"Che parola sbagliata, amante.
Che parola sbagliata, tradimento.
Rispetto a cosa avrebbe tradito?"
Marco Missiroli – Fedeltà
Farina, zucchero a velo e gusci d'uova ovunque. La cucina assomiglia più a un campo di battaglia che all'antro di una giovane strega con problemi di cuore. Un rumore sordo fa girare di scatto Cagliostro. Probabilmente ho messo troppa forza nel mattarello. Subito dopo la telefonata con Zoe, mi ero diretta in cucina a preparare biscotti. Ho bisogno di sfogarmi. Ho bisogno di distrarmi. Il gatto osserva la scena con un misto di paura e divertimento. Ho liberato il frigo di tutto quello che potrebbe essere utile per sfornare dolci. Non bene nemmeno io cosa sto facendo. Non so bene nemmeno cosa dire quando Zoe arriverà. Probabilmente scoppierò a piangere. Un altro colpo alla frolla e mi salta alla mente un piccolo dettaglio che tanto piccolo non è. Come ho fatto a dimenticarmi dell'altra notte. Come è possibile che sia dovuta ricorrere ad una pozione. Non ha il benché minimo senso. Comincio a fare avanti e indietro nel salotto. Sento che Cagliostro è sempre più preoccupato per me. Con la mente ripercorro tutto quello che è successo ieri sera. Il film, la finestra e lo specchio. I ricordi si ammassano come uno sciame nella mia mente. Mi porto una mano alla gola. Mi manca l'aria. Cagliostro si avvicina e lo so che vorrebbe aiutarmi. Come per la visione di Jessica, davanti a me si manifesta Will che continua a ripetere una parola. Guardati.
"Vattene!" - stupidamente, cerco di scacciarlo come si cacciano le mosche. Purtroppo, muovendo il braccio davanti al viso, una candela, fortunatamente spenta, si scaglia contro il muro. Rompendosi in tanti pezzi. I cuscini si aprono, facendo levitare le piume al loro interno in tutto il soggiorno - "Cavoli!"
abbandono le braccia a terra, lungo il corpo, e una sensazione di umido arriva alle mie dita. Cagliostro cerca di attirare l'attenzione per calmarmi. Riuscendoci, lo prendo in braccio e lo coccolo.
"Mi dispiace. Adesso puliamo eh" - prendo la scopa e raccolgo i cocci della candela. Guardandoli dall'alto, mi fanno sorridere. Osservandoli da un'altra prospettiva, sembrerebbero i pezzi del mio cuore. Un cuore che pensavo si stesse ricomponendo e invece no. Invece ho deciso di mandare tutto all'aria. Un miagolio triste mi giunge alle orecchie. Il gatto si struscia contro le gambe e allora un piccolo sorriso spunta sulla mie labbra. Insieme ai cocci, raccolgo anche le piume e il bicchiere della pozione.
"Chissà come ho fatto a dimenticare" - mi rigiro tra le mani il bicchiere come se potessi trovarne la risposta al suo interno- "A meno che..." - non faccio in tempo a verbalizzare il pensiero che il telefono suona. Il nome di Zoe illumina lo schermo.
"Ehi, sono sotto casa tua. Andiamo da Sybil e tu vieni con me. Ho un saaacco di cose da raccontare" - mi guardo intorno e, solo ora, mi rendo conto della confusione che regna nella mia cucina.
"Non puoi salire e basta?" - provo a convincerla con la vocina dei bambini che chiedono per favoree.
"Muovi il culo. I miei amici sono anche i tuoi amici, bambolina." - mi appoggio, ormai rassegnata al tavolo dando le spalle al disastro.
"Ma è brutto presentarsi a casa di qualcuno senza portare nulla" - un lampo attraversa la mente e, a gran velocità, mentre Zoe parla di qualcosa che non sento, prendo al volo una borsa di tela e metto dentro quello che trovo sul tavolo. Cacao, farina, zucchero, panna spary e una scatoletta di more. Sì, dovrebbe bastare - "Niente. Scendo"
L'ascensore mi sembrava la soluzione migliore per non far aspettare Zoe all'infinito. Peccato che la signora Jenkins abbia cominciato a farmi domande sulla mia vita perché, vedo che vengono a trovarti tanti amici. I suoi occhi furbetti e inquisitori sono quelli che ti mettono con le spalle al muro. Non so come riesco a svincolarmi dalla conversazione asserendo di essere in ritardo. Speriamo non esca, speriamo non esca. Purtroppo la sfortuna ci vede benissimo e l'anziana signora mi segue mentre corricchio verso il portone. Ci blocchiamo entrambe quando vediamo un furgoncino, tipo wolskwagen, hippy e sgangherato. Guardo la signora Jenkins e abbozzo un sorrisino, per poi dileguarmi con tutto l'educazione di cui sono capace. Raggiungo Zoe e lei inserisce la prima per portarmi via di lì.
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Flowers, sweets and secrets
RomanceElizabeth White, 26 anni, è pronta ad affrontare una nuova parentesi della sua vita. Dottoranda di archivistica, romantica, gentile, goffa. Profuma di lavanda e rosa, una passione per la pasticceria e le erbe che conserva fin da bambina. Vive tranq...