Capitolo 3

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Louis's POV

Stupidi vicini di merda,che urlano alle tre di notte.Non chiusi occhi quella notte,perchè qualche gentile signore ubriaco,urlava in continuazione,anche le risate erano frequenti.La mattina arrivò lentamente,come immaginavo,appena mi alzai,la prima cosa che feci fu guardarmi allo specchio.Le occhiaie che avevo,erano ancora più accentuate,per colpa della notte insonne,il viso come al solito stanco,ed i capelli arruffati.Sospirai scuotendo la testa,uscii dal bagno per poi andare in cucina,presi la bottiglia di succo,versandone un po' nel bicchiere.Bevvi velocemente,notando l'orario,salii velocemente le scale,entrando poi,in camera.Misi dei jeans attillati con il risvolto alla caviglia,ed un maglione blu,accompagnati dalle solite vans nere.Lavai i denti e sciacquai la faccia,prima di prendere la cartella ed uscire di casa.La finestra del vicino era spalancata,dall'interno provenivano strane imprecazioni,che mi fecero ridere.Camminai a testa bassa verso la scuola,non avendo amici con cui andarci.Odiavo essere muto,nessuno mi si avvicinava,non avevo amici solo perché non parlavo.Mi davano dello sfigato solo perchè non potevo esprimermi a parole,allontanando tutta la scuola da me.Sorpassai l'enorme cancello scolastico,prima di posizionarmi seduto sul muretti vicino all'entrata.Scrutai la gente nei dintorni,notando il ragazzo del ristorante massaggiar si le tempie,stava parlando con il cameriere simpatico,che però vederlo a scuola era diverso;aveva un'infinità di tatuaggi e il viso pieno di piercing,come l'altro ragazzo di cui non sapevo il nome.Odiavo quanto potesse essere bello,ma allo stesso tempo stupido,antipatico ed arrogante.Aveva la posa da strafottente,appoggiato al muro,mentre fumava e parlava con il ragazzo biondo.I miei pensieri furono interrotti dalla campanella,che trillò rumorosamente,segnando l'inizio delle lezioni

'Campanella del cazzo'penso fra me scuotendo leggermente la testa,è come uno stupido tic,mia madre diceva che lo facevo spesso...tornando a noi...Camminai lungo il corridoio,prima di entrare nella mia classe e sedermi da solo nell'ultimo banco.

***

Uscii velocemente dall'aula,dirigendomi alla mensa.

"Ciao Louis!che fai non parli?"mi urlò un ragazzo,facendo ridere i suoi amici.

"Non parla,problemi?"una voce terribilmente familiare urlò di rimando.

Mi girai,notando il ragazzo del bar(di cui ancora non sapevo il nome)rigido davanti al ragazzo che mi aveva preso in giro,mi congelai sul posto,spalancando gli occhi come un piccolo gufo.Quasi mi cadde il vassoio quando il ragazzo aprì la bocca per parlare,da quella mossa mi aspettavo solo il peggio per lui

"No,solo che...Fa ridere"concluse facendo spallucce.

"Che cazzo ci trovi da ridere?"ringhiò il ragazzo.

"Che c'è Styles,ora lo difendi?"ghignò ridendo a bassa voce.

"No.E se anche fosse?ridi ancora e ti spacco quella faccia da cazzo che ti ritrovi,stronzetto"sputò 'Styles' allontanandosi.

Tutti gli occhi caddero su di me,quando feci cadere a terra il vassoio,anche Styles si girò a guardarmi,ghignando.Feci retrofront,uscendo dalla mensa,per poi correre in bagno,chiudendomi dentro uno di essi.Chiusi gli occhi sospirando,il mio respiro tremava come le mie mani,mi sedetti sulla tazza chiusa del gabinetto,portando le gambe al petto,per poi appoggiarci la testa sopra.Gli insulti mi facevano ancora male,non riuscivo a sopportare il fatto che mi prendessero in giro per il mio problema,non osai nemmeno immaginare se avessi rivelato che ero gay,cosa avrebbero pensato di me.Non mi accorsi nemmeno che avevo cominciato a singhiozzare silenziosamente,sentii bussare alla porta,mi tappai la bocca per soffocare i singhiozzi

"Louis apri"era Styles.

Bussò di nuovo

"Cazzo Louis!Apri!"tuonò tirando un pugno alla porta.

"Cazzo so che sei fottutamente qui dentro!O apri,o spacco la porta"i suoi urli rimbombarono nei bagno maschili.

"Benissimo"sussurrò.

Dei passi seguirono le sue parole,poi una leggera corsa e bam!La porta di spalancò.Il ragazzo mi guardava preoccupato,i suoi ricci erano scompigliati quanto adorabili,i suoi occhi erano di un verde acceso strabiliante

"Perchè piangi?"sussurrò accucciandosi,in modo da essere alla mia altezza.

"Tutti mi odiano,mi prendono in giro perchè sono muto,ho una vita di merda.Anche tu probabilmente mi odi,e non sai nemmeno come mi chiamo!"mimai singhiozzando.

"I-io non ti odio,solo...Sei strano,lo ammetto.Ma non si giudica un libro dalla copertina,no?"chiese sorridendo,dio,che sorriso!

Sorrisi annuendo,asciugandomi le guance umide dalle lacrime.Mi guardò negli occhi,prima di serrare i suoi,si alzò velocemente

"Ci si vede...?"chiese alzando un sopracciglio.

"Louis.Tu sei?"mimai.

"Harry,Harry Styles"disse sorridendo,per poi sparire dal mio campo visivo.

Ok,ora avevo la certezza che quello non fosse un uomo,ma bensì un Dio greco.Ma la mia idea sulla mia vita non cambiava,ce non era cambiata dall'anno prima,quando tenta il suicidio.Avevo ancora intenzione di farlo,ma chissà quando.Scacciai i brutti pensieri,decidendo di firmare un falso permesso,e di uscire dalla scuola.Così feci,dopo aver giustificato,uscii,incamminandomi alla libreria,come al solito.Annusai il meraviglioso profumo di libri,era semplicemente paradisiaco.Lessi 'Colpa delle stelle',e dopo essermi calmato un po',uscii.Presi il cellulare,notando che la campanella era suonata da poco.Camminai felicemente,finchè non vidi Harry davanti a me,accompagnato dal cameriere del ristorante.Ridevano fumando una sigaretta,mentre parlavano di qualcosa.Rallentai il passo,per non farmi vedere,ma inciampai nei miei piedi cadendo a terra.Si girarono verso di me,guardandomi,per poi guardarsi fra di loro e riportaste lo sguardo su di me,sorridendo beffardi

"Che fai,mi segui?"ghignò Harry.

"No,sto andando a casa"mimai alzandomi.

"Che ha detto?"sussurrò il cameriere,per non farsi sentire,ma fallendo miseramente.

"Che sta andando a casa"Harry parlò a voce alta,facendo annuire il biondo tinto.

"Fai la strada con noi?"chiese Harry.

annuii velocemente,avvicinandomi piano a loro.Ricominciarono a parlare,tirandomi in ballo

"Sei vergine Louis?"mi chiese il ragazzo,che avevo scoperto chiamarsi Niall.

"Perchè mi fate questa domanda?"mimai ed Harry lo spiegò a Niall,scoppiando a ridere in sieme a lui.

"Per sverginarti in caso fossi vergine,ovviamente"scrollò le spalle Harry,come se fosse la cosa più normale del mondo.

Sbiancai,spalancando gli occhi.

"Non sono vergine"mi affrettai a minare(mentendo),guadagnandomi le loro risate.

"Tu menti,Louis"il mio nome uscito da quella bocca usciva maledettamente sporco,nom lo sopportavo,ma allo stesso tempo mi piaceva detto da lui

"Ok,sono vergine.Voi?"mimai.

"Ovvio che no!"risposero ridendo.

Silence (Larry)[punk Harry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora