nove.

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Le vacanze per Jimin erano, purtroppo, giunte fin troppo frettolosamente alla fine, le giornate sarebbero di nuovo state piene di frenesia, ansia e preoccupazione verso la bambina. Parlando di questa, nell'ultimo periodo in cui riuscì finalmente a passare del tempo con il padre diventò più calma e meno irascibile. Jimin lo notò subito, per questo ogni volta che si dirigeva verso il lavoro, percepiva un tuffo al cuore in grado di mozzargli il respiro a metà gola. Avrebbe tanto voluto rimanere con lei costantemente, solo per vederla crescere in modo sereno e senza l'assenza di una figura genitoriale sempre occupata nei propri affari. Eppure, se avesse rinunciato al lavoro, non sarebbero riusciti a vivere dignitosamente, ed era l'unica cosa che davvero preferiva evitare.

Jimin sospirò sdraiandosi sul pavimento, mentre osservava sua figlia giocare con la moltitudine di peluche raggruppati attorno a lei. Un sorriso gli sfuggì dalle labbra, pensando che fosse davvero bellissima. Chi l'aveva abbandonata aveva perso un diamante prezioso, Kyung Soo era preziosa, così tanto che nessun valore poteva esserle paragonato. Ormai era fregato, senza quel piccolo mostriciattolo non sarebbe più riuscito a vivere. Il solo pensieri che potesse succedere qualcosa, gli faceva venire la nausea.

"Papà, anche io voglio i capelli arancioni come i tuoi. Perché i miei hanno questo colore brutto?" disse improvvisamente, arricciando le labbra in un broncio, dando un'occhiata al padre. Ci pensò a lungo prima di parlare, ma guardando meglio la stoffa gialla di Chimmy si chiese perché anche lei non potesse avere dei capelli più sgargianti.

Jimin fu preso alla sprovvista, perché per un attimo non seppe cosa dire, rimanendo nel più totale silenzio. "U-uhm, vedi.. questa è una tinta, e i bambini non possono metterla sulla loro cute perché fa davvero male. Capito?" sperò non si focalizzasse su quel 'bambini', ma perse le speranze quando il secondo dopo fece esattamente quello.

"Ma io non sono una bambina, papà!" sbottò, stringendosi al petto il povero Chimmy. Il maggiore la guardò, trovandola adorabile anche da arrabbiata, e dopo un minuto abbondante di sguardi amorevoli, la afferrò dal braccio avvicinandola vicino a sé fino ad avvolgerla completamente al petto e lasciarle una raffica di baci sulle guance morbide. Ovviamente la bambina si lagnò infastidita, scalciando i suoi piedini.

"L-lasciami!"

"No, sei troppo dolce. Vorrei mangiarti, uff." rispose, dandole un ultimo bacio sul naso. Kyung Soo si ritirò inorridita, "Non voglio essere mangiata! Portami da Yoonie oppa, ti prego." supplicò spaventata, apprestandosi ad allontanarsi di almeno due metri, causando la risata divertita di Jimin.

"Sei così adorabile.."  scosse la testa, mettendosi seduto a gambe incrociate, "Yoongi dovrebbe essere qui a momenti, quindi non ti preoccupare. E poi non ti mangerò!" fece una pausa, guardandola, "Forse.." sussurrò diabolicamente, terrorizzando maggiormente la piccola.

In quell'esatto momento, il campanello di casa suonò, e Jimin non ebbe neanche il tempo di muovere un muscolo che la figlia si era già precipitata al piano inferiore, rifiutandosi di stare un solo minuto in più con suo padre, mentre con i piedi scalzi e il vestitino svolazzante, si dirigeva verso la porta, aprendola furiosamente con un colpo solo data la sua statura bassa.

Davanti a sé comparve l'immagine angelica di Yoongi, e non pensandoci due volte, si buttò a capofitto sulle sue gambe avvolgendole in una specie di abbraccio. "Yoonie oppa! Papà mi vuole mangiare, ho paura, non voglio essere mangiata!" bofonchiò, disperata, il ché scaturì in Yoongi l'ennesima risata, mentre piegandosi, la prendeva in braccio.

"Ciao anche a te, dolcezza. Stai diventando sempre più bella, lo sai?" mormorò, scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio attento a sorreggerla con la mano libera, trovandola davvero più carina del solito. Ogni volta che gli capitava di vederla, il suo cuore diventava della stessa consistenza del burro sciolto; In teoria, Kyung Soo aveva preso le sembianze di un peluche, tanto tenera fosse.

Non sapendo come reagire, semplicemente arrossì imbarazzata nascondendo il volto infiammato nell'incavo del suo collo, borbottando parole incomprensibili. Yoongi si aprì in un sorriso, coccolandola tra le sue braccia.

Jimin li raggiunse il secondo dopo, incrociando le braccia al petto offeso; sua figlia davvero preferiva quel ragazzo a lui? La cosa lo feriva nel profondo, seppure si sentisse immaturo nel pensare a cose del genere, ma la amava e provare gelosia era nella norma. Non poteva farci nulla. Il babysitter lo notò, regalandogli un altro dei suoi sorrisi gommosi con ancora in braccio Kyung soo, e come da copione, per poco non rischiò di andare in iperventilazione.

"Hey Yoongi, entra pure." lo invitò facendosi da parte, ignorando il rossore propagatosi su ambedue le guance. Richiuse la porta dietro di sé non appena il verde appoggiò le scarpe all'entrata, seguendoli poi nel salotto.

"Kyung Soo mi ha riferito che vuoi mangiarla, non ti sembra un po' crudele?" domandò con una punta di divertimento, sentendo la bambina annuire in approvazione di rimando. Jimin si sedette nel divano opposto, boccheggiando, "Ti ho detto veramente queste parole, Kyung Soo?"

"Sì! Non si dicono le bugie, papà!" la sua testa scattò all'attenti dopo le parole del padre, contrariata dal suo comportamento.

"Appunto, per questo te l'ho chiesto." fece lui, neutro, come se non avesse effettivamente detto nulla che potesse farla reagire in quel modo.

Sotto lo sguardo divertito del maggiore, Kyung Soo gli prese il volto tra le minuscole mani, cercando di essere il più convincente possibile:

"Non è vero, Yoonie, sta dicendo bugie, non credergli! Prima mi ha detto che mi avrebbe mangiato, davvero!" urlò, scuotendogli la testa ritmicamente, mentre Jimin scoppiava a ridere a quella scena comica. Yoongi era altrettanto rallegrato, nonostante la confusione iniziale, e scostando delicatamente le dita di Kyung Soo, anuii. "Ti credo, tranquilla, si vede che sta mentendo. Lui è cattivo, non vedi? Le bugie non si dicono e tu sei stata brava."

Finalmente la bambina rilassò i muscoli facciali dapprima contratti dal nervosismo, facendo una linguaccia al padre, non più contento dopo le parole di Yoongi. Imbronciato, voltò la testa dalla parte opposta.

"Se lo dite voi." mormorò.

Yoongi rise, ascoltando le parole della piccola che poco dopo si era lamentata di avere fame, e alzandosi, scompigliò dolcemente i capelli dell'arancione, "Stiamo scherzando, non prendertela." disse, per poi avviarsi verso la cucina, lasciandosi addietro un Jimin senza fiato.

"Ho bisogno di aria.." soffiò silenziosamente, mentre delle chiazze rosse macchiavano il suo volto pulito, volendo un ulteriore contatto con quel angelo dalle fattezze paradisiache.

💕😔

sì ma se reagisci così per delle semplici parole non riferite a te, o per dei tocchi leggeri.. 😔

❝ Cwtch ❞  ━ YOONMIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora