Capitolo 2

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Louis's POV

Il ragazzo di quel giorno,capiva il linguaggio dei segni,il che mi faceva pensare che avesse dei parenti sordi o muti.Il signor Johnson si avvicinò a me con il piatto vuoto.

"Louis me ne daresti ancora?"chiese in tono supplichevole,porgendomi il piatto.

Sorrisi prima di annuire,presi il piatto dalle sue mani,prima di riempirlo di minestra.A quei tempi lavoravo in una mensa per poveri,non avendo nient'altro da fare,aiutavo le persone meno fortunate.

***

Appoggiai gli ultimi piatti sul lavandino,dopo aver pulito tutto,uscii dall'edificio.Notai la pioggia,ma non avendo l'ombrello mi sarei sicuramente inzuppato.Cominciai a correre per arrivare a casa il meno bagnato possibile,anche se la cosa fu inevitabile.Decisi di andare un po' in biblioteca,la mia passione per la lettura sorpassava quasi la scuola.Entrai strisciando i piedi sul tappetino,per cercare di asciugare il più possibile le vans fradicie.Misi una mano nel ciuffo,scrollando leggermente i capelli,mi avviai al mio solito tavolino,presi il libro 'cercando Alaska' ovvero il mio libro preferito.Credo di averlo letto una decina di volte ormai.Sorrisi scostando la sedia dalla piccola scrivania,all'angolo della biblioteca,dove ero solito a sedermi.

"Ciao Louis!"mi salutò Gemma,una ragazza che conoscevo.

Le feci un cenno con la mano,in segno di saluto.Lei era al corrente del mio problema,anche se non sapeva usare il linguaggio dei segni.La osservai allontanarsi,riportando poi,la mia attenzione sul libro.Sentivo il forte bisogno di fumarmi una sigaretta,appena finito di leggere,mi alzai velocemente riponendo il libro al suo posto,prima di incamminarmi verso l'uscita.Salutai la bibliotecaria,uscii osservando il cielo schiarito,decidendomi ad andare a casa.Camminai fino al piccolo appartamento,ero arrivato lì la settimana prima da Doncaster,dove avevo lasciato la mia famiglia,i miei amici e la mia infanzia.Da quando mia madre aveva scoperto che sono gay,mi aveva praticamente proibito di vedere le mie sorelle,il guaio,è stato che quando l'ho 'spiegato' a mia madre,anche mia sorella ha dichiarato di essere lesbica.Mia madre subito,mi ha dato la colpa,dicendo che io l'avevo contagiata,decidendo di cacciarmi di casa.Non trovai appartamenti nei dintorni,così decisi,dopo un po' di ricerche,di venire a Holmes Chapel.Lasciai i brutti ricordi,infilando velocemente la chiave nella toppa,aprii la porta chiudendola poi,alle mie spalle appena fui dentro.Cominciai a camminare in giro per la casa,visibilmente annoiato.Non riuscivo a capacitarmi del fatto che quel ragazzo senza nome,potesse essere tanto bello quanto stronzo.Era stato davvero antipatico con me,anche se non gli avevo fatto nulla,mi ritrovai in bagno:guardai l'immagine allo specchio del ragazzo che non riconoscevo.L'anoressia che mi affliggeva faceva paura;il mio viso era magro e leggermente allungato,mentre il mio torace era esile come le gambe e le braccia.le occhiaie sotto i miei occhi erano molto accentuate dal mio viso stanco,sospirai chiudendo gli occhi per non scoppiare a piangere.Ero molto emotivo in quel periodo,non nego che piangevo per poco,infatti.Tirai su con il naso,ricacciando le lacrime dentro agli occhi.

Harry's POV

"Una festa dici?"chiesi a Niall dal telefono.

"Si,questa sera.Fra un'ora ti vengo a prendere"esclamò felice.

"Va bene,capo"ridacchiai passandomi una mano fra i ricci ribelli.

"Perfetto,a fra poco"disse prima di chiudere la chiamata.

Sospirai,aprendo velocemente l'armadio,per cercare qualcosa da mettere.Non ero il classico ragazzo gay che si veste da donna,no,per niente.Cercavo di nascondere la femminilità,perchè in fondo,quando i ragazzi della mia generazione,scoprono che sei omosessuale,ti prendono in giro e ti fanno isolare.Questa cosa la odiavo,come odiavo chi mi stava in torno.Misi i jeans strappati sul ginocchio,accompagnati da una canottiera aderente nera.Misi le converse bianche,infilando una bandana fra i ricci castani.

'Aprimi,sono fuori da casa tua.-N'

Lessi velocemente il messaggio,prima di scendere le scale a chiocciola,ed aprire la porta.

"Hey bro!"mi salutò sorridendo.

"Ciao Niall"sorrisi.

"Adiamo?"chiese girandosi verso la sua machina parcheggiata nel vialetto di casa.

"Certo"annuii velocemente.

Chiusi la porta,seguendolo verso l'auto.

"Dove la fanno?"chiesi.

"Da Zayn"rispose non togliendo gli occhi dal volante.

"Va bene,ci sarà anche Liam?"picchiettai le dita sulle cosce.

"Non lo so...perchè?"chiese confuso.

"Per la roba.Ma non importa"scossi la testa,tornando a guardare fuori dal finestrino.

In poco tempo,fummo davanti alla casa di Zayn,dove quest'ultimo ci accolse.

"Ciao ragazzi!"rise barcollando,cazzo,era già ubriaco.

"Ciao Zayn"lo salutammo in coro.

"Divertitevi e bevete quanto vi pare!"urlò agitando la bottiglia di birra in aria.

"Si,certo..."sussurrò Niall con una smorfia schifata in viso.

Ridacchiai mettendo Zayn da parte,per poi entrare.Mi fiondai al bancone degli alcolici,presi una birra e la scolai velocemente.quel poco tempo che ero stato lì dentro,mi era bastato per ubriacarmi come una pigna,mi piaceva bere,anche se lo facevo presumibilmente alle feste.brillo come pochi,cominciai a camminare urlachinando fra le risate,sbattei la testa contro una porta chiusa.

"Ohw"mi lamentai accarezzandomi la fronte dolente.

Risi allontanandomi,camminai su per le scale,imbalzandomi alla fine.

"Merda,scale del cazzo.Fottetevi"farfugliai tentando invano di alzarmi.

Sbuffai scoppiando in una risata isterica,mentre rotolavo giù dalle scale,dopo essere inciampato.

"Harry!"qualcuno urlò.

"Sì?"chiesi alzandomi.

"Merda Harry,sei ubriaco marcio!"urlò.

"Ma chi sei?"chiesi barcollando.

"Sono Niall,pezzo d'idiota.Muoviti,andiamo a casa"sputò strattonandomi il braccio.

C'incamminammo verso l'uscita,fra le mie urla e le sue risate.mi buttò letteralmente,in macchina,prima di urlarmi un 'stai fermo' mentre rideva.mise in moto,sfrecciando lungo le strade deserte.

"Harry lo sai che sei un idiota vero?"chiese.

"Ovvio"esclamai provocando le sue,e le mie risate.

Frenò bruscamente,facendomi sbattere la testa contro il cruscotto.

"Merda!"sbottai.

"Cristo Harry!perchè non ti sei legato?!"urlò esasperato.

"E io che cazzo ne so!"urlai.

"Va bene,ok sei ubriaco,è vero.Ok ti porto in casa"sospirò scendendo dall'auto.

Aprì il mio sportello,prendendomi alla sprovvista,e di conseguenza,facendomi cadere a terra.Lo sentii ridere silenziosamente,mentre cominciai ad alzarmi.

"Ahia cazzo!"dissi camminando.

"Zitto e cammina"disse velocemente.

Prese le chiavi dai miei pantaloni,le infilò nella toppa,prima di aprire la porta e trascinarmi letteralmente dentro.

"Ora dormi e non ti alzare dal letto"sussurrò mettendo il mio braccio sopra le sue spalle.

"Non mi va"farfugliai quando cominciammo a salire le scale.

"Zitto e dormi!"urlò esasperato.

Ok,ok.Calmati"sbuffai.

Mi aiutò a svestirmi,prima di buttarmi sul letto,e coprirmi.

"Ci vediamo domani,Harry"disse.

"Si,a domani"dissi chiudendo gli occhi.

Silence (Larry)[punk Harry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora