Capitolo 14

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Aprii la portiera e mi trovai davanti al cancello che dava l'accesso al cortile di casa mia.

Casa.

Era da tanto che non tornavo, non mi è mai piaciuto stare qui perché non mi sentivo a mio agio a vivere nel lusso.

Già, la mia famiglia è abbastanza ricca, grazie al lavoro di mia mamma e di Robert, entrambi cardiochirurghi di successo.

Rider mi raggiunse e mi toccò il braccio, non so perché ma mi sentii protetta e al sicuro.

Presi la mia valigia e mi diresse verso l'ingresso principale.

Suonai il campanello e sentii dei passi avvicinarsi alla porta.

Due paia di passi.

Porca puttana.

I gemelli.

Sarò stata bianca come un lenzuolo, o almeno così dedussi dall'espressione preoccupata di Rider.

Sentii delle risate e subito dopo aver spalancato la porta trovai ai miei piedi un serpente di gomma.

Cacciai un urlo pensando fosse vero.

-Bentornata sorellina!-mi salutò Zack ridacchiando.

- Già, bentornata sorellina!- mi stritolò Spencer in un abbraccio, ridendo.

Afferrai il braccio di Rider e lo trascinai in cucina dove trovai mia madre intenta a cucinare le sue famose lasagne al forno.

Nonché il mio cibo preferito.

-Ciao tesoro, come è andato il viaggio?- mi salutò lei.

- Bene, grazie... Mamma lui è Rider. Rider, lei è mia madre.

-Piacere di conoscerti, Rider. - rispose mia madre stringendogli la mano.

-Il piacere è mio signora McAllister.

-Chiamami pire Annalise- gli sorrise smagliante mia madre - Porta Rider a vedere la sua camera, dormirà con te nel letto matrimoniale nella tua stanza.

-Ma...

-Niente ma, vai!

Feci cenno a  Rider di seguirmi su per le scale ed arrivai al quarto piano, dove c'era la mia stanza.

-Ta daaaa... Benvenuto a casa McAllister...

-Grazie piccola.

Lasciai perdere il modo in cui mi aveva chiamata e lo lasciai sistemare le proprie cose.

Stavo andando al bagno quando sbattei contro qualcuno.

-Attenta dove vai.- mi disse burbero Reed fulminandomi con lo sguardo.

-Stai calmo.- gli risposi tagliente.
Quanto lo odio.

-Stai zitta scema.

-Cazzo sei peggio di come ti ricordavo!
Esclamai roteando gli occhi.

Reed si avvicinò a me e mi spinse con forza contro il muro.

Mi sfuggì un gemito di dolore.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
Perché mi odia tanto?

Reed notando il mio sguardo assunse un espressione preoccupata e fece per parlarmi ma io mi allontanai in fretta lungo il corridoio.

-Jade, aspetta mi dis... - iniziò a dire, toccandomi la spalla.

Scansai con forza la sua mano dalla mia spalla e lo guardai dritto negli occhi con un espressione di disprezzo.

-Non mi hai detto di non parlarti più? Per favore continua a fare la cosa che sai fare meglio. Ignorami.- gli dissi arrabbiata.

Lui rimase lì fermo mentre io mi chiusi in bagno soffocando un singhiozzo.

Mi lasciai cadere appoggiando la schiena alla porta, chiusi gli occhi e trattenni le lacrime.

Bentornata a casa, Jade.




Ciaoooo a tuttiii
Spero che vi piaccia la piega che sta prendendo la storia e vi chiedo di commentare e di votare la mia storia se vi è piaciuta🌸❤️🌸

Kara🌼🌼🌼

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