Siamo tutti sbigottiti e silenziosi. Zoe, seduta accanto a me, fissa il nonno a braccia conserte e grattandosi la tempia. "Tu non puoi essere stato ferito durante la Guerra. Camminavi bene quando io ero piccola, me lo ricordo."
"Infatti mi ero rimesso completamente: mi sono rotto la gamba quella volta, a Natale... Ma non ti ricordi? Avevi già sei o sette anni."
"Ah, già..." -la sua risata isterica, a poco a poco, si spegne per sprofondare sempre di più nel divano. Sento che l'euforia della scorsa notte mi sta abbandonando per lasciare il posto all'incredulità. Dal quello passiamo alla sensazione di tradimento. Non parlo, non ci riesco. Sento la testa cominciare a pulsare. Ho bisogno di stare da sola. Mi alzo, abbandonando tutti, e vado in cucina, chiudendomi le porte alle spalle. L'emicrania mi spinge ad appoggiarmi al mobiletto più vicino. Non ci posso credere. Che cosa hanno fatto? Ci hanno privato di una parte della famiglia. Mi hanno privato di una cugina con cui avrei potuto fare pratica. Continuo a inspirare ma è come se i polmoni non si riempissero. Mi manca l'aria. Non respiro. Mi lascio cadere sulle ginocchia portandomi, a fatica, una mano al petto. Attorno a me, le luci della casa cominciano a sfarfallare e alcune lampadine esplodono. Provo a fare grandi respiri profondi ma non ci riesco e le luci continuano ad impazzire. Chiudo gli occhi per concentrarmi e porto le dita alle tempie per alleviare il dolore alla testa. Non sento il rumore di passi che entrano nella stanza ma il calore di un paio di mani che circondano le mie.
"Apri gli occhi!" -Zoe, di fronte a me, mi fissa e cerca di instaurare un contatto più profondo. Lascio che porti con sé le mie mani nello spazio vuoto tra di noi. "Respira. Così, dentro e fuori" - in modo enfatico, fa entrare l'aria dalle narici e la fa uscire dalle labbra. Mi incita a mimare i suoi movimenti ed io la seguo. Dentro, fuori. Dentro, fuori. Le lampadine si spengono e riprendono il normale funzionamento. L'emicrania si placa e i miei polmoni riprendono ad assorbire ossigeno.
"Ottimo. Ora alzati bambolina"
*
Candele, vino, cibo e Sally e Moe che sembrano una coppietta di anziani di Sparks in amore. Abbiamo spolverato il tavolo belle per questa cena, a mio avviso, assurda. Nonna e Moe pretendono che ci comportiamo come un'allegra famiglia ritrovata ma non hanno capito niente. Di fronte a me Zoe alterna sguardi di fuoco a risatine sommesse ed isteriche. Seguo il suo esempio ma sto pensando a quello che mi ha detto in cucina poco fa. Ci siamo accordate di far venire i nostri genitori, domani mattina, qui. Sappiamo benissimo che, se hanno aspettato l'evasione della regina Oona per raccontare questa storia, vorranno che manteniamo il segreto per chissà quanto tempo. Nessuno ha preso bene questa situazione di segreti di famiglia. E nessuno riesce a nasconderlo. Sally ha invitato i ragazzi a fermarsi per la notte dicendogli di avere una stanza apporta per loro. Conoscendo questa casa, ho avuto paura a chiedere quale fosse, anche se già immagino. Bleah.
*
Sally ci ha lasciato tutti nella stanza degli ospiti. Al centro della stanza c'è un letto con talmente spazio da poter, tranquillamente, ospitare tutto il gruppo. Zoe ed io ci siamo ritagliate uno spazio in fondo per poter stare un po' da sole e capire cosa dire domani mattina. Le nostre dita si intrecciano e continuo a ridere. Quanto mi sarebbe piaciuto crescere con lei. Mi avrebbe aiutato molto e, forse, io avrei aiutato lei anche se ho i miei dubbi. Zoe è molto più sicura e forte di me e lo si nota subito. In confronto, sono un neonato che ha bisogno di essere guidato in ogni movimento.
"Sei sicura che sia una buona idea?" -mi sembra giusto rendere pubblico quello che i nonni hanno fatto ma ho dubbi sul metodo.
"Tranquilla. Rimaniamo così. Altrimenti non diranno mai niente" -questa volta è lei a creare un nuovo intreccio con le nostre dita. Slego la mia mano dalla sua per passarla sopra ai disegni che ha sulla pelle. Magari un giorno mi insegnerà a fare maledizioni e sigilli. O, forse, mi farò fare un tatuaggio magico da lei. Chi lo sa. Le possibilità sono infinite adesso. Come nel pomeriggio, anche sotto il mio tocco il suo tatuaggio comincia a brillare, ma meno intensamente. È ipnotizzante. Forse è meglio che la smetta e lasci dormire tutti quanti.
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Flowers, sweets and secrets
Любовные романыElizabeth White, 26 anni, è pronta ad affrontare una nuova parentesi della sua vita. Dottoranda di archivistica, romantica, gentile, goffa. Profuma di lavanda e rosa, una passione per la pasticceria e le erbe che conserva fin da bambina. Vive tranq...