34. Only you can hear me tonight

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"Aspetta, aspetta

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"Aspetta, aspetta...fammi capire, tua nonna ha avuto una relazione a tre e Zoe è tua cugina?" Roger, con la schiena attaccata alla testiera del letto e un cuscino tra le mani, cerca di fare mente locale sull'assurda storia della mia famiglia.

"Già." faccio davvero fatica a trattenere una risata a sentire il riassunto dalle sue labbra ma questo è niente in confronto alla fatica che faccio a tratte"Aspetta, aspetta...fammi capire, tua nonna ha avuto una relazione a tre e Zoe è tua cugina?" Roger, con la schiena attaccata alla testiera del letto e un cuscino tra le mani, cerca di fare mente locale sull'assurda storia della mia famiglia.

"Già." faccio davvero fatica a trattenere una risata a sentire il riassunto dalle sue labbra ma questo è niente in confronto alla fatica che faccio a trattenermi dall'uomo accanto a me completamente nudo.

"Ed io che pensavo che la mia famiglia fosse strana!" scoppia a ridere di una risata bassa, profonda e quasi roca. Dannazione. Ha una risata roca.

Nascondo la testa tra i cuscini mentre lui si diverte a disegnare strane forme sulla mia schiena nuda. È una cosa che fa spesso quando siamo insieme. Nonostante il caldo ho sempre bisogno di coprirmi un pochino con il lenzuolo e questa mattina, il tessuto mi copre fino a metà schiena, per poco perché Roger ne sposta centimetro dopo centimetro per scoprire più pelle possibile.

"Mmh." dalle labbra mi esce un mugolio che incentiva Roger a sostituire le dita con le labbra. Questo, purtroppo, crea un brivido che dalla schiena si concentra tra le cosce. La sua salita, dal coccige fino alle scapole, è una lenta tortura che sono lieta di subire. Con le guance avvampate, mi giro in modo da fronteggiarlo e lui, in risposta, si posiziona meglio tra le mie gambe e cattura le mie labbra in un umido e caldo abbraccio che ricambio con passione. Sentire il suo desiderio in mezzo al mio è come benzina per me, spingo i fianchi di modo che capisca che, Dio, deve fare qualcosa altrimenti impazzirò. Invece di accontentarmi, sogghigna sulla mia clavicola e, con piccoli morsi, arriva tra le mia cosce per saggiare il sapore del mio piacere.

Dio Santo.

Soddisfatto della sua prestazione e dalle mia guance in fiamme torna a fronteggiarmi, accarezzandomi la fronte mentre intrappolo i suoi fianchi tra le mia gambe. Si rigira una ciocca dei miei capelli tra le dita così ho la possibilità di ribaltare la posizione e fronteggiarlo. A cavalcioni su di lui, passo le mani nella sua chioma spettinata, le spalle, l'inizio degli addominali ben definiti. Cattura un seno dentro una mano e con l'altra saggia la consistenza dei glutei. Istintivamente mi sollevo e reclino la testa all'indietro mugolando di piacere. Ne definisce i contorni, tortura con i denti il capezzolo ed io sono così esasperata dalla voglia di altro che mi sollevo per allinearmi e chiudermi su di lui facendo uscire da entrambe le nostre labbra un lamento.

Porca miseria.

Ondeggio su di lui senza ritegno, baciandolo con passione, sentendo le mani premere sui miei fianchi e assecondando i miei movimenti. Faccio fatica a fermarmi tanta è la voglia per quest'uomo. Con una stretta alla base della nuca, mi tira indietro la testa per avventarsi sul mio collo torturandolo di baci languidi, morsi solo per distrarmi e riportandosi sopra di me. Arpiona una gamba per allacciarla ancora meglio intorno al suo fianco e affondando le ultime falcate dentro di me, assaporando le mie pareti e liberandosi con un grugnito.

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