venтυno.

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"Allora, che ne dici?"

Il ragazzo meditò sulla proposta, consultando se fosse una buona idea o meno. Certo, forse sarebbe stato più opportuno negare, ma non aveva intenzione di passare per l'asociale di turno, e non voleva neppure abbandonare la sua piccola da Seokjin, che oltretutto si sarebbe dovuto sorbire i suoi capricci per l'ennesima volta.

Sospirando, distolse lo sguardo dalla visuale appannata che gli offriva la porta-finestra. Il cielo grigiasto ricoperto da docile nuvoline bianche seguite da un leggero piovigginare, gli rinsanavano l'anima. Tanti erano i fattori favorevoli nei confronti di quella limpida stagione, tra cui: il freddo, la neve, l'aria pungente, i piumoni, la cioccolata calda e le felpe oversize. Impazziva per qualcosa definito natale. Si sentiva a proprio agio tra le pareti della casa e un caloroso camino a sigillarli dal gelo di metà dicembre. Era tutto ciò che lo rendeva felice. Sua figlia compresa nella sfera, ovviamente.

"Ascolta, so che ne stai approfittando per via delle vacanze pre-natalizie, ma ho Kyung Soo a cui badare. Non posso lasciarla da sola." mormorò dispiaciuto, lanciando una veloce occhiata alla mora che si stava divertendo a scarabocchiare qualcosa sul block notes, piacevolmente assopita nelle canzoni natalizie di Ariana Grande e Justin Bieber. È così bella, pensò. Un altro sospiro carico d'affetto scivolò dalle sue labbra, prima di tornare alla conversazione, mentre ascoltava la voce profonda del corvino raggiungere le sue orecchie.

Jungkook lo pregò, producendo dei lamenti a dir poco imbarazzanti. Jimin si chiese se avesse davvero vent'anni, perché in certe occasioni non li dimostrava affatto. "Solo per questa volta? E dai, Jiminie, divertiti! Sei ancora nella fase adolescenziale, eppure ti comporti da.. genitore? Genitore, sì. Ugh, beh hai capito, no?" domandò retorico, una punta di confusione nel tono. L'arancione ridacchiò divertito, lasciando ricadere la tenda al suo posto. "Se l'hai capito tu, allora credo di poterlo fare anche io." fece una pausa, "Vedrò come fare. Ma! Solo per questa volta."

Il ragazzo dall'altra linea esultò come un bambino, annuendo, nonostante il minore non lo potesse vedere. "Va bene! Passo a prenderti alle sette. Vedi di sbarazzarti di quei maglioni orrendi e mettiti qualcosa di provocante, sexy, brillante.. che ne so. Qualsiasi cosa. Semplicemente non presentarti con quell'outfit abituale, ok? Allora a dopo, Chim." e riattaccò, non prima di avergli riferito un'ultima volta l'orario d'uscita.

L'arancio rimase in silenzio per un paio di minuti, valutando sul da farsi. E ora che ne sarebbe stato di Kyung Soo? Era principalmente quello il problema della situazione generale. Adesso vi chiederete: ha un babysitter, lasciala a lui, no? Beh, Yoongi si era preso il giorno libero, e il padre si era subito adeguato, avendo la possibilità di starsene a casa. Mossa decisamente imprudente; ora aveva davvero bisogno del suo aiuto.

Lasciandosi scappare un sospiro, prese tra le braccia Kyung Soo pronto a subirsi le sue grida di disperazione per ciò che le avrebbe dovuto comunicare da lì a poco. Si mangiucchiò il labbro, esitando quando sua figlia gli afferrò le guance tra le sue minuscole manine, infondendogli un tiepido calore all'altezza del petto. Ma, se non glielo avesse detto, Soo l'avrebbe odiato per il resto dei suoi giorni.

"Stasera ti lascerò da Jin hyung."

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Portare Kyung Soo da Seokjin fu la cosa più ardua del pianeta. Non riuscì a capacitarsi dell'autorità che imponeva sua figlia, quando le ebbe detto quella spiacevole notizia, questa iniziò a dare di matto, stupendo Jimin, che non si aspettò minimamente una reazione del genere. Alla fine le mise una semplice tutina intera e per farla tacere, la dissuase con un piccolo biscotto al cioccolato e il suo abituale succo al mango, la quale accettò con titubanza, seppur tra una singhiozzo e l'altro.

In quel momento, si stava ancora preparando, quando il campanello di casa trillò. Aveva già provveduto ad accompagnare Kyung Soo da Jin così da risparmiarsi eventuali ritardi, quindi ebbe tutto il tempo per organizzare il tempo a sua disposizione.

Il campanello suonò una seconda volta, e Jimin si affrettò ad allacciarsi le scarpe, sbuffando non appena il terzo trillo si espanse per l'intera dimora. Jungkook era sempre così dannatamente ossessivo quando si trattava di puntualità.. odiava questa sua sfaccettatura. Eppure, non poteva farci nulla. Finì di legare l'ultimo laccio, balzando in piedi per aprire al suo amico.

"Ti ho sentito! Idiota impazien-" il ragazzo dai capelli sgargianti spalancò gli occhi quando avvertì una bocca morbida posarsi sulla sua. Jungkook sogghignò, premendole ulteriormente fino a far mancare il fiato a Jimin, il quale rimase paralizzato sul posto. Poi si staccò, leccandosi le labbra sotto lo sguardo accigliato dell'altro, che non riuscì a non pensare quanto il corvino fosse pazzo per fare una cosa simile. Con le guance paffute imporporate di un rosa tenue e gli occhi liquidi, Jimin iniziò a spingerlo, sfogando la sua frustrazione.

"Smettila di farlo! Smettila! Chi ti da il permesso di baciarmi, huh? Stupido ragazzino troppo cresciuto!" continuò a blaterare così per circa cinque minuti, senza rendersi conto di star disturbando tutto il vicinato. Nel frattempo, Jungkook si limitava a ridere sfacciatamente, imbarazzando di più il minore. Era inutile precisare quanto i suoi innocui pugnetti non gli stessero causando per niente problemi.

L'ennesimo colpo fu pronto a scagliarsi sul suo petto, ma il corvino lo precedette, e con un gesto secco gli circondò il polso, attirandolo verso di sé con un sorrisetto divertito. "Non pensi che con tutti questi colpi mi possa provocare un grande livido?" lo derise, scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte, mentre Jimin gli assestava un altro schiaffo sul braccio, infastidito. "Smettila di prendermi in giro, donnaiolo che non sei altro." lo riprese, alzando gli occhi al cielo dinanzi alla sua occhiata astuta.

"Lasciami indossare il cappotto e sono pronto."

Tornò dentro, sentendosi investire da un'ondata di calore dovuto al camino acceso e si domandò perché dovesse uscire con quel freddo soltanto per compiacere il desiderio di Jungkook, ma scoccandogli un'occhiata, capì che non sarebbe riuscito comunque a persuaderlo, era fin troppo risoluto per uno come lui.

Afferrò il suo cappotto grigio e lo stretto necessario, prima di uscire di casa e seguire il corvino fino all'auto posteggiata nel viale, pronto per una nottata insonne.

🥀

ho visto che siete davvero in molti a leggere questa fanfiction, eppure siete davvero in pochi a cagarmela.

non vi costa niente lasciarmi un commento o una stella. :(

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