16. Sleep on the floor

144 9 0
                                    

Listen to me, girl,

you have castles in your bones,

coronets in your heart,

if he threathens you with battle,

you raise him a whole war,

the last time I checked,

Queens cower before no man.

Nikita Gill – Queens II

Il vapore del thè che fuoriesce dalla tazza tra le mie mani accompagna la mia mattina che è cominciata all'insegna della lentezza. Quando Zoe ha lasciato casa mia non ho nemmeno pensato di sistemare il soggiorno. Il tavolo è il ritratto di una serata fatta di cibo e divertimento magico. Il posacenere è stracolmo di cenere che non sa di tabacco. La presenza di Zoe riecheggia ancora tra le mura di questo piccolo appartamento. Sui cuscini grigi del divano, la mia macchiolina si stiracchia e poi, con un salto, ne discende per strusciarsi contro le caviglie. Come si fa a non sorridere quando fa così? Lo prendo in braccio, abbandonando il sapore di fiori e agrumi sul pianale, e lo coccolo. Mi rattrista lasciarlo tre giorni dalla signora Jenkins ma non ho altra scelta. Non posso portarlo con me in Italia al congresso. Fortunatamente non ha ancora percepito nulla altrimenti avrebbe distrutto il povero divano che è stato la sua cuccia. Non detto nulla a Zoe riguardo a Roger. Non sono ancora pronta per arrivare a quel punto. Non so nemmeno come potrebbe reagire lei. Mentre i pensieri riempiono la mia mente e danzano vorticosamente, entro in camera e guarda, atterrita, l'armadio in cerca di risposte su cosa portarmi via. Lascio che Cagliostro scivoli via dal mio abbraccio per zampettare sulle lenzuola ancora stropicciate. Il meteo del telefono può togliermi ogni dubbio. Sole e vento non troppo forte. Blocco lo schermo e comincio a prendere pantaloni cropped, camicette e un soprabito. Il trolley, magicamente, si riempie in poco tempo. Per ultime le stringate e un paio di decolté per la cena di chiusura. Chiuso anche il lucchetto, mi volto verso Cagliostro che ha osservato la scena e comincia a storcere il musetto.

"Oh avanti, non guardarmi così. Non starò via molto" – mi avvicino a lui e gli accarezzo la schiena- "non noterai nemmeno la mia assenza" -il suo umore migliora mentre lo rassicuro. Non vorrei mai lasciarlo ma, davvero, non posso fare altrimenti. I minuti scorrono ma non importa. Mi piacciono queste mattine. Lente e piene di coccole. Come ieri. Ma Cagliostro non è lui. Cagliostro non è Roger. Davanti a me, sulle lenzuola, si manifesta il risveglio di ieri. Lento, caldo, avvolgente. Il suo corpo che mi avvolge, i suoi baci sulla schiena e il suo profumo che penetra nel cuscino. Mi manchi.

*

Seduta sull'autobus, affianco ad un'adorabile signor anziana che ha ben pensato di definirmi romantica solo per come sono vestita, mi perdo con lo sguardo fuori dal vetro. Oxford, nelle giornate di pioggia, ha un fascino tutto suo. La pioggia inglese è speciale. Ti fa perdere all'interno della tua mente. La vibrazione del telefono arriva in modo provvidenziale per farmi uscire dal tunnel nel quale mi stavo immettendo.

Bambolina

Il tuo unguento è pronto

Poche parole ma efficaci. La svolta in questa seconda nuova vita si sta avvicinando sempre di più.

Ok

Passo dal negozio quando torno

Chiudo la chat e apro Spotify. Cuffiette nelle orecchie, schiaccio play e la musica compie la sua piccola magia, mi trasporta in un mondo tutto mio. Estraneo a chiunque. Non sento più le persone che urlano al telefono, i ragazzini che schiamazzano e il campanellio fastidioso delle porte che si aprono e chiudono ad ogni fermata. Chiusa nella mia bolla fatta di musica folk e indie lascio che il bus mi porti alla stazione dei treni. Estraggo dalla borsa, enorme, la cartelletta con il programma degli interventi e tutto il materiale per poter affrontare al meglio questa tre giorni di interventi.

Flowers, sweets and secretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora