con le mie, cercando di non fare troppa pressione, e le schiudo su di esse, intrappolando il suo labbro inferiore nella mia bocca. Un leggero gemito mi fa aprire gli occhi, notando con piacere che i suoi sono socchiusi e mi scrutano.

"Mi dispiace averti svegliato" mormoro sinceramente dispiaciuta, dato che interrompere il suo riposo era l'ultima delle mie intenzioni.

"Pagherei per essere svegliato così ogni mattina" sorride in tutta risposta ancora con la voce impastata dal sonno.

"Stanotte..." mi lecco le labbra, forse cercando di trovare le parole adatte a ciò che voglio dire.

"Cosa? Non ti è piaciuto?" domanda cambiando espressione, quasi come se avesse paura di non avermi accontentato.

"Certo che mi è piaciuto, ovvio che sì. Volevo dirti proprio questo" arrossisco a causa dell'argomento in questione, dato che pensare a me e a Federico nudi e avvinghiati in ogni modo possibile mi mette sempre un po' a disagio. "Mi era mancato tantissimo" ammetto mordicchiandomi il labbro inferiore sotto il suo sguardo malizioso.

"Ah, sì? Cosa ti era mancato? Questo..." mormora con voce rauca contro il mio orecchio allungando una mano a toccare il mio seno, facendomi rabbrividire all'istante. "Oppure questo..." continua a provocarmi scendendo con la mano verso il mio inguine, gesto che mi fa trattenere a stento un gemito. "O magari questo..." continua la sua lenta tortura sfregando il naso contro il mio e sfiorando le mie labbra, senza però baciarmi.

"Dio mio..." ansimo respirando affannosamente a causa del suo tocco esperto su di me, visto che ormai conosce tutti i punti più sensibili del mio corpo per farmi impazzire.

"Non sai quanto era mancato a me" sussurra contro la mia bocca guardandomi negli occhi ed in questo preciso momento penso che non siamo mai stati più in sintonia di così.

"Baciami" dico con un filo di voce bramando ardentemente la sua bocca contro la mia.

"Perché dovrei farlo?" mi incalza continuando a farsi strada tra le mie gambe.

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora