Io, Becky e Rider avevamo appena finito di montare tutti i mobili che avevo acquistato 5 ore prima...
Adesso sono quasi le 21 e abbiamo ordinato da mangiare a domicilio.
Io, da brava italiana che sono, ho optato per una pizza mentre Becky e Rider hanno ordinato del sushi.-Sono sfinita! - dissi lasciandomi cadere sul divano a "u" giallo senape appena montato.
Becky fece lo stesso lasciandosi cadere accanto a me, le sfuggì un gremito e io e Rider scoppiammo a ridere.
Io incrociai il suo sguardo, ma lo distolsi subito, il più in fretta possibile.
-Ehi Rider, quanti anni hai? - gli chiese Becky rompendo il silenzio che si era formato dopo il nostro scambio di sguardi, -Dove vai a scuola? -
-Beh... Io vado nella vostra stessa scuola, credo...C'è un unico college in città, quindi...Comunque ho vent'anni.
Sono al terzo anno.-Allora ci incontreremo sicuramente nei corridoi! - gli rispose felice Becky.
-Già... - commentai poi con un fil di voce.
L'arrivo del cibo interruppe poi il nostro discorso.
Stavo per alzarmi per andare ad aprire quando Becky mi bloccò.
-Tu adesso resti qui a parlare con lui okay? Non fare l'asociale. Solo perché ti piace non significa che lo devi ignorare.- mi sussurrò lei nell'orecchio prima di gridare un arrivo al ragazzo che ci portava il cibo e di correre ad aprirgli la porta.
La fissai con la bocca aperta... mi piaceva Rider?!
Che sciocchezza.
Lo conoscevo da poco e non sapevo ancora cosa pensare di lui, a volte sembrava il ragazzo più dolce del mondo altre invece si comportava da stronzo.
È carino, certo non posso negarlo, però il suo comportamento non mi giustifica, oggi è stato così carino con noi...
-Ti posso fare una domanda?- parlammo all' unisono.
Io arrossii subito mentre lui abbassò lo sguardo.
-Vai tu? - gli chiesi questa volta senza diventare rossa come un peperone.Yee, sto migliorando.
-Vado io.- mi rispose lui.
-Sei figlia unica? - mi domandò.
Ero sorpresa.
Tra tutte le domande che poteva farmi, proprio quella doveva scegliere?
Vabbè, tanto vale rispondere.
-È un po' complicato- iniziai - Mio padre è morto 6 anni fa. Avevo 12 anni.-degluti, poi ripresi a parlare- mia madre fa il cardiochirurgo e due anni fa incontrò Robert ad un seminario a Portland.
Hanno iniziato a parlare, poi una cosa tira l'altra e hanno iniziato ad uscire.
Tre mesi fa si sono sposati e io mi sono ritrovata a vivere con tre fratellastri sotto le stesso tetto.Abbiamo abitato per due mesi in Italia, poi per alcuni problemi di lavoro ci siamo spostati qui.-
-Wow- commentò lui.
-Già. Ci sono i due gemelli, hanno due anni in meno di me.
Si chiamano Zack e Spencer.
Sono identici. Non sai quanto è sono stressanti.
Continuano a farmi scherzi di ogni tipo e a piombare in camera mia senza neanche bussare.O se lo fanno non aspettano risposta, entrano e basta.
Poi c'è Reed.
Ha la tua età, penso.
Lui è ancora più stronzo dei fratelli...
Non so se riesci a capirmi.
Lui ce l'ha con il padre per essersi risposato. --Tranquilla, ti capisco benissimo.
Io ho tre fratelli maschi, rispettivamente di 23, 21 e 16 anni e una sorellina di sette anni.-Davvero?
-Sì. Quando li vado a trovare, è sempre un casino.
Alex e Cameron, sono i fratelli maggiori, tornano poco a casa mentre l'altro mio fratello, Austin abita ancora con i miei genitori.
Alex è il maggiore, poi c'è Cameron, io, Austin e la piccola Cadence.Lei è la principessa di famiglia.
Abitiamo a Portland, quindi è facile fare avanti e indietro ogni weekend, sono solo due ore di macchina, se prendo l'autostrada.
-Anche noi abitiamo a Portland.
Reed va lì al college.Lo vedo poco, e sarò cattiva ma ne sono abbastanza felice.
I gemelli mi bastano.
Il mio patrigno invece, Robert, è simpatico.-Sei felice di essere venuta qui?- mi domandò lui, fissando le miei iridi azzurre.
-Un po' sì.
Poi non devo sopportare Zack e Spence tutto il giorno.Lui rise sorridendomi, poi Becky ci raggiunse e mi lanciò un occhiata allusiva facendo un gesto col capo in direzione di Rider.
Io le sorrisi e arrossii di nuovo.
-Sai, sei carinissima quando arrosisci.- mi disse Rider.
Io lo fissai, seguendo lo con lo sguardo mentre andava a prendere le bibite nel mini frigo in cucina.
Davvero mi aveva appena detto che ero carina?
Arrossii di nuovo, stupidamente.Stentai a crederci.
Cioè, non è che io sia brutta, ma non sono neppure uno schianto.
Ho gli occhi azzurri e i capelli castano chiaro, con riflessi dorati, gli zigomi alti e labbra carnose.
Sono alta circa un metro e settanta, ho le gambe lunghe e un bel sedere, ho le curve al punto giusto...
So di essere carina ma nessuno (soprattutto un ragazzo) mi aveva mai detto di esserlo.
Sorrisi a quel pensiero.
Rider arrivò con le nostre bibite, poi trascorremmo il resto della serata scherzando e guardando film su Netflix.
Ogni tanto vedevo Rider che mi fissava.Una volta gli sorrisi pure.
Poi Rebecca, verso le 23:45 tornò al dormitorio.
Il giorno dopo doveva prendere le sue cose e venire qui, ma prima doveva avvisare la segreteria dicendo che aveva trovato un altro alloggio disponibile.Poi saremmo tornate a fare shopping per comprare le cose per la sua stanza e gli utensili per la cucina.
Dopo che se ne andò abbracciandomi e dando un bacio sulla guancia a Rider, io e lui restammo soli. LMi diede una mano a risistemare l'appartamento, poi mi salutò anche lui e mi disse che sarebbe passato l'indomani mattina per sistemare la cucina.
-Ciao piccola... Buona notte.-mi salutò dandomi un bacio sulla fronte e io sentii un brivido percorrermi lungo tutto il corpo.
Lui se ne andò, questa volta senza sbattere la porta.
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Voglio Ricominciare da Te
Teen FictionNata in Italia e con un passato da dimenticare Jade è pronta per iniziare il college, un traguardo che le sembra impossibile. Con un nuovo nome, una nuova casa e nuove possibilità è pronta per scordarsi totalmente di chi le ha fatto del male ma alc...